Impact Planet #406

Last of a Dying Breed


In effetti non c'è nickname più giusto per Eli Drake, atleta che è stato parte negli ultimi quattro anni del roster di Impact Wrestling e che lentamente è cresciuto fino a divenirne l'ultimo campione del mondo prodotto dalla stessa compagnia.
L'ultimo anno di Eli ad Impact però non è stato completamente rose e fiori come in molti potrebbero credere.

Ora Eli è a tutti gli effetti un free agent e quindi non più impegnato con Impact, ma chi ci perde? E soprattutto, cosa dobbiamo attenderci nel prossimo futuro per l'atleta californiano?

Come sempre, prima di entrare nel dettaglio, se avete dei consigli o delle critiche da muovermi, o se semplicemente volete scambiare qualche opinione, scrivetemi pure all'indirizzo aldofiadone@gmail.com; sarà mio piacere leggere ogni vostra parola.

Se Impact è rinata e sta proseguendo il suo percorso di solidità nell'economia, nel prodotto e nella gestione dell'intero pacchetto, un merito importante va anche ad Eli Drake.
Il “Leader of Dummies” fu l'unico elemento valido nel 2017, un anno molto confusionario per Impact che vide il ritorno e successivo abbandono di Jeff Jarrett (un grande estimatore di Eli).
Proprio i rapporti con Jarrett sono stati elementi di incrinatura con Scott D'Amore che, almeno da quanto si vocifera, non ha mai visto di buon occhio Eli.

Parlando della sua run, Eli esordì nel 2015 come membro del The Rising, la stable capitanata da Drew Galloway che in quel periodo fu in guerra con il Beat Down Clan di MVP. Il Rising perse la guerra ed Eli tradì Drew dando vita ad un feud molto breve e vinto senza troppe difficoltà dallo scozzese.
Dopo il lungo torneo per decretare il nuovo campione, arrivammo al 2016 dove Eli formò un nuovo tag team con Jesse Godderz, cosa utile per tamponare il suo tempo in attesa di nuovi scenari che vennero fuori con la storyline della Feast or Fired che coinvolse anche Grado. Un feud divertente che portò Eli a conquistare il diritto di #1 contender al King of the Mountain Championship che vincerà contro Bram poche settimane prima di Slammiversary XIII.
Il 2016 fu anche il periodo del “Fact of Life” il talk show in cui Eli diede vita a siparietti simpatici e anche a segmenti utili per la nascita di nuove rivalità come quella con James Sotrm che portò “The Cowboy” a conquistare il titolo KOTM.

Nello stesso anno Eli vincerà la battle royal per decretare il nuovo #1 contender in quel di Bound For Glory, opportunità titolata che fallirà contro l'ex campione Eddie Edwards. Seguirà un periodo fatto di altre opportunità titolate fallite e un alleanza di poco conto con Tyrus per poi vivere la prima parte del 2017 in completo anonimato fino a Destination X. Nell'episodio speciale Jim Cornette fece il suo ritorno a Impact ed Eli, che aveva trovato in Chris Adonis un nuovo amico fidato, ebbe alcuni alterchi con lo storico dirigente… questa storia verrà trascinata fino alla conquista del titolo mondiale da parte del californiano in una battle royal per decretare il nuovo campione della compagnia.
Da li un regno fatto di diverse difese in America e Messico, ma anche di storie prive di una vera costruzione, a parte quella con Johnny Impact che coinvolse anche Alberto El Patron proprio a BFG 2017.

2018, anno nuovo vita nuova. La compagnia ebbe tanti problemi da risolvere e quindi decise di creare storie sicuramente più godibili del recente passato. A rimetterci fu proprio Drake che dovrà soccombere in pochi secondi al ritorno di Austin Aries che conquisterà per la seconda volta in carriera l'Impact World Championship.
La rincorsa di Eli alla riconquista dell'amata cintura non funzionerà, ma la Feast or Fired esiste per un motivo, ecco perché riuscirà ad accaparrarsi nuovamente la valigetta valida per una title shot ai titoli di coppia e, poche settimane dopo, sconfiggerà anche Moose per conquistare un altra shot al titolo mondiale.
Se la prima opportunità andrà a buon fine vincendo i titoli con Scott Steiner in quel di Redemption, la seconda non ebbe lo stesso esito grazie a Pentagon Jr. che mantenne con successo il titolo di campione.
Di li in poi ebbe inizio un periodo di sconfitte fino ad arrivare alle open challenge e quindi a Bound For Glory 2018 dove tutti credevano nella possibilità di vedere Chris Jericho in quel di Impact Wrestling, ma a fronteggiare Eli fu però James Ellsworth al quale seguì un attacco di Abyss all'interno di una rivalità che culminò con un buon match in quel di Homecoming 2019.

