Impact Planet #174

Impact Planet

Cari appassionati di wrestling e di TNA, bentornati ad una nuova edizione del TNA Planet. L'editoriale di oggi non può che iniziare con il doveroso ricordo di un Campione che per anni ha occupato un posto speciale nei nostri cuori: “Macho Man” Randy Savage. Mi unisco al pensiero di tutto lo staff di TW, che in vari luoghi e modi ha ricordato, durante la settimana, il Randy Poffo wrestler che ci ha regalato così tante emozioni da essere ricordato come uno dei pochi, veri, Immortali del wrestling. Inutile sottolineare come anche per il sottoscritto, Savage abbia contribuito a creare la passione per questo favoloso sport-entertainment, tanto che la sua Action Figure occupa tuttora il suo posto sulla mensola della mia vecchia cameretta, insieme a quella di Hulk Hogan ed Ultimate Warrior. Riposa in pace, Randy, per noi sei e sarai sempre quel Campione Straordinario che alzava la cintura mondiale a Wrestlemania IV. Ooooohhhh Yeaaaaahhhh!!!


Wrestling Matters!

Devo ammettere che il re-brand TNA sta iniziando ad avere un senso. A livello estetico è cambiato il logo di Impact (quello rosso con la “i” minuscola, per intenderci), sostituito da Impact Wrestling azzurro, con un discreto restyling anche della Impact Zone, ora Impact Wrestling Zone, che ha adottato il blu come colore predominante. Belle anche le nuove immagini dei Wrestler e delle Knockouts (presenti nella sigla ed anche nei Titantron), con i pyros azzurri a richiamare il tema generale. Le corde del ring azzurre, le luci azzurre.. insomma una bella rinfrescata al tutto, con l'effetto Smackdown dietro l'angolo, ma comunque ben studiato e soprattutto di buon impatto visivo.. un'evidenziata, sulla quale poi torneremo.

Ma al di la di tutto ciò che è apparenza, cosa realmente sta cambiando nella TNA? Innanzitutto sembrano essere cambiate le intenzioni, e non è cosa da poco. Non ho mai condiviso, come ho spesso espresso su queste colonne, la volontà della federazione di Orlando di “copiare” il proprio rivale maggiore per cercare di proporre un prodotto migliore, nell'ottica e nella speranza di smuoverne in qualche modo il monopolio. Era una tattica sbagliata di principio, e i numeri sono li a testimoniarne il fallimento. Al contrario, ciò che ora condivido e credo sia importante sottolineare è che, finalmente, sembra esserci l'intenzione in TNA di cercare una propria identità, o perlomeno di ritrovare quella che l'aveva portata ad erigersi ai livelli originali. E questa identità si è sempre basata sul wrestling, quello lottato, che ha fornito negli anni show ed incontri di qualità maggiore rispetto alla diretta concorrenza. Il problema è che, nell'era Hogan-Bischoff in modo particolare, per ogni buona prestazione sul ring si accavallavano almeno il doppio di boiate pure a livello di booking e programmazione. Ora la sfida è quella di esporsi così tanto sulla propria attitudine alla lotta (evidenziandola appunto) da potersi poi effettivamente distinguere in modo netto dalla concorrenza che invece ha deciso, da tempo, di dedicarsi a sviluppare il business anche in direzioni diverse (pur non dicendo mai –attenzione- che non avrebbe più fatto wrestling).

E da questo punto di vista come è andata la prima puntata di Impact Wrestling? Forse è un po' troppo presto per giudicare in modo completo, anche perché rissoni come quello iniziale tutti contro tutti, o pestaggi come quello ai danni di Robert Roode da parte degli Immortal si sono sempre visti ad Impact. Insomma, il wrestling lottato la fa da protagonista, ma fino ad un certo punto, e in un certo senso va bene così. D'altronde perché mai privarci di Angle che non le manda di certo a dire a Karen e Jeff, o di una ODB osannata dalla Impact Zone (con parolacce e fiaschetto di alcol compresi), o di Flair che si continua ad auto proclamarsi Dio.. o perché mai non continuare a dare spazio al numero uno attualmente in circolazione se si parla al microfono, ovvero Mr Anderson (a proposito: spettacolare l'entrata da Old School Sting, non vedo l'ora di vederne il promo settimana prossima).

Forse fare un rebrand per porre l'accento sul wrestling è solo uno specchio per le allodole, un'evidenziata pesante, per l'appunto, di una cosa che in effetti già c'era e c'è sempre stata in TNA. Ma ora è arrivato il momento di non commettere più, per quanto possibile, i soliti errori. È arrivato il momento di dare lo spazio giusto alle leggende ma di pushare e mantenere in alto anche le nuove leve (che ormai tanto nuove non lo sono più). Se la TNA ha a cuore il wrestling, come dichiara di avere, deve necessariamente imboccare questa strada. E da questo punto di vista ho una notizia buona ed una cattiva. Quella buona: è tornato Desmond Wolfe! Quella cattiva: il suo ruolo attuale è “Commissioner di XPlosion”……

..buona TNA a tutti!

Scritto da Luca Soligo
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