Impact Planet #164

Victory Road 2011 è andato agli archivi. Sarà per sempre ricordato come il PPV del main event scandaloso, quel main event per cui la gente vuole indietro i soldi pagati per lo show, quel main event che ha spaccato l'opinione dei fans. Lo stesso main event che mette in seria discussione la fede degli amanti TNA e di quelli che la seguono con costanza. Ma torniamo un attimo indietro con le lancette dell'orologio, e andiamo a..
..domenica notte, anzi lunedì mattina, ore 3.30. Sono davanti al mio computer, intento nello scrivere il report di Victory Road. Il Pay Per View è stato, finora, mediocre: troppe decisioni strane, troppi finali non chiari o sporchi lo mettono tra le fila di quelli show definiti di transizione che molto poco piacciono a chi paga per vederli. La valutazione, finora, può essere parificata ad una normale puntata di Impact, se non fosse per il buon match di coppia (il migliore della serata, a mio modo di vedere) e l'Ultimate X (non il migliore di sempre, ma buono) che risollevano la media. È appena finito un match, quello tra RVD e Mr Anderson, deludente, sia dal punto di vista lottato che, soprattutto, nel finale del doppio count out, troppo strano per un incontro che avrebbe dovuto sancire il #1 contender. E non sarà l'unica cosa strana della serata.
Ma ora sono le 3.30, e quest'ultima mezz'ora di show rialzerà, spero tra me e me, le sorti della serata. Ecco l'ingresso di Jeff Hardy, preceduto da un po' di attesa in più durante la sua theme song, ma nulla di così strano. Jeff si atteggia come suo solito, barcolla prima di arrivare al ring, ma fa parte del suo personaggio, almeno così penso. Ecco che entra Sting, accolto calorosamente da una Impact Zone che, come sempre, è divisa a metà. Ecco le presentazioni, i due si squadrano. Entra Bischoff, e si presume che l'ennesimo magheggio degli Immortal sia alle porte. Eric ci annuncia un No Disqualification, stipulazione che dovrebbe favorire chi ha una stable alle sue spalle, quindi Hardy. E qui iniziano le stranezze:
– Gli sguardi di Jeff, quelli che ha verso Sting e verso il pubblico, mi fanno da subito pensare che in lui c'è qualcosa che non va. E collegare questo atteggiamento alla sua camminata barcollante ed alla quasi caduta dai gradoni è una cosa che viene quantomeno spontanea.
– Bischoff, prima di fare il suo annuncio, sussurra qualcosa ad Hardy in un orecchio. Solo col senno di poi potremo interpretare quel gesto e capire che in quei pochi bisbigli ci fosse ben più che una finta comunicazione.
– Bischoff tende la mano a Sting, il quale non gliela da. Ma non sembra un gesto dettato dalla gimmick di Sting, dell'uomo che da solo va all'obiettivo senza curarsi di nessuno. Sting guarda sempre fisso Bischoff, anche mentre Eric cerca di prendergli la mano. E si nota che lo stesso Easy E sembra alquanto stupito dalla reazione del campione, quasi impaurito.
– Sting rifila un pugno in faccia a Bischoff, il quale rotola verso Hardy grazie ai calci del campione in carica. Ma Jeff non reagisce, quasi non difende nemmeno Bischoff, se non nel tenere timidamente lontano Sting con una mano.
– Bischoff è fuori ring, e per tutto il match non si vedrà più né lui né nessun altro componente degli Immortal. Perché quindi sancire un No Disqualification se non c'è poi nemmeno l'ombra di una possibile scorrettezza? Altra stranezza.
– Hardy ci impiega qualche minuto prima di iniziare il match, perché è intento nell'interagire col pubblico che, tralasciando il suo status da heel, vorrebbe ricevere la sua maglietta. In tutto questo Sting rimane fermo prima, e poi chiude Hardy in un angolo, momento nel quale i due si squadrano con uno sguardo incredibilmente significativo, col senno di poi, ma strano da vivere in diretta.
– Il match ha finalmente inizio: 1 minuto e 28 secondi, tempo di agganciarsi ad un angolo e tornare verso il centro ring. Un calcio, un pugno. Scorpion Death Drop. 1,2,3. E tanti saluti.
