Impact Planet #140

Ladies and Gentlemen, bentornati su Tuttowrestling.com, per un nuovo appuntamento con il TNA Planet. Siamo sempre più vicini a No Surrender, cari amici miei: oramai mancano dieci giorni (e due puntate di iMPACT!) e la card dell'evento dell'anno più importante in TNA prende sempre più forma, con altri due match annunciati, di cui parleremo nel seguente editoriale. Buona lettura.


Rob Van Dam vs. Abyss
La resa dei conti

E fu così che RVD ebbe un miracoloso recupero dal suo terribile infortunio, e fra poche settimane sarà pronto per tornare in azione. Pensate: le ferite subite provocate da Abyss (tutte superficiali, niente lesioni agli organi, ai muscoli e alle ossa) sono quasi guariti, e i millemila punti di sutura sono un ricordo. Ed ora RVD è pronto a tornare: guarda caso, proprio in tempo per Bound for Glory.

Ed il nostro Abyss, nel frattempo, più cattivo e iracondo che mai, continua a mieter vittime. Sul ring e fuori ring. E se dentro il ring mostra una rinnovata violenza, un rinnovato vigore, nel mettere KO i suoi avversari, fuori dal ring ne avremo da ridire: le sue violenze, al livello di un film dell'orrore, sono un pizzico esagerate. Simpatico come la security (e talvolta anche la polizia) non si faccia paura ad intervenire quando potrebbe scattare un minimo accenno di rissa, mentre non succede assolutamente nulla quando Abyss decide di macellare due inservienti in un antro buio e nascosto del backstage (e ce ne sono parecchi, nella Impact Zone).

Tralasciando i dettagli grotteschi e poco credibili di questa storyline (grossomodo, quelli elencati sopra), la rivalità tra RVD e Abyss sta raggiungendo dei livelli di rabbia e violenza altissimi, e la cosa mi piace. Non so a voi, a me ricorda i vecchi feud in stile hardcore del mostro tra il 2004 e il 2006. Certo, il personaggio di Abyss è cambiato (leggermente in peggio: il fatto che parli, e il non avere più Mitchell a fianco, gli han fatto perdere quell'essere un mostro incontrollabile, e lo rende meno “affascinante”, meno “intrigante”), ma sempre meglio un Abyss fuori controllo che un bambinone che applaude come un bambino di pochi mesi.

E poi c'è RVD, che non ha mai convinto sul ring, tranne che ad Agosto: con il match contro Sabu, e nella sfida titolata con lo stesso Abyss. Si è rivista più intensità, più voglia di stupire (probabilmente anche grazie alle stipulazioni hardcore di questi due match), cosa che il pubblico ha sicuramente apprezzato tantissimo (e si vede).

Nonostante tutto, la storyline non decolla. Non cattura appieno lo spettatore, né l'appassionato, ma rimane il retrogusto amaro di tutto quello che c'è dietro. Dietro tutta questa storyline. I singoli momenti che han composto questa storia. Ma anche la gestione dei due personggi nel corso degli ultimi mesi. Specialmente, lo stesso Rob Van Dam. Non tanto la svogliatezza del suo personaggio, citata prima, quanto il modo con cui è stato deciso come togliergli il titolo TNA. Personalmente, mi sento di dire che un titolo mondiale dovrebbe essere sfruttato in maniera migliore, essendo un oggetto che riflette importanza e onore, e renderlo vacante per vendere al meglio un assalto dopo un incontro, risulta veramente deleterio per l'importanza del titolo stesso. A mio vedere, la gestione recente di Abyss e RVD (soprattutto RVD) inficia molto nell'importanza che questo feud sta avendo agli occhi dello spettatore. Nonostante mi aspetto grandi cose dal loro match di Bound for Glory (sono pronto a scommettere che sarà un Monster's Ball) e dal prosieguo di questo feud.

Fourtune vs. EV2.0
Lethal Lockdown Match

E torna anche il Lethal Lockdown. A Bound for Glory, avremo da una parte i Beer Money, AJ Styles, Kazarian e Matt Morgan. Mentre dall'altra parte ci saranno Raven, Tommy Dreamer, Stevie Richards, Rhino e Sabu. Facile aspettarci faville da un match come questo. Un incontro prepotentemente pieno di oggetti contundenti, con molta violenza, qualche bump veramente folle, degno di tal nome.. avremo davvero di che divertirci.

Ma..
(eh, si: c'è un “ma”)

Ok, non è mistero che io non amo il Lethal Lockdown. Mai amato, e probabilmente mai lo amerò. Innegabile come darà l'opportunità a molti wrestlers di mettersi in mostra in un match che sarà sicuramente molto atteso (e molto bello), ma non è la qualità il problema. E' la stessa concezione del match a farmi storcere la bocca. E' la sua stessa stipulazione. E' il semplice fatto che ci sarà un solo schienamento, e per far si che questo possa avvenire, bisogna attendere che tutti i wrestlers entrino nella gabbia.

(ricordiamo velocemente: partono due uomini di squadre opposte sul ring, un terzo uomo si aggiunge alla contesa al quinto minuto, successivamente ci sarà una nuova entrata ogni due minuti)

Quello che non mi piace è perché devo aspettare 19 minuti per vedere uno schienamento. Ma anche per poter vedere entrare in gioco bastoni, sedie, catene e altri oggetti contundenti (visto che il tetto della gabbia si abbasserà solamente quando saranno tutti dentro). 19 minuti dove i wrestlers dovranno giocare a indebolirsi, ma non saranno mai in grado di poter portare a casa la vittoria (che, in chiave mark, è l'unica cosa che conta). 19 minuti, praticamente, di attesa. L'attesa di vedere iniziare davvero la sfida.

E dire che ci vorrebbe poco a rendere tutto un pizzico più interessante. La butto lì: trasformarlo in un match a eliminazione. Pensate voi a quel che potrebbe uscirne fuori.

L'altro punto debole, poi, riguarda il booking. Semplicemente il fatto che in tutti i Lethal Lockdown tenutisi negli anni passati sono finiti sempre allo stesso modo. I cattivi hanno sempre guadagnato il vantaggio delle entrate, ma alla fine a spuntarla sono sempre i buoni di turno. Questo perché Lockdown è sempre stato spesso visto come momento culmine di rivalità a squadre di una certa importanza (come è accaduto quest'anno con il team Flair/Sting contro il team Hogan/Abyss). Non mi lamento del fatto che l'happy ending è comunque bello da vedere, e soddisfacente per il tifoso che vuole vedere trionfare i suoi beniamini. Il difetto però è la terribile scontatezza del match stesso.

Che poi è ciò che fa scemare l'aspettativa verso un match importante. Un incontro, di qualunque sport, assume una certa importanza (creando così aspettativa negli appassionati) in base a diversi fattori, e l'incertezza è uno dei fattori principali. Ma se il Lethal Lockdown venisse gestito così come è stato gestito negli ultimi anni, il fattore incertezza lentamente muore. E l'interesse cala.

E il Lethal Lockdown finirebbe presto dimenticato da quei appassionati che hanno irrimediabilmente scelto di guardare qualcos'altro.

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