Impact Planet #26

E dunque il grande annuncio sono le due ore per Impact.. ed effettivamente è un grande annuncio per una compagnia emergente, che un risultato del genere poteva semplicemente sognarselo anche solo un anno fa. Noi fan di wrestling siamo semplicemente incontentabili e mi annovero a pieno titolo nella categoria, dunque non vi nascondo che avrei sperato che questa notizia passasse quasi sottintesa, e dietro questo grande annuncio ci fosse un nature boy nella impact zone, o un Chris Jericho, o chi volete voi fra i grandi nomi… esagero e me ne rendo conto, però Sting vs Flair, night of champion parte due.. mica male vero?


Ok, tornando alla realtà è il momento di commentare quanto ci ha proposto No Surrender, e dunque cominciamo subito con:

Dream Team (Sting & Angle) vs Team Pacman: 5
Qualcosina si potrà anche essere vista, ma un incontro di coppia dove lottano in tre, due e mezzo quasi, non ha troppe speranze di risultare gradevole, e purtroppo così è stato. Dell'inesistente Pacman si sapeva, ma certo chi ha scritto l'incontro non lo ha assolutamente aiutato: che senso ha fargli vincere improvvisamente la paura di entrare nel ring quando Sting era ancora ben coriaceo ad aspettarlo? Doveva entrare solo DOPO la Olympic Slam di Angle! Aggiungiamo che lo stesso eroe olimpico per ovvi motivi è entrato poco a sua volta, e ne viene fuori un incontro che ha pagato i troppi handicap di partenza, risultando assolutamente mediocre.

James Storm vs Rhino: 7
Il terzo incontro di un feud difficilmente può godere di un interesse di partenza elevato, eppure questa contesa ha offerto un discreto ritmo, ben supportato anche dal pubblico. Il brawl è ovviamente assai congeniale alla war machine, che dunque non ha avuto difficoltà, anche per indiscussi meriti dell'avversario, a mettere su un incontro per me superiore al secondo della serie, ed assolutamente ai livelli del primo. Una piacevole sorpresa, insomma

Robert Roode vs Kaz: 7-
E parlando di piacevoli sorprese che dire di questo incontro? Molto noioso in partenza, dove francamente a parte la generosità delle forme di Miss Brooks s'è visto poco altro.. ma poi un eccellente finale, solo un pò stonato da una conclusione un pò affrettata che poteva essere gestita un attimino meglio, ha decisamente contribuito a rivalutare, e non di poco, il tutto. Prova di maturità assoluta per Kaz, che davvero ha dimostrato grandi cose nella fase finale, ed anche Roode si conferma un heel adatto ad ogni evenienza, ottima spalla di un buon avversario.

Kurt Angle vs Jay Lethal: 7+
Anche qui è il finale l'elemento cardine della valutazione globale. I due iniziano piuttosto contratti, sicuramente non disputando un inizio degno di un incontro valido per la Cintura X Division. Poco di strano, visto che Angle ha un impegno gravoso e certo non è l'Angle dei tempi migliori, e Lethal non può far altro che adattarsi. Non passa molto, tuttavia, affinché l'incontro acquisti una velocità sempre maggiore, fino ad un finale assolutamente eccellente; merito anche della vittoria di Lethal con schienamento pulito, ovvero un risultato assolutamente a sorpresa, ovviamente non nell'esito ma nelle modalità con cui è maturato. Alla faccia dell'Angle versione Triple H della TNA, dell'Angle capace di porre veti all'arrivo di questa o quella superstella.. bel modo di confermare queste voci no? Job pulito a Jay Lethal, non esattamente Samoa Joe o Sting, e tanti saluti ai soloni di internet… well done Kurt

Dustin Rhodes vs Chris Harris: 4,5
Mezzo punto in meno per il post-match inutile e ridicolo, che ha affossato ulteriormente un incontro privo di qualsivoglia spunto di interesse. Ed è ovviamente un peccato soprattutto per Harris, ingabbiato in una rivalità (ahimè temo non conclusa) non degna dei suoi progressi e fortemente penalizzante. Rhodes è un atleta che di suo mi ha sempre ispirato poco, se poi lo “aiutano” a dovere con una gimmick deprimente come questa purtroppo il risultato non può che essere imbarazzante. E per favore non vi sognate di riproporre un nuovo incontro a Bound For Glory…

Tag Teams Gauntlet Battle: 6,5
Esiste un solo modo per rovinare una tipologia di match vincente come la Royal Rumble, e lo abbiamo visto dodici anni fa, nell'edizione del 1995: ridurre a un solo minuto il tempo fra un ingresso e l'altro. Il risultato fu un match inguardabile, passato alla storia come la peggiore rissa di sempre. In soldoni, un match del genere ha bisogno di tanta considerazione e tanti minuti, mentre concentrarlo così significa di fatto togliere anche il tempo di creare un interesse, una psicologia. Ed è un ragionamento che potete riprendere per questo incontro, senza cambiare una virgola. Qualcuno ha fatto vedere anche qualcosa, come ad esempio Chris Sabin e tutti gli atleti entrati nella fase iniziale, ma il resto è un meccanico susseguirsi delle entrate con pochissimi sussulti, fino al match finale, AJ & Tomko vs MCMG. E, cosa abbastanza grave, in pochissimi minuti i quattro ci hanno fatto capire che match avrebbero potuto tirar fuori prendendosi il tempo che c'è voluto per tutto il preambolo, aumentando dunque il rimpianto per questa bislacca trovata riempitiva. Intendiamoci.. l'incontro non è stato malvagio, tutt'altro, ma a volte le idee più semplici sono davvero le migliori.