– Dopo il pin, si nota Hardy che dice qualcosa all'arbitro, ma il labiale non si vede. Comunque Jeff non vende la mossa di Sting nemmeno per un attimo: dopo il conteggio è in piedi subito, come se niente fosse. Ed il replay ci mostra chiaramente che Hardy ha tentato, con le gambe di uscire dallo schienamento.
– Sting sembra da subito contrariato. Sul suo viso non si nota nessun segno di gioia, solo una maschera di serietà, e anche lui dice qualcosa verso Hardy di cui non captiamo nulla.
– Sting alza la cintura e se ne va quasi subito sulla rampa, dove viene raggiunto da Brian Hebner che gli alza le braccia in segno di vittoria. È qui che Sting guarda qualcuno dei fan nella Impact Zone, e risponde serio in volto con un I agree, I agree. Non possiamo sapere quale sia stata la domanda, (anche se poi sentiremo chiaramente la Impact Zone cantare Bullshit, Bullshit), ma sappiamo di certo che nessuno tra il pubblico era felice di questo main event.
Siamo alle prese con un finale shoot? O con un work? Oppure era un work-shoot, di quelli tanto cari a Russo? Colpa di Sting che non era in forma, oppure colpa di Hardy che si è presentato in condizioni pietose al Pay Per View?
In realtà qualcosa lo sappiamo, anche prima di vedere le prossime puntate di Impact: Jeff Hardy ha raggiunto il limite. Tralasciando la situazione personale, ancor più grave da valutare ma non di sicuro nostro mestiere, i suoi comportamenti mettono in serio rischio il lavoro di molte, moltissime persone. Come se non bastassero i guai che si auto crea, la TNA deve far fronte anche a problematiche delle quali farebbe volentieri a meno chiunque. Vale la pena di tenersi in casa questo genere di grattacapi? Il gioco vale la candela?
Ma al di là di questo quesito, che forse solo il tempo e le puntate di Impact potranno risolvere, vorrei soffermarmi su un altro aspetto non trascurabile. Il finale ha diviso, deluso, sorpreso, lasciato a bocca aperta: insomma ha fatto parlare. E se l'intenzione della TNA, arrivati a quel punto, fosse proprio questa? D'altronde stiamo parlando di uno show che ha davvero poco da salvare, ed anche un ottimo match tra Sting ed Hardy avrebbe difficilmente ribaltato le sorti di questo giudizio. Victory Road non sarebbe mai passato agli annali né ricordato, perché troppo piatto, troppo simile ad altri Pay Per View, troppo poco sopra le righe. Ed invece questo finale potrebbe essere un tentativo di creare qualcosa che possa shockare, che possa attirare l'attenzione e che possa far parlare il mondo del wrestling. D'altronde fare di necessità virtù è un vecchio motto che, nella realtà, non passa mai di moda.
Questa mossa ha creato un movimento di voci, di ipotesi e di rumors che altri eventi non erano riusciti a creare. Né Bound For Glory 2010, né il 3/3/11, né altre bizzarre e strampalate idee della recente TNA hanno portato a questo effetto. E allora da che parte stare? È giusto dire basta che se ne parli non importa se bene o male? Controversy Creates Cash, questo il titolo del libro di Eric Bischoff, questo il sottotitolo di mosse di questo genere. Se ne sta parlando, e tanto, quindi.. obiettivo raggiunto.
Ma, detto questo, sono due i dati che contano, al di la di tutte le elucubrazioni mentali sul fattaccio di Victory Road:
1. RATINGS. Se il dato cresce, significa che la gente vuole sapere come va a finire, cosa è accaduto, quali saranno le reazioni. Il prossimo mese in questo senso sarà fondamentale.
2. LOCKDOWN. La costruzione di questo evento, che rappresenta di sicuro il Pay Per View più importante della prima parte dell'anno della TNA, non può e non deve essere lasciata al caso. Situazioni del genere di Victory Road devono essere eccezioni e non la regola, altrimenti non sortiranno più lo stesso effetto. Lockdown deve rappresentare necessariamente una svolta creativa, di gestione del booking, dei personaggi e dei match. L'occasione, l'ennesima, ci sarà: vogliamo sprecare anche questa?
La prima riprova di tutto ciò l'avremo stanotte, con l'Impact post Pay per View, che speriamo possa segnare la netta inversione di tendenza tanto attesa. Quindi..
..buona TNA a tutti!