Impact Planet #247

Impact Planet

La prima puntata di Impact Wrestling del post Bound for Glory ci ha dato diverse conferme di quanto era prevedibile dopo i risultati del pay per view e di quanto già si sapeva prima dello svolgimento dello stesso.


Di fatto il tanto acclamato feud face vs face non è avvenuto: Aries ha dovuto caricarsi l'intera rivalità in spalle e rimetterla sui binari del face vs heel, ottenendo buoni risultati (a Phoenix e nella Impact Zone ancora lo acclamano alla grande, nonostante tutto) soprattutto per il suo rivale. Ora Aries si ritrova senza cintura, con una pesante sconfitta sul groppone venuta al termine di un regno di certo non entusiasmante, e tutto per demeriti da attribuire nella quasi totalità ad agenti non dipendenti dalla sua capacità nel business (leggasi booking team). E gli agenti in questione hanno preso decisioni quanto mai bislacche, a partire dall'esito della storyline (che come ci aspettavamo rilancia discussioni infinite sulla meritocrazia al contrario presente ad Orlando) fino al ritorno della cintura personalizzata (un orrenda nuova versione del defunto Immortal Title). Il tutto per pushare un wrestler che, a mio modo di vedere, non merita questa spinta così determinata verso i piani alti della federazione, sia per gli stra citati motivi meritocratici, sia per più oggettivi motivi di inadeguatezza personale.

Che Jeff Hardy non sia tagliato per il ruolo di campione del mondo è il mio parere da tempo, ed è una tesi supportata da alcuni fatti oggettivi, il più grave dei quali è la reale assenza di capacità del personaggio di esibirsi in un promo decente da parecchio tempo a questa parte. Ed a pensarci bene mi sembra il colmo che uno che si fa chiamare Charismatic Enigma pecchi proprio in quanto a carisma quando si tratta di prendere in mano un microfono, e non cambia molto che in quel momento stia interpretando il face o l'heel. Un esempio? Ai tempi degli Immortal il Jeff heel era aiutato da questo punto di vista da gente del calibro di Hogan e Bischoff. Ora che è tra le fila dei face non molto è cambiato: anche giovedì ad Impact Jeff ha spiaccicato tre parole in croce per poi venire rimpiazzato (ed una volta ancora, salvato) dal solito encomiabile Austin Aries. Ed il più grande rischio è che ora, esaurita la spinta della storyline della “one more chance”, il nostro Hardy si ritrovi a recitare il ruolo di campione senza però avere grandi argomenti per esserlo. A lungo andare non potranno bastare le magliette, il facepaint e le sue spettacolari trademark moves per supportare questo regno da campione. I bookers dovranno cercare di cucirgli intorno delle situazioni che possano tenerlo lontano dal microfono, affidando l'incombenza ad altri e lasciando al campione le sole parti lottate, almeno finche non ricadrà nello scontato, nel ripetitivo.

Servono quindi heel freschi da contrapporre all'ex WWE Champion, perché esaurito il ritorno di fiamma di Aries non si vedono grandi soluzioni all'orizzonte. C'è il rientro di Matt Morgan, ma farlo jobbare ad Hardy dopo tutta la storyline costruitagli attorno nel momento del suo ritorno sarebbe uno spreco assurdo. C'è Bobby Roode, ma la sconfitta subita a Bound for Glory lo proietta, purtroppo, in una fase calante dopo un'annata da ricordare (wrestler dell'anno?). Questa spinta verso il basso di Roode rilancia necessariamente James Storm, uno che saprebbe di sicuro reggere il peso del feud con Hardy e che ha capacita al microfono da vendere, ma che ora come ora è troppo over per poter fare la stessa fine di AA. Ci sarebbe Bully Ray, forse quello che merita di più questa chance per l'originalità del suo personaggio, ma che ora è alle prese con un passaggio nelle fila dei buoni e con una probabile faida in lancio contro Devon e gli A&8s. Ci sono per l'appunto gli Aces & Eight's, che prima o poi dovranno rivelare di più su se stessi, sui propri leader e sulle loro reali intenzioni. Se nella loro agenda ci sarà la conquista del titolo mondiale della federazione, mai wrestler sarebbe meno adatto di Jeff Hardy per contrapporsi ad una crew di motociclisti “cazzuti” come loro.

Alla luce di tutto ciò ed esaminando le prospettive, aumentano i rimpianti e le recriminazioni per quello che poteva essere e non è stato. Il main event di Bound for Glory poteva essere Roode vs Storm, e doveva avere la cintura di campione del mondo in palio. Questa soluzione apriva molte più strade, molte più possibilità creative e di incroci tra wrestler di quanto non se ne abbiano ora. Con Storm campione avremmo avuto un face completo, che sarebbe stato in grado di sostenere il peso di una cintura di questo genere combattendo sul ring e dietro al microfono. Al contrario, con Roode titolato saremmo stati in presenza del wrestler più migliorato, a livello di personaggio, degli ultimi anni, uno che, anche volendo fargli del male e mettendolo a capo degli A&8s, non avrebbe affatto sfigurato. Ma purtroppo qui siamo nel campo del fanta wrestling e non della realtà possibile.

Molti sono i dubbi che ci lascia la TNA di oggi, pur continuando di fondo ad offrire un prodotto migliore di quello che avevamo qualche tempo fa. Ma in un periodo così dubbioso indovinate che cosa ci sarà giovedì prossimo? Championship Thursday! Scopriremo se sarà di nuovo un buon modo per tirare avanti un'altra settimana senza sviluppi nelle storyline o se qualche cosa sarà sull'orlo di esplodere..

..buona TNA a tutti!

Scritto da Luca Soligo
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