Samoa Joe vs Christian Cage: 7
L'incontro è stato sicuramente piacevole e certo non si può parlare di delusione, ma il giudizio finale viene inevitabilmente limitato dal finale, che cerca di salvare capra e cavoli mantenendo Christian imbattuto e consegnando a Joe una vittoria morale. Il Samoano avrebbe avuto bisogno di una affermazione vera e non di un mezzo successo, ma a conti fatti non era questa la serata per “sprecare” l'imbattibilità di Cage, e dunque tocca accontentarsi di un qualcosa di discreto ma non eccelso, filosofia che tutto sommato rispecchia in pieno anche quella dell'intero show.
E lo screzio finale fra Joe e Matt Morgan mette i brividi.. vi prego no, non voglio credere nemmeno per un minuto alla cosa immonda cui sto pensando oraÂ…

Kurt Angle vs Abyss: 6+
Abyss non è un main eventer per caso o un tappabuchi; continuo a sostenerlo e lo ribadirò anche in futuro, e questo main event ne è assolutamente la conferma. Non tragga in inganno la “semplice” sufficienza come valutazione numerica, poiché quello è un voto che deve tenere inevitabilmente conto anche di quei fattori che non dipendono strettamente da lui o da Angle, come il risultato assolutamente scontato, ad esempio, o, seppur diretta conseguenza a mio avviso, lo scarso interesse del pubblico, rimasto piuttosto ammutolito. Con il poco materiale che c'era, dunque, i due si son dovuti creare da soli una conduzione del match, con l'eroe olimpico impegnato a demolire le gambe del suo avversario, e catturare l'attenzione dello spettatore solo su quella. Ci sono riusciti per quanto possibile, arrivando ad una sufficienza tutto sommato piena, che avrebbe potuto essere di più solo tirando fuori una prestazione veramente fenomenale. Non saprei commentare il finale.. sicuramente un attimino “strano”, forse perché ci si aspettava una interferenza che non arrivava, ma lo giudicherei esattamente come tutto l'incontro, ovvero non brutto ma nemmeno da saltare dalla sedia.
Terribile a dirsi con il fantasma di Russo alle spalle, ma forse un bel gimmick match violento avrebbe aiutato, mettendo Abyss ancora più nel suo terreno e giustificando con qualche bell'oggetto e non con prese statiche l'inevitabile calo di Angle, su cui di fatto il pay per view è stato completamente incentrato.

PPV: Discreto
Vedere, a conti fatti, uno spettacolo migliore di un big four della concorrenza fa sperare decisamente bene per il mese prossimo, dove ovviamente l'obiettivo non sarà più offrire un discreto show di transizione, bensì un evento possibilmente indimenticabile. Intanto questo No Surrender passa agli archivi con una valutazione tutto sommato positiva, frutto della solida qualità di molti incontri e di qualche piacevole sorpresa, come il match fra Kurt Angle e Jay Lethal. Menzione tutt'altro che positiva per la regia, francamente inguardabile, che ci ha tolto diversi momenti fondamentali e che più di una volta è andata in confusione; sotto questo aspetto c'è da dire che di lavoro da fare ce ne sarà molto, specialmente con l'impegno doppio che richiederà la produzione di due ore di Impact invece che una.
In attesa di vedere anche come sarà la resa qualitativa del “nuovo” Impact, consiglio dunque sicuramente di guardare questo No Surrender: sarebbe infatti ingiusto parlare di occasione sprecata o di delusione, bensì possiamo tranquillamente concludere parlando di un onesto, onestissimo pay per view di transizione, una sorta di batteria di qualificazione alla finale dei cento metri, dove non forzare tantissimo ma riuscire semplicemente a qualificarsi, per poi provare effettivamente a tirare fuori la prestazione da medaglia nella finale, che ovviamente nella nostra metafora corrisponde a Bound for Glory. E la qualificazione è arrivata con un buon tempo, dunque il mese prossimo avremo una corsia piuttosto centrale, ideale per vincere.

E dunque per questa settimana è tutto..a partire dal prossimo numero ovviamente inizierà anche la nostra corsa verso l'evento dell'anno per la federazione di Orlando, analizzando i possibili main event e tutto il resto della card.

Peace,
GP

PS
Lo so è tuttowrestling non tuttobasket, però un bel “Recalcati vattene” dopo questa figura barbina ci vuole..

PPS
In questo articolo non troverete messaggi nascosti.. stavolta sarò direttissimo: L'amore è una cosa meravigliosa.. la Kliq NO!

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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