Impact Planet #235

Impact Planet

Gli attacchi che gli Aces & Eights hanno messo in atto ad Impact Wrestling di giovedì portano la storyline su un piano diverso rispetto a quello in cui eravamo fino a qualche settimana fa. E la cosa, ad oggi, presenta dei pro e dei contro.


Il gruppo di loschi figuri mascherati ha compiuto una serie di azioni distruttive che hanno fatto subbuglio nella Impact Zone, prendendosi cura stavolta non solo di Sting e di Hogan, vittime originali della furia del gruppo, ma anche di praticamente tutto il roster TNA. Siamo quindi passati attraverso tre differenti fasi della stable: in primis l'attacco era mirato a Sting ed al fatto che l'Icona fosse introdotto nella Hall of Fame della TNA, cosa che faceva pensare che ci fosse qualcuno (vedi Jeff Jarrett) che non mandasse giù la cosa e rivendicasse un diritto più elevato di avere l'onore di essere il primo nell'arca della gloria. Poi il pestaggio è passato ad Hulk Hogan, colpevole forse del fatto di essere troppo vicino allo Stinger, di appoggiarlo in tutto e per tutto e di essere tra i fautori della riconoscenza consegnata al wrestler. Ed ancora l'indiziato numero uno del misfatto rimane Jarrett, che potrebbe rivendicare un diritto maggiore di essere a capo di una federazione che ha contribuito a fondare ed a portare al livello in cui si trova ora, dopo dieci anni. Giovedì scorso, però, il tutto è passato ad una terza fase, nella quale gli Aces & Eights puntano decisamente più in alto. La distruzione è arrivata a colpire praticamente tutto il roster TNA, fino addirittura a mettere il punto esclamativo sul main event. Mentre vedevo le immagini di ciò che succedeva non poteva non venirmi in mente, come già detto dagli amici del Cafè, un'altra situazione molto simile, ovvero quella del Nexus in WWE. Il gruppo ai tempi capitanato da Wade Barrett, usciva dall'esperienza di NXT e rivendicava la possibilità di dominare la federazione di Stanford a suon di attacchi messi a segno di sorpresa e superiorità numerica, dimostrazioni di pura potenza e supremazia. Qui la situazione è similare ma allo stesso tempo molto diversa: gli Aces & Eights per ora hanno in comune con il Nexus solo la modalità dei loro attacchi, messi a segno sempre di sorpresa e con il fattore numero a proprio favore. La differenza, a mio modo di vedere, sta nell'obiettivo. Per ora non sappiamo, nonostante i numerosi rumors usciti in questi giorni, chi ufficialmente si celi dietro alle maschere dei misteriosi energumeni di Impact, e quindi possiamo solo ipotizzarne le reali intenzioni.

E la possibilità più accreditata è quella che qui, a differenza che ai tempi iniziali del Nexus, si punti decisamente ad una persona, cioè Sting, e che si provi ad indebolirla su più fronti. Prima distruggendola personalmente, poi attaccando chi a lui più vicino (Hogan), ed infine dimostrando che, in loro assenza, Impact Wrestling è un campo di battaglia nel quale sono gli Aces & Eights a recitare il ruolo dei dominatori incontrastati. E l'idea di fondo, sempre a distinguersi dal Nexus, è quella di trasformare la prima introduzione nella Hall of Fame TNA in una grande storyline nella quale, presumibilmente, i protagonisti saranno Sting e l'indiziato numero uno per essere il leader della stable, Jeff Jarrett. Il dream match per Bound for Glory sarebbe così servito sul piatto d'argento, e ci resterebbe ben poco da discutere sull'importanza e sull'hype che si creerebbe attorno all'evento.

A mio avviso, quindi, la storyline sta continuando sui binari dritti ed interessanti sui quali era partita. Resta da scoprire chi realmente si cela dietro le tante bandane scure del gruppo, anche se ipoteticamente abbiamo già una prima idea di chi potrebbe esserci, e soprattutto come svilupperanno nelle prossime settimane gli attacchi degli stessi. La reazione di Sting prima e di Hogan poi non tarderà a mancare, quindi teniamoci pronti per un grande spettacolo.


Bound for Glory Series Corner

Samoa Joe def The Pope D'Angelo Dinero: s.v.
Puro squash per il lanciatissimo samoano, che prosegue inarrestabile la sua corsa verso la final four e che diventa ad oggi l'indiziato numero uno per puntare al titolo. Stringe il cuore vedere Dinero in questo status, ma una vittima sacrificale in un torneo come questo ci vuole sempre. Arriveranno tempi migliori per lui, forse.

Robbie E def Jeff Hardy: voto 4
Non si può davvero dare un voto migliore ad una farsa del genere. Va bene che ogni tanto bisogna distribuire i punti in maniera da non far vincere sempre gli stessi, ma questo finale è un insulto alla Open Fight Night ed alle Series in generale. E poi Robbie E non si può proprio vedere.

Mr Anderson def AJ Styles: voto 7
Finalmente un match degno di questo nome, con due signori atleti che, come sempre, danno il meglio di se sul quadrato. Anderson si prende un contentino e sale un po' in classifica, mentre AJ ha altre storyline a cui pensare. A Bound for Glory non credo rivedremo un ennesimo scontro tra lui e Daniels, anche se per ora altro all'orizzonte non ci viene mostrato.

Christopher Daniels def Rob van Dam: voto 6
Poco tempo a disposizione per due che sul ring possono dare molto di più. Il concept della OFN a volte toglie gusto ai match proprio perché di match ce ne devono stare molti in poco tempo. Si salvano perché sono due onestissimi worker, altri avrebbero sfigurato.

Bully Ray def Magnus: voto 5
Stesso discorso del match precedente con l'aggravante che forse questi due sul ring non si trovano. Strano per Ray, che di solito fa sempre la sua porca figura, meno strano per Magnus, wrestler a mio avviso molto sopravvalutato.


Â…buona TNA a tutti!

Scritto da Luca Soligo
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