La storia recente parla di un feud/alleanza senza senso con Eddie Edwards, di un Eli che ha parlato pubblicamente in malo modo delle scelte di booking della compagnia nei suoi confronti e dello stesso atleta che si è rifiutato, ancora una volta pubblicamente (Twitter ndr), di prendere parte all'intergender match contro Tessa Blanchard in quel di United We Stand.
Condizioni che hanno portato la compagnia a licenziarlo, ma non a liberarlo completamente dai suoi vincoli contrattuali come poi fatto pochi giorni fa.

Si conclude quindi un capitolo importante nella storia di Impact e nella vita dello stesso Eli Drake.
Un atleta non perfetto sul ring, ma sicuramente superiore a molti altri e soprattutto capace di tirar fuori un grande match contro gente di esperienza o più completa di lui sul quadrato.
Un personaggio che funziona sotto ogni punto di vista, look perfetto e abilità al microfono stupefacente che spesso ricorda i bei tempi di The Rock nell'allora WWF.

Lo stesso Eli ha pubblicato un tweet in cui si ritiene soddisfatto della sua run ad Impact, un messaggio in cui ha ringraziato la compagnia per avergli fornito grandi opportunità per averlo fatto maturare come personaggio e come uomo e per avergli concesso la possibilità di divenire campione del mondo.
È anche vero che la federazione di Toronto poteva concedergli ancora qualcosa, Eli avrebbe meritato un altra run da campione e non essere accantonato come il più classico dei personaggi secondari.
Il periodo della open challenge e quindi della storyline che doveva dar vita alla sua redemption poteva starci, ma dopo sarebbe stato opportuno saltare nuovamente sul treno del main event e non perdere ancora tempo contro Eddie Edwards (senza nulla togliere al bostoniano).

Eli avrà sicuramente sbagliato a parlare negativamente della compagnia nei mesi passati e anche la mancata partecipazione al match contro Tessa è stato un errore da parte sua, non posso negarlo, ma forse si poteva operare diversamente, magari con una multa senza licenziare nessuno e quindi perdere un talento di questo calibro.

Si chiude una porta e, con molta probabilità si aprirà un portone.
Triple H stima fortemente Drake, allo stesso tempo i rapporti con il gruppo della AEW sono ottimali, due ottime piazze in cui uno come lui potrebbe esprimere ciò che è (forse in All Elite con più libertà) e dar vita ad un nuovo quanto importante capitolo della sua carriera.

In bocca al lupo Eli, con tutto il mio cuore. Escludendo gli anni passati con Paul Beare nella Championship Wrestling From Hollywood, sei stato l'ultimo vero prodotto 100% di Impact Wrestling capace di donarmi nuovamente qualche bella emozione e di farmi strappare qualche sorriso. Per la cronaca, che io sia un suo grande estimatore non è un caso, altrimenti questo editoriale non avrebbe mai avuto il suo volto nella copertina di presentazione 😀
Ovunque sarà il tuo futuro, avrai sempre il mio sostegno.
DUMMY YEAH!

“LAST OF A DYING BREED”
“THE DEFIANT ONE”
“THE LEADER OF DUMMIES”

LADIES AND GENTLEMEN… E… L… I… DRAKE AND THAT IS JUST A FACT OF LIFE… YEAH!

https://www.youtube.com/v/jMJiSnqb0RY

Have A Nice Day… YEAH!

Aldo Fiadone
Aldo Fiadonehttps://www.spreaker.com/show/pro-wrestling-culture_1
Newser ed editorialista per Tuttowrestling.com dal 2015; Founder e conduttore del podcast Pro Wrestling Culture; Dal 1999 amante di Sting e le sue gesta.
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