Impact Planet #246

Parlare di Bound For Glory 2012 non è semplice. Bisognerebbe aprire un sacco di parentesi e cercare di chiuderle una dopo l'altra, fare un sacco di precisazioni e di puntualizzazioni. Spesso ci siamo riempiti la bocca (io in primis, lo ammetto) con l'affermazione che stiamo per assistere alla Wrestlemania della TNA, oppure è l'evento dell'anno, o meglio siamo alla ricerca dei Bound for Glory moments. Ma prima di analizzare questo Bound for Glory, dobbiamo premettere che la TNA non è la WWE, che non ha la stessa storica base di pubblico, né la stessa forza economica e di esposizione, né la stessa piattaforma televisiva che la trasmette, né tantomeno la stessa esposizione mediatica a 360 gradi, né gli stessi personaggi nel roster. Tutte cose che si sanno, e che a volte sono state la forza della TNA, quella TNA che aveva voglia di arrivare a quei livelli (o almeno sognarli) percorrendo però altre strade, come quella della qualità del prodotto, dell'innovazione e del wrestling lottato. Dobbiamo ricordare che quella TNA che ha provato a fare la WWE facendogli la guerra (e riuscendo quasi a distruggersi ) è la stessa TNA che, con pazienza ed intelligenza, ha saputo imparare dai propri sbagli e riportarsi per un anno intero sulla retta via. Ed è con tutto questo in mente ed una grande passione nel cuore che dobbiamo metterci a guardare e, successivamente, valutare, Bound For Glory 2012.
L'avevo scritto in fase di pronostici sette giorni fa, e credo che la frase sia da riprendere anche in questa sede: Forza TNA, ad un passo c'è la gloria, a due c'è il baratro. Dopo aver visionato il pay per view di domenica, possiamo dire che la TNA non ha fatto né uno né due passi, ma solamente mezzo. La paura di osare è stata determinante, nel bene e nel male, sugli sviluppi che BFG ci ha rivelato nelle storyline principali. Perché? Analizziamo tre situazioni chiave per sostenere questa ipotesi: Aces & Eights, Ares vs Hardy e Storm vs Roode.
Mezzo passo è stato fatto nella storyline degli Aces & Eights, e questo è stato tutto sommato un bene. Credo che il booking finora non abbia rischiato poi così tanto, tenendosi ancora diverse cartucce da sparare probabilmente in futuro, magari già domani ad impact o nel prossimo ppv. Rivelando che Devon fa parte della stable, nulla è precluso, tutto è ancora da verificarsi. L'ex TV Champion non è un pezzo grosso, è solo un diversivo per assicurarsi da una parte una sorpresa (e qui ci sono riusciti) a BFG, dall'altra guadagnare tempo per scoprire i prossimi assi della stable in futuro. In cinque lunghi mesi di storyline i passi avanti sono stati veramente pochi, e poche sono le chance che ora ha la TNA di stupirci di nuovo. Ma prendere tempo e non rovinare Bound for Glory con una mezza delusione (ad esempio, solo Bischoff a capo della stable) è stata a mio parere una scelta ragionevole. Ora però le aspettative sono aumentate a dismisura: tutti ci aspettiamo molto, molto di più dagli A&8s, ed un altro mezzo passo potrebbe seppellire la storyline definitivamente ed archiviarla per sempre insieme alle mille stable incompiute della storia della federazione e del pro-wrestling. L'ombra degli Immortal si fa sempre più lunga e minacciosa…
Il secondo mezzo passo lo registriamo in occasione del main event, Austin Aries vs Jeff Hardy, come anche qui già detto in ambito di pronostico, il main event meno sentito ed atteso della storia recente di BFG. Qui la TNA non ha osato con entrambi i wrestler: in primis perchè affidare il titolo ad uno come Austin Aries e fargli fare un regno così scadente è un vero suicidio. Non si può prima fare l'azzardo di consegnare la cintura al wrestler più talentuoso ed indy della tua compagnia e poi tramutare quel regno in un vero e proprio scherzo, senza difese convinte né storyline degne di questo nome. E tutto per, secondo errore, pushare il wrestler meno indy della compagnia, in una netta inversione di tendenza di attitudine rispetto a quanto fatto finora. Il match in se, buono ma non ottimo, non ha significato molto: sembrava il main event di un ppv qualsiasi, di un Impact Wrestling di lusso, di una Open Fight Night. E per tutta risposta il pubblico è stato pressochè assente, come assente è stata la reazione nei confronti di Hardy del pubblico presente nell'arena, forte contrapposizione alla ormai poco credibile Impact Zone (che presumibilmente si raffredderà col tempo). Ora la cintura è nelle mani di colui che la infangò pochi mesi fa: non rifarà gli stessi errori, ma da qui a dire che possa mostrarci un regno coi fiocchi ce ne vuole di ottimismo.
Mezzo passo è infine stato fatto per Roode vs Storm, ed è proprio questo il peggior ricordo che mi rimarrà impresso dell'edizione 2012 di Bound For Glory. Non fraintendete, il match tra i due è stato a mani basse il migliore della card: intenso al punto giusto, combattuto ed interpretato magistralmente dai due ex Beer Money, abbiamo goduto di uno spettacolo che andrebbe di diritto tra i migliori dell'anno TNA e non solo. Uso il condizionale perchè qualcosa è mancato per rendere il tutto indelebile, immortale. La posizione nella card, ad esempio, è stata imbarazzante, degna di un qualsiasi match riempitivo e non avrebbe ucciso forse solo Undertaker e Triple H e, con tutto il rispetto, non è questa la gente che di cui stiamo parlando. Altra variabile non sufficiente è stata il minutaggio, troppo basso per poter sviluppare appieno le potenzialità della sfida da strada che è stata indetta tra i due. Inutile la presenza di King Mo, semplice comparsa che si è fatta vedere solo nello stretto indispensabile, non inficiando nel match ma risultando quanto mai impalpabile. Ed il finale, insoddisfacente per la velocità con cui è arrivato, è giunto proprio nel momento in cui il match poteva e doveva essere portato al livello successivo, quello dell'immortalità. Non si poteva rovinare il feud più bello dell'anno, con i due contendenti a wrestler dell'anno in questo modo, ma la TNA l'ha fatto, tutto per dare spazio ad una match di coppia non fondamentale (A&8s) e ad un main event deludente. Il peccato è stato dannatamente grave, oserei dire irrecuperabile. Lo scioglimento dei Beer Money ed il loro successivo primo stint da single meritava un epilogo decisamente migliore. Meritava, per intenderci, il main event e probabilmente anche di avere la cintura di campione mondiale in palio. Un'occasione mancata, un treno che non tornerà velocemente.
..buona TNA a tutti!