Impact Planet #201

Questa settimana a Impact Wrestling abbiamo assistito ad una puntata che definire transitoria è poco. In effetti siamo di fronte ad un episodio che non aggiunge nulla a quanto già in corso, anzi mette in evidenza le lacune che ancora in TNA persistono e fanno rimanere, nonostante i miglioramenti messi a segno nelle ultime settimane, la federazione in una situazione di precario equilibrio.
La speranza è che, in TNA si sia deciso di non dare importanza alla puntata, sapendo che in una ricorrenza così cara agli americani, in pochi si sarebbero comunque sintonizzati su Spike TV per seguire Impact. Si è deciso quindi, in una serata così particolare, di costruire lo show intorno a tre situazioni: le Knockouts, il titolo Television ed il match ad eliminazione del main event.
Per quanto riguarda le ragazze, la battaglia in lingerie rappresenta una contraddizione interna bella e buona. Per una Division che rivendica ripetutamente la propria natura legata al wrestling lottato, con continui e poco velati confronti con la concorrenza, non è stato il massimo mettere in scena un genere di match che ha reso famosa proprio la categoria parallela made in Stamford. La cosa ci può anche star bene, in primis perché le Knockouts non sono affatto un brutto spettacolo, in secondo luogo perché l'angle ha scatenato una piccola ribellione interna contro Karen, proprio in difesa delle radici “wrestling oriented” che le ragazze rivendicano. Potrebbe venirne fuori qualcosa di interessante, con il coinvolgimento di tutto il roster ed in particolare di Velvet Sky, mentre Mickie e Gail sono impegnate nel costruire il loro feud (anche qui pieno zeppo di riferimenti alla concorrenza).
E la concorrenza è indirettamente citata anche quando Eric Young mette in scena la sua commedia incentrata sul costume da tacchino. Più vedo questi angle comedy, più mi viene in mente quel particolare lato della WWE che ha sempre cercato, con più o meno fortuna, di costruirsi una sfaccettatura comica, però molto tendente al demenziale. Personalmente non ho nulla in contrario a qualche angle comedy negli show di wrestling, ma semplicemente non mi aggrada che ci sia di mezzo una cintura. Il TV title, per quanto bistrattato e di poca valenza, rappresenta comunque un alloro ufficiale, che viene tra l'altro citato spesso quando si parla, ad esempio, di AJ Styles come Grand Slam Champion. Ditemi voi se l'aver portato alla vita questa cintura può ancora essere considerato un onore, perché a questi livelli credo proprio di no. E credo che il presente, e forse anche il futuro, del titolo sia troppo legato alla figura di Young: cosa farà Robbie E finita questa rivalità ? Un feud con Robby T? speriamo che qualche idea intorno a tutto ciò ci sia e salti fuori, perché' altrimenti il futuro non è poi così roseo, e ritorno a dire che, forse, la cancellazione di tale titolo non sia poi da prendere come una bestemmia.
Ed infine abbiamo assistito al main event, ovvero un match ad eliminazione che vedeva opposti i face agli heel. Un classico calderone nel quale buttare dentro un po' tutto e dal quale tirare fuori un bel niente. Nulla di aggiunto e nulla di tolto alle rivalità in corso, con Roode ed AJ che continuano a scannarsi, Hardy e Jarrett che proseguono il feud (e grazie a dio che c'è Jarrett, altrimenti il ritorno di Hardy sarebbe decisamente meno di impatto), ed il resto dei partecipanti che fanno da contorno. Personalmente non apprezzo molto i match di questo genere, proposti spesso negli episodi precedenti i ppv, seguendo solitamente la regola che chi vince in questo match perde poi nello show a pagamento. Tanto meno apprezzo un match che è parso confuso, costruito male e spesso insufficiente per quanto ci ha trasmesso a livello di narrazione.
E quest'ultima carenza vale un po' per tutta la puntata che, infatti, mette in evidenza i grandi buchi narrativi che la TNA si trascina da tempo immemore, e che piano piano sta cercando di lasciarsi alle spalle. Ma quando per un anno e più costruisci sulle sabbie mobili, è abbastanza inevitabile che il terreno a volte ti crolli sotto i piedi. Ed è quello che è successo, a mio avviso, in questo episodio speciale “Thanksgiving” di Impact Wrestling. Gli show di transizione sono necessari in questo business, ma altrettanto fondamentale è saperli costruire bene, mettendo in evidenza le qualità del proprio prodotto e non scoprendo troppo i propri limiti.
Non sono mai stato tra quelli che credono che per costruire un buon show di wrestling ci voglia sempre una sorpresa dietro l'angolo, un momento che ti stupisce, magari inaspettatamente, e che ti fa balzare sulla sedia. Non sono nemmeno tanto anacronistico da affermare che il wrestling di una volta possa essere il modello da seguire nell'epoca attuale: i vecchi Saturday Night's Main Event o WWF Superstars sarebbero infatti improponibili al giorno d'oggi, ma anche dieci anni fa, perché l'avvento degli show moderni ci ha portato ad una concezione di wrestling completamente diversa. Ma quando vedo episodi di show settimanale come quello visto questo giovedì per Impact Wrestling, quasi rimpiango i bei vecchi tempi quando Macho Man Randy Savage massacrava il jobber locale.
…buona TNA a tutti!