Impact Planet #233

Non posso che iniziare il TNA Planet di questa settimana togliendomi il cappello, alzandomi in piedi e dedicando una standing ovation (il tutto ovviamente virtuale) alla TNA. Perché se lo merita.
Chi ha guardato Destination X domenica notte ed è un minimo appassionato di questo sport entertainment non può convenire con me nel ritenersi fortunato ed onorato per aver assistito ad uno dei migliori show degli ultimi anni in TNA, ed in generale nel pro wrestling. Uno spettacolo che ha tutte le carte in regola per essere tra i candidati allo show dell'anno TNA e non solo. Un pay per view che ha da invidiare a Wrestlemania solo la location e qualche grande nome, perché per il resto sfiora davvero la perfezione. Uno show che lascia tutti noi amanti della TNA con un grado di soddisfazione davvero elevatissimo, dovuto all'orgoglio di essere da anni fruitori di questa federazione, aver trascorso periodi splendenti e periodi bui, ma aver resistito tanto da poter dire di essere dalla parte del giusto. Perché la TNA sta inanellando un successo dietro l'altro, cominciando con il risanamento di Impact Wrestling e continuando egregiamente con la rispolverata dei grandi ppv, un tempo fiore all'occhiello della federazione. Una TNA che, in questa fase, si avvicina molto di più alla miglior TNA di sempre.
E se la federazione gode di un così buon momento di forma, molto lo si deve ai due uomini che si sono affrontati nel main event di domenica notte: Austin Aries e Bobby Roode. Un match a cinque stelle che non avrebbe di sicuro sfigurato nella notte di Miami (anzi una cornice maggiore lo avrebbe fatto proprio entrare nella storia) dove il finale ha regalato una sorpresa che davvero in pochi si aspettavano. Aries campione dei pesi massimi è il coronamento di una carriera per un wrestler dalle innate doti in ring e dalla mic skill fantastica, che dopo aver resuscitato la X-Division si appresta a lasciare il segno anche nella categoria maggiore. Categoria nella quale viene dopo un altro grande, anzi grandissimo, worker, quel Bobby Roode che si meriterebbe il premio di wrestler dell'anno per come ha saputo cambiare e lavorare al suo personaggio, ridando lustro alla cintura TNA come pochi prima di lui riuscirono a fare.
Aries e Roode, due che per abilità sul ring, background, capacità al microfono e miglioramento nell'ultimo anno non cedono il passo a nessuno. Due che rappresentano alla grande una federazione da sempre tenta di diversificarsi e di fare qualcosa di originale ed innovativo. Una federazione che ora, dopo un anno di risanamento, può davvero definirsi diversa, particolare, con i suoi volti, le sue dinamiche ed il suo modo di essere. Non ci credete? Andate a vedervi AJ Styles vs Christopher Daniels ed il loro Last Man Standing Match. Nonostante fossi molto scettico nel dover rivedere un match tra i due dopo un anno di rivalità (ed una serie infinita di incontri alle spalle) mi sono davvero ricreduto ed ho apprezzato come non mai la capacità dei due Originals di raccontare una storia sul ring con innovazione e talento, come se fosse la prima volta. Il finale da urlo è solo la ciligina sulla torta per un match coi controfiocchi.
Ma parlando di match storici, come non citare l'incontro tra Samoa Joe e Kurt Angle? Anche se era un incontro valido solo per le Bound for Glory Series, abbiamo potuto riassaporare l'atmosfera di quella che è (come da definizione di Mike Tenay) la rivalità più importante della storia decennale della TNA o (come da mio pensiero) una delle più avvincenti e crude di sempre.
Ed il torneo X-Division è stato un ottimo modo per lanciare il PPV e rilanciare un intero movimento: match veloci, spettacolari e ben interpretati da talenti che, nonostante siano relativamente poco conosciuti, meritano lo spot che si sono guadagnati in TNA. Zema Ion sarà un buon campione, probabilmente non al livello del suo predecessore, ma degno di portare quell'alloro e di difenderlo. La sua rivalità con un redivivo Jesse Sorensen potrebbe segnare un altro capitolo importante della categoria e della storia della X-Division.
Un periodo d'oro che ci porterà a Bound for Glory con moltissima carne al fuoco, sulla quale torneremo a partire da settimana prossima. Tranquilli, non mi sono dimenticato di Sting e dei suoi “misteriosi” aggressori, delle Knockouts o di Dixie ed AJ Styles, ma voglio solo godermi il momento pensando che nulla possa rovinare questo equilibrio quasi perfetto, cominciato con la scomparsa dalle scene di Bischoff, continuato con la giusta dosatura delle presenze di Hogan e concluso con l'ampio spazio dato a chi realmente se lo merita. E se chiudo gli occhi sento i cori che si alzano dalla Impact Zone.. TNA! TNA! TNA!
P.S. so che vado fuori argomento, ma la foto che gira in questi giorni e ritrae CM Punk, Daniel Bryan ed Austin Aries prima con il titolo ROH e poi con i rispettivi titoli mondiali trasmette davvero emozioni forti, e ci dice che non sempre, ma ogni tanto, anche chi merita ottiene.. Because Wrestling Martters!
..buona TNA a tutti!