Impact Planet #236

Non potrei iniziare questo editoriale se non facendo, solo per qualche riga, uso “privato” di questo spazio. Ed il motivo sono i ringraziamenti dovuti che vanno, anche dal mio piccolo, a Marco De Santis, persona che mi ha aiutato nel rendere possibile, insieme ovviamente a Carlo Di Bella, ciò che ritenevo un sogno: diventare staffer di TW. Un saluto speciale va anche a Lino Basso, amico con il quale ho condiviso oltre che la passione per la TNA anche molti bei momenti in questa mia avventura. Ad entrambi un in bocca al lupo per il futuro ed un grazie di tutto da parte mia!


La TNA non va in vacanza, nonostante il caldo cittadino (almeno dalle mie parti) di questi giorni, e così nemmeno noi ci permettiamo una pausa dal seguire la nostra federazione preferita. In realtà di argomenti “caldi” ce ne sono veramente molti in questa lunga strada di avvicinamento a Bound For Glory, e quindi cerchiamo di fare un po' di ordine rispolverando per l'occasione il giochino dei più e dei meno!

PIU' al main event. In una lunga marcia che ci avvicina all'evento dell'anno per la TNA, il rischio che si correva era proprio quello di arrivare troppo lunghi e con i giochi praticamente già decisi. Questo almeno fino a prima che Austin Aries vincesse il titolo ai danni di Bobby Roode. L'evento ha quantomeno cambiato le carte in tavola, dirottando il main event in due direzioni ben distinte. Da una parte abbiamo un AA davvero in formissima, lanciato a più non posso verso un regno titolato medio-lungo e destinato a lasciare il segno. Dall'altra parte invece c'è Bobby Roode e la sua ricerca disperata di riprendersi la cintura, ma con un destino segnato ben preciso: James Storm. Ed il coinvolgimento del cowboy nella storyline degli Aces and Eights, con Roode che lo accusa di essersi celato dietro i misteriosi attacchi verificatisi ad Impact, è a mio avviso solo un modo per iniziare a far interagire i due in vista di un ennesimo e definitivo dream match a BFG. Dall'altra parte, invece, continuo a credere che Aries manterrà la cintura fino ad ottobre, quando affronterà il vincitore delle BFG Series, Samoa Joe secondo me, ma è presto per parlarne.

MENO alle Knockouts. Se fino a poco tempo fa mi ero espresso in modo positivo sulla divisione femminile (accogliendo anche a braccia aperte l'avvento di Brooke Tessmacher a ruolo di campionessa), ora credo che sia davvero arrivato il momento di dare una svolta al tutto. Brooke Hogan finora non ha fatto registrare quel cambio di rotta che ci si aspetta da un GM, indipendentemente dal nome che porta e dal fatto che sia face o heel. Per ora il suo stint in TNA non si può classificare tra i flop, ma c'è necessità di ridare vita alla divisione con più match, magari più storyline, facce nuove (che fine ha fatto la vincitrice del Gut Check?) che possano rimpiazzare il buco lasciato da partenti storiche come Angleina Love e Velvet Sky. Insomma, Miss Tessmacher e Gail Kim da sole non bastano, ma con pochi accorgimenti il futuro è più che roseo.

Più alla X-Division. Senza Austin Aries sembrava una categoria destinata a morire, schiacciata dalla pesante mancanza di un personaggio che da solo fa la differenza. Invece la divisione storica della TNA sta dimostrando di ricevere nuova linfa dai nuovi innesti acquisiti nelle ultime settimane. Giovedì scorso abbiamo assistito ad un ottimo match (nonostante il finale sporco che comunque ci sta) sancito tra l'altro da un Aries perfetto anche nel ruolo del GM (per lui registriamo un stato di grazia assoluto, qualsiasi cosa faccia). Il push tanto atteso di Kenny King è finalmente arrivato e sembra anche che il ragazzo se lo meriti. Per Ion prevedo un buon regno, destinato forse ad interrompersi soltanto al rientro di Jesse Sorensen.

MENO alla categoria Tag Team. Oppure dovremmo parlare della ex categoria Tag Team. Purtroppo dobbiamo ormai registrare la quasi morte di un movimento che ci ha regalato match ed emozioni stellari in dieci anni di TNA. All'orizzonte non sembra nemmeno esserci un'idea di rinascita, e forse non ci sarà almeno da qui a Bound for Glory. Non sono entusiasta del modo in cui il movimento sta lentamente uscendo dalle idee della TNA, ma devo ammettere che in un periodo di così buona qualità e così tanta carne al fuoco, forse le cinture di coppia troverebbero poco spazio. Ed allora per adesso va bene così: spazio alle Series, spazio alla X-Division ed ai nuovi volti, in attesa che arrivi di nuovo il momento delle coppie (magari, perché no, Chavo Guerrero ed Hernandez?).


Bound for Glory Series Corner

AJ Styles vs James Storm: voto 6
Il problema del match è che, arrivati al culmine, il wrestling lottato ha ceduto il passo alla storyline. Ed è giusto che sia così, perche la teoria che vede Roode accusare Storm di essere a capo degli Aces and Eights andava fortificata con un intervento, e purtroppo questo è accaduto durante il match in questione. Dico purtroppo perché la contesa era davvero godibile, ma come si dice: ubi maior, minor cessat.

Bully Ray vs Kurt Angle: voto 6
Stesso discorso del match di cui sopra, stesso problema. Una contesa che accontentava anche i palati più fini destinata però a concludersi con un finale quasi scontato ma comunque dovuto. D'altronde il torneo è lungo e lo spazio per ottimi match non mancherà da qui alla fine, quindi per questa volta accontentiamoci.

…buona TNA a tutti!

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