Impact Planet #228

Ci troviamo a soli quattro giorni dall'edizione numero dieci di Slammiversary, ovvero dal decimo anniversario di vita della TNA: domenica notte ognuno di noi appassionati di questo mondo si aspetta uno show coi fiocchi, che possa essere all'altezza dei tanto amati ed apprezzati pay per view del passato, e che possa celebrare degnamente i primi dieci anni di vita di questa federazione e di questo modo di vivere il pro wrestling. E la delusione non potrebbe essere più grande se provocata proprio in quest'occasione così importante, attesa e desiderata. Ci sono le premesse perché questo non avvenga?


Di tutte le cose ascoltate e viste nell'ultimo episodio di Impact Wrestling, su una sono particolarmente d'accordo: come ha detto Dixie Carter, è quasi incredibile che la TNA sia arrivata a festeggiare il suo decimo anniversario. È davvero una favola fantastica quella della piccola indie con grandi idee e con persone dal grande cuore, tecnica e passione (aiutate da persone con grande portafoglio) che è salita alla ribalta fino a potersi considerare una valida alternativa a chi ha in mano il dominio di questo mondo. La TNA ci ha accompagnato per anni proponendoci show emozionanti, diversi ed innovativi, facendoci apprezzare nuove stelle e riconsiderare vecchie glorie, e per questo dobbiamo ringraziarla e ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo fenomeno finora, sperando che continuino il più a lungo possibile.

Certo, i momenti bui non sono mancati: le delusioni spesso sono state cocenti, ma lo sono state proprio perché le aspettative che si erano create intorno a questa federazione erano altissime, e lo sono tuttora. Dalla TNA ci aspettiamo sempre quel qualcosa in più, come se il compitino portato a casa senza infamia né lode non ci bastasse. Ci aspettiamo sempre il match a cinque stelle, perché con gente come Angle, Styles o Roode (per citarne alcuni) di meno non vogliamo vedere; fremiamo in occasione dei pay per view, perché dalla federazione che ha proposto alcuni dei migliori spettacoli in assoluto dell'ultimo decennio, uno show nella norma non ci soddisfa; vogliamo vedere sempre nuovi talenti in rampa di lancio, perché nella federazione che vanta a roster la cintura X-Division non ammettiamo che ci sia proposta sempre la solita solfa. E da tutta questa attesa è inevitabile, ogni tanto, uscire disillusi ed amareggiati. Ma nonostante tutto lo zoccolo duro di amanti della TNA resiste, e ci sono buone probabilità che possa resistere anche se questo Slammiversary X dovesse essere una mezza delusione.

E lo dico perché, a soli quattro giorni dall'evento, la card è tutt'altro che quella che ci si poteva aspettare per una ricorrenza così importante e, diciamolo, anche così pompata. Sì perché sono settimane che, durante Impact Wrestling, ci vengono riproposti momenti entusiasmanti della storia di questa federazione, tratti ovviamente dai match e dalle rivalità che ne hanno scritto le pagine più importanti e memorabili, e sono settimane che la nostalgia per quei tempi sale. Ma ad oggi di queste rivalità per questo evento non ce ne viene proposta nemmeno una, a partire proprio dal main event. Come detto una settimana fa, forse ad Orlando hanno pensato che, visto e considerato che mancavano pochissimi giorni ed il tempo materiale non permetteva ormai costruzioni molto ben curate, era meglio andare sul sicuro. Ed allora la cosa più facile è stata pescare l'asso dal mazzo l'Icona della TNA e del wrestling, ovvero Sting, e mandarlo contro il campione Bobby Roode, fresco più longevo detentore della cintura nella storia della federazione. I due interpreti da soli bastano per creare interesse intorno al match ed al ppv, ma non bastano a costruire una sfida dal sapore tanto epico quanto il nome dell'evento stesso. Purtroppo abbiamo già visto questo match diverse volte, non ultima giovedì scorso ad Impact, ed anche se sono convinto che di si tratterà di un match ottimo, sono altrettanto convinto che si poteva, anzi si doveva, fare di più. Ma ad Orlando hanno pensato di tenersi l'ultimo, grande capitolo che Roode ha da raccontare come heel per Bound For Glory, quando probabilmente perderà la cintura ai danni di James Storm.

Ma a preoccupare non è solo la situazione del main event, perché se parliamo del resto della card dell'evento rimaniamo ancora più basiti. Il motivo per cui non ho ritenuto valido proporre per questo numero del TNA Planet i classici pronostici pre pay per view è perché, alla data attuale, c'è ben poco da pronosticare.

Abbiamo un incontro per le nobili cinture Tag Team dove gli interpreti sono due non – coppie (AJ & Angle da una parte, Kaz & Daniels dall'altra) che portano avanti una rivalità che non ha come fulcro i titoli in palio, anzi li ha finora quasi totalmente ignorati per seguire un'altra linea narrativa. Sulla buona riuscita del match non abbiamo alcun dubbio, ma molto di più ci aspettavamo dalla federazione che ha prodotto i migliori tag team dell'ultimo lustro. Gli altri due match per ora annunciati hanno il sapore del riempitivo: se da Bully Ray vs Joseph Park ci attendiamo perlomeno un buon match, magari molto violento visti gli interpreti in atto, del match che vedrà opposti Devon & Garett Bischoff a Robbie E e Robbie T facevamo volentieri a meno.

Per sapere il resto della card dobbiamo aspettare questa notte ed il secondo episodio di Impact Wrestling live, sperando che ci riservi qualche gradita sorpresa. Di sicuro Crimson avrà in qualche modo la possibilità di continuare la sua streak, che a questo punto ed in mancanza di idee brillanti, potrebbe anche durare all'infinito per quello che conta. Gente come RVD e Jeff Hardy avrà il suo spazio, e sarà anche da sicuro protagonista, così come lo sarà il campione X-Division Austin Aries, ma tutti accomunati dalla mancanza di storyline solide alle spalle del loro probabile match.

Avremo l'introduzione della Hall of Fame della TNA, notizia della quale prendiamo atto con la giusta dose di stupore misto a soddisfazione. Stupore per una mossa che ritengo azzardata e facilmente criticabile dai detrattori della TNA stessa, che potrebbero classificarla nel cassetto dei malriusciti tentativi di imitazione della concorrenza. A mio avviso così non è, perché una federazione che festeggia dieci anni di vita ha anche la legittimazione per poter costituire una sua arca della gloria e premiare i suoi interpreti storici e migliori. Ricordandoci che stiamo parlando di uno sport entertainment e non di uno sport agonistico, i due nomi che premierei come primi introdotti sono indubbiamente Sting e Jeff Jarrett, ed i motivi credo siano palesi.

Ed altrettanto palese è il motivo per cui non credo di dover dedicare grande spazio all'esordio di Brooke Hogan ad Impact Wrestling. L'accoglienza fredda della Impact Zone dice tutto da sola e sinceramente avrei dato quello spazio ad altro, anche perché dubito che questo stint farà molta strada.

In conclusione credo che non ci resti che attendere domenica notte e goderci lo spettacolo: riuscirà la TNA a non deludere le nostre aspettative?

..buona TNA a tutti!

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