Impact Planet #188

Immortal e Fortune: le due stable che per un anno hanno dominato le scene in TNA, spartendosi titoli e controllo della federazione, sembrano ormai destinate a sciogliersi nel cammino verso Bound For Glory. Ed il vento di rinnovamento può essere solo ben accettato dalle parti di Orlando, per creare chiarezza e nuova linfa vitale alla federazione.
I Fortune, dopo essere stati a lungo la miglior idea della TNA soprattutto nella loro incarnazione heel, hanno perso ormai il loro senso di esistenza. I Beer Money sembrano destinati ad uno split che sprecherebbe la miglior coppia in circolazione per un match che sarebbe bello vedere solo per la notte di Bound For Glory. AJ Styles e Christopher Daniels sembrano invece diretti verso lo scrivere un'altra pagina della loro rivalità storica, senza che nessuno ne senta realmente il bisogno. Se a Destination X ci stava il discorso che “sia dato al pubblico ciò che vuole” ora questo Daniels lagnoso e piagnucolone in cerca di un ultimo match contro l'amico fraterno non è per nulla intrigante. Soprattutto perché sappiamo tutti che Daniels non è per nulla intenzionato a ritirarsi dal pro-wrestling. Ci sarebbero mille modi migliori per utilizzare i due pionieri della X-Division, ma nessuno per ora sembra averlo capito.
Ed anche per gli Immortal sembra essere giunta l'ora finale: dopo molti cambiamenti di leader e diverse ristrutturazioni interne, la stable nata a Bound For Glory 2010 sembra essere sul viale del tramonto. Un rientrante Jeff Hardy potrà sempre “stupirci” con effetti speciali, ma dubito che tornerà nel sodalizio di Bischoff e Hogan, perché sarebbe un minestrone riscaldato troppo in fretta, e viste le ormai palesi instabilità della famiglia Hardy, è meglio di no. (A proposito, un velo pietoso dobbiamo assolutamente stenderlo su quanto fatto da Matt Hardy e giustamente oscurato da YouTube: quest'uomo ha dei problemi e sarà meglio che qualcuno lo aiuti seriamente prima che sia troppo tardi).
L'altro ex leader degli Immortal, Mr Anderson, si è visto questa settimana in una molto convincente versione “Stone Cold”, alla guida di un mezzo dell'esercito e sprezzante del pericolo. L'ex World Champion sembra volersela prendere con Bully Ray per la sua prematura sconfitta titolata, ed in questa fase i due si trovano benissimo insieme. La loro rivalità può presentarci ancora qualcosa di buono, in attesa di tempi migliori soprattutto per il biondo asshole.
L'attuale campione del mondo, invece, sembra il prescelto per guidare la stable in questo periodo, ma il sodalizio tra buon vecchio Kurt ed Hogan non sembra destinato a durare se non fino alla conclusione di questa storyline che vede coinvolto anche Sting. Tanto è vero che, proprio nelle uscite fatte insieme, Hogan ed Angle non sembravano poi così in sintonia, e l'atteggiamento di Angle non è di sicuro quello dello scagnozzo dell'Immortale.
Ma la sorpresa più piacevole ce l'ha riservata questa settimana il main event. L'imbattuto Crimson doveva difendere la propria streak dall'assalto proprio di Kurt Angle, ed il match è stato davvero interessante. La conferma di quanto dicevo, anzi scrivevo, settimana scorsa è presto arrivata: lavorare con Angle fa bene a tutti, ed il rosso imbattuto ha sicuramente tratto un beneficio non indifferente dalla presenza dell'Olimpic Hero. L'imbattibilità è però intatta solo grazie ad una piacevole sorpresa: Samoa Joe. Alzi la mano chi non si è divertito vedendo il buon vecchio Samoano infierire prima sul ring e poi nel backstage su Crimson, fino a ridurgli in poltiglia il già malmesso ginocchio. Negli occhi di Joe abbiamo rivisto quella furia, quella sadica e barbara “voglia di far andare le mani” che lo caratterizzano fin dai suoi esordi. Se portata avanti con decisione, questa idea può davvero essere un nuovo inizio sia per la Samoan Submission Machine che per la TNA stessa. Ma pensate a quante strade possibili ci sono inserendo una scheggia impazzita come Joe nel roster della federazione? Ci sono infinite possibilità di match e di storyline che attendono solo di essere sviluppate in maniera intelligente e lungimirante. Uno come Joe con questo personaggio, può solo far bene alla TNA: sta ora ad Orlando saper sfruttare al meglio le possibilità che si crea senza nemmeno accorgersene.
