Impact Planet #345

Negli ultimi due numeri dell'Impact Planet vi ho parlato dei problemi economici che la TNA ha attraversato/sta attraversando nell'ultimo periodo.
In particolare, come ben ricorderete, mi sono soffermato sulla gestione confusionaria e penosa della loro economia che, onestamente, ha fatto mettere le mani nei capelli anche ai più adoratori della federazione.
Se dovessi farvi un riassunto delle ultime due settimane, questa volta l'elenco è breve rispetto al precedente, elenco che mostra notizie di duplice gusto:
1 La TNA ha perso il contratto TV con l'emittente britannica Challenge e da Gennaio 2017, al momento, il pubblico inglese sarà impossibilitato dal visionare Impact Wrestling e i PPV mensili attraverso le proprie TV.
Oltre ciò la federazione di Nashville è entrata in trattativa con un canale inglese a pagamento che però ha rifiutato il possibile accordo facendo tornare Dixie Carter e compagnia al punto di partenza.
Vi ricordo come Challenge forniva un compenso di circa 1 milione di dollari l'anno alla TNA.
2 Il gruppo Anthem Sports ha risarcito Billy Corgan del prestito che fornì mesi fa alla compagnia; Anthem è quindi ufficialmente proprietaria dell'85% delle quote TNA divenendone quindi azionista di maggioranza.
La cifra del debito ammontava a circa 1.8 milioni di dollari.
3 Anthem è proprietaria di Fight Network e quest'ultima è sbarcata ufficialmente in Italia venerdì 18 Novembre 2016.
A tal proposito Fight Network Italia ha ufficializzato il proprio palinsesto che vede al suo interno il Pro Wrestling.
Fight Network trasmette Impact Wrestling in Canada e, se due più due fa quattro, la TNA ha l'occasione di tornare nel nostro paese grazie appunto a questo programma visibile sul canale 804 di Sky (Ovviamente l'eventuale trasmissione della TNA è ancora da ufficializzare).
In attesa di ulteriori novità, in particolare su sviluppi economici, situazione roster con annessi nuovi ingaggi o addii, veniamo a quello che attualmente viene trasmesso nelle puntate settimanali di Impact Wrestling.
La DCC (Death Count Council ndr) ha fatto il suo esordio prendendo di mira prima Robbie E e Grado, poi il Tribunal, gli Hardys e infine il TNA World Heavyweight Champion Eddie Edwards.
Il loro motto è quello di non avere un leader, ma prendersi ciò che non hanno ricevuto nonostante lo meritassero più di altri.
I nomi che vediamo coinvolti in questo nuovo team sono: James Storm, Bram e Eddie Kingston.
– Storm, come visto in estate, è stato sospeso a tempo indeterminato dall'ormai ex Presidente TNA Billy Corgan dopo aver sfoggiato la sua rabbia a causa del mancato rematch valido per il TNA World title.
Il Cowboy è riuscito quindi nella missione di tornare e sarà principalmente suo il compito di riprendersi ciò che gli hanno negato con la forza più volte (sia in storyline che nella pura realtà).
– Bram era fuori dagli schermi da dopo l'attacco subito per mano della Decay e, nonostante io in primis mi aspettassi un suo ritorno contro, o addirittura a favore stable, questa volta sono rimasto spiazzato e allos tesso tempo felice per questa scelta fatta dalla compagnia.
Anche Bram può in qualche modo recriminare qualcosa, sarà quindi sua premura ritagliarsi un ruolo di primo piano o comunque importante all'interno della TNA.
Ruolo, tra l'altro, ricoperto solo nel momento in cui fu King of the Mountain Champion.
– Eddie Kingston ha speso gran parte della sua carriera tra Chikara, CZW e ROH con, nel mezzo, una breve parentesi in PWG.
Di recente è stato impegnato con la AAW dove ebbe un interessante feud con l'ex WWE Solomon Crowe che vide quest'ultimo vincere titolo della compagnia e feud.
Atleta formatosi bene che sembra aver fatto frutto delle sue passate esperienze.
Atleticamente parliamo di un wrestler con fisico simile a quello di Kevin Owens e anche in questo caso, nonostante una pancetta visibile, agilità e ottime movenze nelle manovre più agili sono presenti nel suo repertorio.
Kingston ha inoltre partecipato anche agli show House of Hardcore (edizione 2 e 3 ndr) per poi tentare il salto finale in WWE con un tryout nel Performance Center.
L'esperienza WWE non ha riscosso successo e Kingston, non superando l'ostacolo Perfromance Center, si è visto ripartire da zero.
In TNA, e magari proprio grazie alla DCC, ha l'occasione per farsi un nome e magari far rimpiangere chi non lo ha considerato come avrebbe meritato.
La Death Count Council ha in mano un potere importante, il potere di farci aprire gli occhi e farci capire quanto sia determinante crearci le nostre opportunità senza aspettare per forza che fonti terze ce ne forniscano.
Il tempo passa a suon di lancette e, ulteriormente, la DCC dovrà mostrarci quanto vale il prima possibile senza farci ricredere.
L'eredità di questa stable è bella pesante, tolta la Decay (rivelatasi un vero e proprio successo) la TNA ha fallito con Revolution e Rising, senza dimenticare il Beat Down Clan (non per colpe della compagnia) che tanto poteva e doveva ancora mostrarci.
La TNA riparte anche da qui e solo il tempo ci dirà se le mosse in questione saranno vincenti o meno, le lancette però continuano a scoccare, il tempo passa tic, toc, tic, toc e noi restiamo in attesa.
Anche per questo numero dell'Impact Planet è tutto, vi ringrazio per la vostra costanza nel seguirci e vi invito infine nella lettura dell'esclusiva sulla RevPro (già disponibile sul nostro sito) e dell'Other Side, entrambi curati dal sottoscritto.
Have A Nice Day 🙂