Impact Planet #190

Bobby Roode è pronto per disputare, da protagonista, il main event del pay per view più importante dell'anno?
Bobby Roode è pronto per lanciarsi in una carriera da singolo che sia brillante come quella in tag team?
Bobby Roode è pronto per essere l'uomo immagine della federazione?
Bobby Roode è, insomma, l'uomo giusto al momento e nel posto giusto?
Perché al termine di No Surrender queste sono alcune delle domande che scorrono nella testa di ogni appassionato di TNA che si rispetti, e a queste domande proviamo a dare un'interpretazione (più che una risposta) in questa edizione del TNA Planet.
Partiamo da un presupposto che mi sembra alquanto scontato: tra i quattro finalisti Bobby Roode è sicuramente quello che con maggior gioia abbiamo visto trionfare nelle Bound for Glory Series. Settimana scorsa abbiamo valutato le varie opzioni sui possibili scenari che potevano aprirsi dopo il termine delle Series, ed è andata nel modo che più ci si poteva augurare. Accantonato velocemente Gunner, il quale farà notizia se e quando riuscirà a dire 4 parole di fila e a convincere un po' più di zero in tutti i sensi, la finale (anche se abbiamo poi scoperto che di semifinali e finale non si trattava , ma solo di altri match e spareggio finale alla luce della classifica) ha visto Bully Ray lasciare il passo ad un Roode davvero in forma. L'utilizzo della Crossface e di diverse altre manovre di sottomissione, oltre che del suo repertorio classico, ci ha ridato un personaggio in grande spolvero sul quadrato anche da singolo, senza la spalla di James Storm.
Ora però, con la grande vittoria del torneo che ne ha determinato lo status di #1 contender al titolo mondiale, Bobby deve dimostrare di essere in singolo quel main eventer che è stato già per lungo tempo in coppia. E qui la risposta alla prima domanda: può Roode sostenere il main event di BFG? La risposta è sì, per il semplice fatto che Roode è un main eventer coi fiocchi. Ce lo ha dimostrato a lungo con i Beer Money, durante feud che in TNA sono stati main event spesso e volentieri sia ad Impact che nei pay per view. Nella federazione di Orlando i tag team hanno contato a lungo come i singoli, e le cinture di coppia hanno avuto il valore del massimo alloro fino a quando il ring veniva calcato da coppie come Motor City Machine Guns o Team 3D, solo per citare le più note e titolate.
Passiamo quindi alla seconda domanda: può Bobby essere da singolo così convincente come lo è stato in coppia? La risposta è sicuramente sì. E per questa volta tralasciamo il fatto che abbia alle spalle poca costruzione come personaggio: di spunti ce ne possono essere a migliaia, a partire dal fatto che è un TNA Original e potrebbe combattere la battaglia che sta portando avanti da tempo con i Fortune in modo ben più convincente da singolo. E non ci vuole poi così tanto tempo per costruire una storia convincente. Non facciamoci nemmeno distrarre dal fatto che il suo primo stint da singolo non sia stato poi così convincente: Bobby ora ha un background ben più (in questo caso sì) costruito, è migliorato, e molto, al microfono e sul ring sa gestire i match da campione navigato. Bobby è una delle risorse che in TNA avrebbero dovuto sfruttare prima: il suo nome fa parte di una lunga lista di personaggi che la gestione Bischoff-Hogan sembra aver riposto in fondo alla classifica delle preferenze, ma che ora potrebbe avere la chance di dimostrare che mai gestione fu più scellerata.
Arriviamo quindi alle note un po' meno felici, ovvero alla terza domanda: Bobby Roode è l'uomo giusto per diventare la faccia della TNA? La risposta è sicuramente sì, ma in una TNA perfetta di un mondo perfetto che, purtroppo, non è questo. Il problema reale non è che Bobby (o AJ Styles, o Samoa Joe, o Mr Anderson…) possa o meno essere l'uomo immagine della federazione di Orlando, ma che la stessa federazione non abbia la voglia e la forza di imporre delle storyline così costruite o a lungo termine che diano la possibilità ad un personaggio di diventarne l'uomo simbolo. È successo con Jeff Hardy (per problemi vari ma non solo da imputare a lui), è successo con AJ Styles e con Mr Anderson, ed è successo pure con Rob Van Dam. I nomi sulla cresta dell'onda restano sempre quelli di Angle e Sting (ed averne di nomi così, intendiamoci) ma non ci sono state quelle azioni convinte che potessero far pensare ad un ricambio generazionale netto e deciso. E, a meno di cataclismi o capovolgimenti di idee improvvisi, la sensazione è che nemmeno questa volta la TNA abbia intenzione di puntare dritto dritto su Roode e pusharlo da campione fino a farlo diventare IL campione.
È giunto quindi il momento di capire, come recita l'ultima domanda, se Bobby Roode sia o meno l'uomo giusto al momento giusto. E la risposta che mi sento di dare è che il vincitore delle Series è di sicuro l'uomo giusto: dietro e con lui ci sono mille possibilità di storyline future da sviluppare, dalla storia degli Orginal ad un ormai prossimo split dei Beer Money o dei Fortune. Non gli mancano carisma, personalità, background e tecnica: è insomma l'uomo giusto che la TNA dovrebbe cercare di spingere per rilanciare un certo trand che si è interrotto più di un anno fa, ovvero quello di elevare lo status dei propri talenti. Potrebbe anche essere il momento giusto, quindi, ma non di sicuro il posto giusto. La TNA di oggi potrebbe essere in grado di sprecare anche questo immenso potenziale perdendosi in un bicchier d'acqua come ha già fatto più volte. Siamo quindi in attesa che si rivelino le idee che ad Orlando frullano nella testa dei pensatori, sperando che la questione Roode venga gestita con intelligenza ma soprattutto con lungimiranza. Una qualità che devono ancora dimostrare di avere.
Per questa settimana è tutto, appuntamento alla prossima con le probabili soluzioni ad un altro dei quesiti che ci attanaglia in vista di Bound For Glory: Hogan vs Sting. Giusto o sbagliato?
..buona TNA a tutti!