Impact Planet #214

Impact Planet

La TNA può ritenersi soddisfatta del momento che sta vivendo, perché sono ormai parecchi mesi che la macchina ha ripreso a funzionare in modo coretto ed i risultati, a livello di qualità degli show settimanali, si notano. Purtroppo non si va di pari passo con i ratings, ma in un momento di crisi numerica, da questo punto di vista, anche della “concorrenza” made in Stanford, torno a dire che la TNA non può che essere serena per il semplice fatto che il suo zoccolo duro di appassionati si mantenga stabile, e ci sia probabilmente anche un buon ricambio nel corso delle settimane.


Ciò su cui invece non si notano miglioramenti è l'argomento che vorrei analizzare in questa sede: i Pay Per View. Lo sanno anche i muri che, ad Orlando, ci sia maggior attenzione nella costruzione di Impact Wrestling, per scelta precisa della federazione che, giustamente, tiene maggiormente a rinnovare e poi consolidare il sodalizio televisivo con Spike TV. E come biasimarli, quando si parla del contratto che, di fatto, da il pane quotidiano alla TNA per tenere in piedi praticamente tutto il suo carrozzone. È chiaro che la prospettiva di perdere il contratto TV si traduce automaticamente nella chiusura dei battenti: giù la saracinesca e chi si è visto, si è visto, con buona pace di tutti noi appassionati che seguiamo da quasi 10 anni le gesta della TNA. Quindi bisogna dare atto al management di Orlando che le scelte in chiave show settimanali si stanno rivelando di buona natura, e che il piuttosto consolidato andamento di Impact Wrestling è da apprezzare, e verrà apprezzato anche in fase di rinnovo del contratto con Spike, si spera.

Accantonato il discorso commerciale, che di fatto è quello che più interessa chi nella TNA lavora per far sì che ci sia del guadagno, si può però tirare in ballo il discorso creativo, ovvero quel lato di cui ci pace tanto parlare ogni giorno da buoni appassionati di wrestling e fruitori di wrestling web. Fondamentalmente il wrestling, dalla nascita dei pay per view in poi, ha sempre basato la costruzione delle proprie storyline, delle rivalità in corso e della grande maggioranza di tutti i match proposti, in funzione di giungere alla “resa dei conti” nello show a pagamento successivo. Ed è proprio per questo motivo che vale la pena di acquistare un evento, per l'hype che si crea intorno ad esso, per i match che si terranno e per assistere al culmine delle rivalità che si stanno svolgendo. Come sappiamo, da tempo a questa parte, la TNA non sta più agendo in questo modo. Per dirla meglio, non ha ancora scelto bene da che parte stare: i pay per view vengono ancora proposti in modo classico, ovvero con match “pompati” alla grande, scontri per i vari titoli e rivalità al culmine, in modo da indurre l'appassionato medio a scegliere di acquistare l'evento. Ma lo stesso appassionato si vede poi costretto a capire che non ha affatto optato per la scelta giusta, in quanto gli viene prima proposto uno show altalenante, spesso con ottimi match a livello lottato nel mid-upper carding, con spettacoli sempre sopra la sufficienza, ma soprattutto quando a lottare sono le “colonne portanti” della federazione. Poi ci si ritrova con main event che raramente decretano il termine di una rivalità, ma sempre più spesso vengono conclusi in modo non pulito, lasciando aperte più opzioni per il periodo successivo all'evento. La beffa arriva il giovedì dopo: a Impact Wrestling si ripropone il match avvenuto qualche sera prima, ma questa volta in modo totalmente gratuito e spesso con un finale o simile o addirittura più risolutivo di quello avuto la domenica precedente. È chiaro che non si può parlare di truffa, ma possiamo immaginare che questa parola sia balenata spesso nella mente di quegli ormai pochi “fortunati” che hanno acquistato gli ultimi PPV TNA.

In questo periodo specifico abbiamo un'ennesima riprova di questa scelta politica della federazione. Siamo in vista di Victory Road, Pay Per View che ultimamente è celebre per due cose: sancisce l'inizio della cosiddetta “Road to Lockdown” (un modo un po' provocatorio di richiamare ed emulare la ben più celebre Road to Wrestlemania) e nel 2011 è stato lo show dello scempio messo in scena da Jeff Hardy. Ma dalle premesse che si stanno costruendo in queste settimane sembrerebbe che quest'anno Victory Road possa risultare anche meno utile e memorabile di quello dell'anno scorso, considerando la probabile card dell'evento alla data attuale è una delle meno allettanti degli ultimi tempi. Su tutti, il Main Event sarà un non-title match tra Bobby Roode e Sting. Non è ne la prima ne l'ultima volta che ci viene proposto un main event non titolato, un po' meno usuale è che il titolo principale non venga difeso in occasione dell'evento principale del mese. Non si contano però le volte che Roode ed i suoi predecessori hanno difeso la cintura ad Impact, sempre per richiamare il discorso fatto in precedenza. Ma per quanto riguarda Victory Road, l'hype per questo match dovrebbe essere dettato dal fatto che vedremo l'ennesimo come back di Sting sul quadrato? Visto che ha combattuto due settimane fa e che nelle ultime uscite da wrestler ha decisamente deluso, non credo proprio. Quindi l'idea di mettere in piedi questo match non fa altro che rivelare che forse si è arrivati un po' “corti” rispetto a quella che sarà la linea principale in vista di Lockdown, ovvero lo scontro finale tra gli ex Beer Money. Ma sarà davvero questo l'unico modo esistente di lanciare Victory Road? Possibile che non si possa studiare qualcosa di più interessante ed appetibile? Si poteva magari optare per un match dove sancire il #1 contender, magari con una stipulazione particolare (mi sovviene la parola Ultimate X, ad esempio, ma non solo), match che avrebbe magari anche avuto un vincitore ampiamente prevedibile ma sarebbe stato di sicuro spettacolare a livelli maggiori del main event che invece andremo a vedere. Ma le scelte sono state diverse, e credo che sarà quindi molto dura tirare su un line up che possa risollevare le sorti di un Victory Road piuttosto scarno, almeno per ora.

Visto che le cose sono spesso in questi termini, forse la soluzione definitiva potrebbe essere ridurre in modo considerevole gli show a pagamento, fissandoli magari a scadenza bimestrale o di 45 giorni. Meno show costruiti meglio e con più hype, potrebbe significare più qualità e magari, col tempo, più vendite.

..buona TNA a tutti!

Scritto da Luca Soligo
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