Impact Planet #196

Impact Planet

Per questa edizione del TNA Planet, il fatto del giorno non può che essere tratto dall'ultima puntata di Impact Wrestling: ladies and gentlemen, abbiamo un nuovo campione del mondo. E, per chi non avesse visto l'ultimo episodio dello show settimanale della TNA, no, non stiamo parlando di Bobby Roode.


Il buon wrestler canadese non solo è uscito sconfitto sporco da Kurt Angle nel main event di Bound For Glory (quando era auspicabile che invece vincesse), ma ha anche subito la beffa di veder trionfare il suo compagno (ormai ex) di coppia James Storm in due minuti sull'ex Olimpic Hero. Ora è giunto quindi il momento di fermarsi un attimo e porsi la fatidica domanda che, a suo tempo, ci eravamo posti per valutare Bobby Roode: James Storm è l'uomo giusto al posto giusto?

In queste colonne mi avete letto settimana dopo settimana nel tentativo di valutare la TNA da un punto di vista critico, che non significa necessariamente distruggere ciò che si guarda. A volte questo atteggiamento è stato preso come buonista, troppo ottimistico, spesso permissivo nei confronti delle scelte di Orlando e della federazione. La realtà dei fatti è che ho sempre cercato di osservare la TNA da diversi punti di vista, nel tentativo di analizzare il lungo periodo, di dare una chance a quelle decisioni che spesso ad un primo impatto sembravano scellerate, senza senso. Ma questa volta (non è la prima ma sicuramente la più evidente) non riesco a trovare nulla di minimamente positivo nella decisione presa dalla TNA.

James Storm come detto qualche tempo fa per Bobby Roode, è da considerarsi un main eventer perché in TNA i tag-team hanno avuto (ora non più ma fino a qualche tempo fa sì) una visibilità da main event. Spesso le storyline più belle ed emozionanti arrivavano proprio dalle coppie, così come molti candidati a match of the Year e Storyline of the Year. Per questo e per quanto fatto con i Fortune, i Beer Money possono considerarsi main eventer a tutti gli effetti.

Ma questo status era solo un punto di partenza dal quale provare a costruire qualcosa dì più, puntando su uno dei due per lanciarlo verso la zona titolata. E quale migliore occasione delle Bound for Glory Series? La costruzione, seppur breve e cominciata solo dopo la fine del torneo, è stata fatta puntando tutto su Bobby Roode, non su James Storm. In tutto questo tempo ci hanno mostrato filmati dove Roode si allenava per coronare il sogno di una vita, dove andava a casa dalla sua famiglia e raccontava ai figli di come sarebbe tornato con la cintura da World Heavyweight Champion. Ogni settimana Roode ha affrontato un membro dei Fortune e lo ha battuto, è arrivato al main event di BFG pompatissimo e annunciato, auspicato, vincitore. In tutto ciò James Storm ha recitato un ruolo marginale, di semplice comprimario così come tutti gli altri Fortune, nel tentativo, peraltro riuscito egregiamente, di mandare over più che mai Roode.

La notte di Bound for Glory tutto questo lavoro, che per una volta sembrava avere senso in ottica futura, è stato rovinato in un match decisamente breve nel quale Roode ha perso in maniera sporca uscendone non propriamente benissimo. Frutto di una decisione dell'ultima ora? Idea scellerata partorita dalla mente insana di Hogan? Sta di fatto che il danno è stato fatto, ma si poteva ancora rimediare parzialmente e mettere una pezza nella puntata di Impact Wrestling successiva a BFG.

Dopo tutto ciò però dare subito il titolo a Roode sarebbe stato comunque un errore, perché?
– Sarebbe stata la palese dimostrazione che la TNA (o parte di essa perlomeno) non ha creduto in lui fino in fondo, non facendolo trionfare nel main event del ppv principale dell'anno.
– Sarebbe stata, facendo ancora una volta passare di mano il titolo a Impact, l'ennesima riprova che le puntate su Spike Tv sono molto più importanti dei ppv, sminuendo così l'importanza del ppv stesso e la buona volontà di quei (pochi per la verità) che lo acquistano.
– Sarebbe stata comunque una soluzione di ripiego e non avrebbe cancellato il fatto che l'hype per il cambio di titolo e per la vittoria di Roode è ormai del tutto scemato dopo il finale di Bound for Glory.

Ma queste sono considerazioni che valgono come il fante di picche, perché la TNA ha scelto di non dare il titolo a Roode giovedì e nemmeno di lasciarlo ad Angle, ma di darlo a Cowboy James Storm. Quel James Storm che rappresenta l'altra metà dei Beer Money, ma di sicuro la metà che meno è stata venduta come meritevole di tale alloro. Una sorpresa fuori da ogni logica, di sicuro un colpo di scena inaspettato per tutti, tanto inaspettato quanto fuori dagli schemi. Ma può essere questa l'idea che fa cambiare rotta alla TNA? Può essere questo lo scossone di cui necessitava Orlando?

La risposta è no, ma non per colpa di Storm e del suo personaggio, sicuramente over con i fan della Impact Zone almeno tanto quanto Roode (e la meritata celebrazione di fine puntata lo dimostra ampiamente). La colpa è del booking ora come mai senza senso di Orlando, che ci ha portati nella brutta situazione di avere così due campioni a metà: per uno Storm con la cintura alla vita ma poco convincente abbiamo un Roode decisamente ridimensionato e senza slancio.

Questo perché era il momento di Roode, di pusharlo per rilanciare la TNA, di dare alla federazione un volto nuovo, fresco e credibile per il futuro. La costruzione fatta poteva bastare per dargli la cintura, e da li partire per continuare nell'opera di restyling delle storyline. Ma il momento è stato perso per sempre: Roode vincerà sì la cintura prima o poi, ma non sarà mai come averla vinta a BFG. Storm potrà essere un buon campione, e sicuramente si merita la sua chance al titolo, ma si sarebbe meritato uno scenario diverso, a lui dedicato. La rivalità che scaturirà dallo split dei Beer Money potrà essere anche bellissima, speriamo il più possibile ricca di grandi match e momenti di esaltazione. Ma ci vorrà un gran lavoro per riportare Storm la dove lo si era lasciato prima del suo ingresso sul ring a Bound for Glory.

..buona TNA a tutti!

Scritto da Luca Soligo
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