Impact Planet #197

In una settimana tutto sommato transitoria ad Impact Wrestling possiamo analizzare un po' la situazione cercando di capire in che direzione ci stiamo incamminando in questo post Bound For Glory 2011.
Abbiamo innanzitutto visto un ottimo main event, un match davvero bello tra Bobby Roode e Samoa Joe con in palio lo status di #1 contender. A sfruttare la title shot nella prossima puntata di Impact sarà proprio Bobby Roode, che ha battuto e convinto di nuovo con una prestazione da ppv, la Samoan Submission Machine, concludendo tra l'altro il match in modo diverso rispetto alla solita Crossface, ovvero con un Perfectplex. Che ad Impact si veda buon wrestling lottato non è una novità , ma ciò che continua a stupire è che avremo un'altra puntata con un match titolato, un altro segnale di come in TNA i pay per view vengano considerati alla stregua (se non di meno) degli show settimanali. E questo può essere un metodo di lavoro, una scelta precisa e strategica: puntare tutto su Impact Wrestling per cercare di mantenere il proprio contratto televisivo, far ingolosire gli sponsor e restare a galla su Spike TV, anche laddove i ratings danno di certo risultati inferiori alle aspettative. Il tutto per lasciare che i ppv siano un qualcosa in più, quasi più un business legato a che vuole guardare gli show dal vivo acquistando i biglietti ed i pacchetti vari, che una reale impostazione da fine o apice di storyline.
Ma per fans classici di pro-wrestling questo significa ragionare in maniera leggermente differente rispetto agli schemi, significa cioè aspettarsi molto dalle puntate di Impact (forse troppo) e non lasciarsi deludere dai pay per view. Significa spesso anticipare o posticipare il culmine delle storyline in momenti che si svolgono durante gli show, e lasciare ai pay per view il compito di dare piuttosto inizio a nuovi scontri. Ed è proprio il caso di quanto accaduto a Bound for Glory, dove le rivalità che ci accompagneranno sono nate e non si sono concluse. Questo è un metodo di lavoro che può sembrare strano ma che rappresenta una precisa scelta alla quale dobbiamo cercare di allinearci per poter meglio valutare quanto vediamo settimanalmente.
Il problema però è di nuovo sul come e cosa si sceglie di mandare avanti come storyline, e da questo punto di vista potrebbero esserci delle brutte gatte da pelare nel prossimo futuro. È chiaro che alla data attuale si stia cercando di puntare su due linee narrative principali: lo scontro fratricida tra i Beer Money e la quello tra Eric e Garrett Bischoff.
Sulla split dei Beer Money voglio sospendere per un momento il giudizio: credo che sia stato un grande, grandissimo errore dare il titolo a James Storm e credo che questo errore sarà se possibile accentuato ed amplificato dal fatto che questa storyline non sarà sfruttata a dovere. E già il fatto di avere un match tra i due a soli quindici giorni di distanza dalla conquista di Storm della cintura è uno sbaglio irreparabile. L'attesa così breve per l'evento impedisce ai due di costruire una storyline ben fatta, ne preclude la narrazione e ne sminuisce la storia che i due potrebbero raccontare dentro e fuori ring. Attenzione: stiamo parlando di due performer eccezionali, tra i migliori in circolazione, ed è chiaro che lo scontro tra due ex partner di tag team è una storia già pronta per l'uso che i due saranno in grado di raccontare in modo egregio. Ma ciò non significa che per essere meglio raccontata avrebbe necessitato di più tempo, più puntate e soprattutto più attesa per il primo scontro titolato. Con tutte queste tempistiche rispettate chissà cosa si sarebbe potuto tirar fuori, mentre ci dovremo accontentare di un feud portato avanti in fretta e furia.
Cosa si tirerà fuori invece dal feud che vede opposti padre e figlio Bischoff non si sa, ma sono certo che non sarà nulla di entusiasmante né di altamente originale. La lotta intestina nelle famiglie è una trama trita e ritrita nel mondo del wrestling e non solo: ad ognuno di noi basta chiudere gli occhi e pensare, ad esempio, a Vince e Shane McMahon per avere il ventaglio completo di ciò che si può fare con padre e figlio in un ring ed intorno ad esso. Nulla di nuovo quindi all'orizzonte se Garrett Bischoff decide di ribellarsi al padre e non eseguire i suoi ordini, infamando così il nome della sua famiglia e facendo andare su tutte le furie il suo vecchio. Nulla di nuovo nemmeno quando Easy E impone al suo rampollo di scusarsi in pubblico salvo prendersi un bel no nel bel mezzo del ring. E nulla di nuovo quando proprio questo no scatena le ire di Eric e dell'amico fidato Flair, portando i due ad infierire fisicamente sull'ex Jackson James. E ciò che stupisce di tutta questa storyline è la mancanza di originalità proveniente da uno che proprio dell'innovazione ha fatto il suo punto forte per anni. Ai tempi della WCW, Bischoff tentava di stupire i fan proponendo storyline che sorprendevano, che attraversavano il confine tra verità e finzione, che (nei casi migliori) sospendevano per un attimo la convinzione del fan di vedere uno show predeterminato facendogli credere di assistere alla realtà . In questo caso, invece, il feud è tutto tranne che sorprendente: è noioso, poco emozionante e soprattutto sa molto di già visto.
Se Easy E portò al successo la WCW con le sue intuizioni sulle storyline, sarebbe il caso di pensare a qualcosa che non affondi la TNA definitivamente. Puntare sugli Original e sul Wrestling è sicuramente un'idea giusta, ma bisogna farlo con convinzione, con più determinazione. E tutto ciò non succederà finche negli ultimi dieci minuti di Impact continueremo a vedere padre e figlio che litigano per una gloria che non appartiene a nessuno dei due.
..buona TNA a tutti!