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BOUND FOR GLORY SERIES CORNER
Dopo un paio di settimane d'assenza, ritorna per l'ultima volta l'angolo dedicato al torneo che dovrà incoronare il #1 contender al World Heavyweight Champion. Ma questa settimana non voglio giudicare i, seppur buoni, match che si sono visti a Impact Wrestling, ma bensì valutare l'intero torneo, che ha nel bene e nel male accompagnato gli ultimi due mesi di TNA.
Tecnicamente parlando, il voto medio che possiamo dare ai match supera abbondantemente la sufficienza, posizionandosi a mio parere intorno al sette. I match del torneo hanno aiutato e non poco la TNA a mantenere la parola garantita sulla qualità degli show: Wrestling Matters. Il Ladder match vinto da Morgan, alcuni incontri di RVD (ad esempio l'ultimo contro The Pope) ed AJ Styles hanno spiccato su tutti, ma non siamo quasi mai rimasti inorriditi da un incontro messo in atto. Da questo punto di vista possiamo di sicuro dare un voto positivo all'idea delle Series.
Meno felici possiamo essere, per ora, del risultato che le Series hanno avuto a livello di storyline. Senza spoilerare chi saranno i quattro finalisti, possiamo tranquillamente affermare che la gente che meritava un push adeguato è rimasta per tutto il torneo nelle retrovie. Ma il vero successo di una qualsiasi idea è determinato da quanto questa idea può, nel tempo, dare risultati continuativi e duraturi, non solo tenui ed inconsistenti fuochi di paglia. Le BFG Series dovevano, a parer mio, essere sfruttate a 360° gradi per dar vita a storyline di primo e secondo piano che sarebbero potute essere proseguite in futuro.
Prendiamo come esempio la sempreverde Royal Rumble (e non a caso citiamo il miglior gimmick match di sempre): il vincitore va dritto nel main event di Wrestlemania, e fino a qui tutto ok. Ma che spreco sarebbe far combattere una rissa reale a 30 uomini sfruttandola solo per gli ultimi due o tre? Da sempre (con più o meno successo a seconda delle edizioni) la Royal Rumble si presenta come inizio di rivalità sia di primo che di secondo livello in vista del PPV più importante dell'anno per la WWE, cioè Wrestlemania. Con i dovuti termini di paragone, le BFG Series avrebbero dovuto svolgere questo ruolo: sviluppare storyline di vario livello da proseguire in vista del PPV più importante dell'anno per la TNA, ovvero Bound For Glory.
Ed invece abbiamo visto ben poco di tutto ciò. Togliendo la storyline che vede coinvolto Samoa Joe di cui sopra, non c'è stato molto altro degno di nota. Gente come RVD e Morgan (questi anche causa infortunio) rimane senza uno straccio di linea narrativa, Devon e Dinero sono nel corso di un feud/non feud che non sa ne di me ne di te, mentre gli altri sono rimasti invischiati nei ben meno entusiasmanti affari tra Fortune ed Immortal.
Concludendo direi che le Series sono state un piacevole contorno ad Impact Wrestling, un buon riempitivo per gli House Show ed un pessimo tappabuchi per i pay per view. Speriamo che il finale sia meglio dello svolgimento, perché abbiamo ormai capito che il wrestling, quando è fine a se stesso, non ottiene il risultato sperato.
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..buona TNA a tutti!