Impact Planet #195

Okay, Bound for Glory è agli archivi e sappiamo tutti come è andata. Volete un parere sul pay per view in questione? Il mio voto è una sufficienza stiracchiata. Ma senza togliere spazio ed argomenti all'Orlando Report, dico solamente che il ppv più importante dell'anno deve avere necessariamente la costruzione più importante dell'anno alle spalle, altrimenti diventa un evento come gli altri, un momento più di transizione che altro.
Se la domanda è in quanti escono bene da questo show, la risposta è semplice: Aries e Mr Anderson. Questi due nomi sono, a mio parere, gli unici a salvarsi nel post ppv. Il campione X-Division perché dimostra per l'ennesima volta di essere forse l'unico a meritare la categoria per come noi la intendiamo. Buon match, ottima gimmick, Aries è il campione del futuro, in una TNA che farebbe bene a riportare nella X-Division molti dei wrestler che ora se ne stanno a spasso senza concludere molto. Mr Anderson, invece, a Bound for Glory riscatta le prestazioni incolore recentemente fornite e le sonore bocciature da campione del mondo con una prova davvero solida e convincente. Supportato da un sempre ottimo Bully Ray, Anderson ha consolidato la sua posizione, sperando ora in un futuro roseo ma sempre tutto da costruire.
Male invece, tutto il resto anzi la parola giusta credo sia negativo. Ed intendiamoci, non sono deluso dall'evento in se, che si è comunque dimostrato appena appena sufficiente, ma da ciò che da questo evento si evince per il futuro. Come avevo detto in sede di pronostico pre-show, quest'anno l'attenzione per Bound for Glory era più rivolta al il suo post che al il suo effettivo svolgimento. E pur essendo convinto che questa fosse una considerazione sbagliata da rivolgere a questo evento, la speranza di poter sentire un vento di cambiamento ad Orlando era davvero grande. Ed invece il pay per view che avrebbe dovuto fungere da traino per una nuova TNA (più somigliante alla vecchia, almeno si sperava) è diventato solo una grande, ennesima riprova che niente sta davvero cambiando ad Impact Wrestling.
E l'indiziato numero uno non è una persona, ma tutto il gruppo pensante della TNA, o meglio ancora la TNA stessa che ha semplicemente dimostrato, per l'ennesima volta, di non saper o non voler programmare a medio-lungo termine una propria rinascita. Le delusioni arrivano, ad esempio, dal fatto di veder ben quattro match, di cui tre titolati, finire in maniera sporca. E questo rappresenta un peccato mortale per un pay per view, a maggior ragione per Bound for Glory. I Mexican America hanno vinto (era il pre-show) con la solita interferenza, ed è ormai chiaro che la divisione Tag Team non è più una priorità in TNA. Velvet Sky ha conquistato il titolo in una situazione tragicomica, in un match che è stato peggiore di molti dei peggiori match che ci ricordiamo, e con una costruzione anche qui a dir poco approssimativa. Tragicomico è stato anche il finale di AJ Styles vs Christopher Daniels, con l'angle di Daniels che minaccia di morte il rivale davvero poco credibile, come poco credibile il finale ed il post match. Sfida questa che ha già segnato pagine storiche in passato, e questo I Quit più che aggiungere qualcosa, allontana il bel ricordo che avevamo dei due sfidarsi per il titolo tempo fa.
E dulcis in fundo abbiamo il main event: un match in se buono che presenta però un finale degno dell'affermazione che il ragionier Fantozzi esclamò per descrivere il suo punto di vista sulla Corazzata Potemkin. E lo spreco di veder Angle vincere sporco in quest'occasione non ha pari: Kurt non ha per nulla bisogno di un trionfo così a BFG, invece Roode aveva bisogno di vincere e la TNA aveva bisogno di dare un deciso segnale di svolta, anche se sarebbe stata una situazione scontata, che ormai tutti si aspettevano ed auspicavano.
Come dite, ho dimenticato Hogan? No per nulla, anzi. Credo che proprio l'Hulkster sia l'emblema di questa TNA, ne bene e nel male. Una TNA che decide all'ultimo momento di cambiare il finale del suo main event (dopo averlo costruito per un mese in maniera alquanto decisa) proprio per dare ascolto alle idee di Hulk. Una TNA che non sa più che pesci prendere quando si tratta di decidere a chi assegnare le chiavi del proprio futuro, ed invece che puntare su volti freschi ed interessanti sceglie di giocare sul sicuro ed accontentarsi del solito brodo. Una TNA che non sa andare oltre l'1.1 di ratings e che pensa che per aumentare il proprio consenso sia necessario riproporre l'Hulkamania, e non costruire un prodotto diverso ed innovativo con il quale creare nuovi adepti.
E, per inciso, continuo ad essere convinto che lo scontro Sting-Hogan sia stata una scelta giusta, e che sia stata anche proposta probabilmente nell'unico modo possibile e con meno overbooking del previsto. Ma ci voleva ben altro per rilanciare le sorti della TNA che non un turn face, abbastanza prevedibile, dell'Immortale. Magari da settimana prossima ricominceremo a cercare di vedere il tutto da una prospettiva diversa e più positiva, ma ora il futuro sembra più che mai segnato, e non è per nulla differente dal passato recente.