Impact Planet #123

Ladies and gentlemen, arieccoci qui tutti assieme appassionatamente tra le pagine del TNA Planet, in una edizione sicuramente corposa: tanti son gli argomenti che abbiamo lasciato in arretrato, e tanti sono gli argomenti che possiamo aggiungere questa settimana. Uno su tutti, inutile dirlo, il ritorno dello show iMPACT! al giovedì sera, dopo il tentativo, durato due mesi di andare in contemporanea con WWE Monday Night RAW.


Da qui, viene spontaneo chiedersi: è stato un fallimento completo, o c'è qualcosa da salvare? E di chi è stata la colpa di questo fallimento? In questo Planet proviamo a discutere proprio di questo, suddividendo il nostro editoriale in due parti: la prima parte dedicata a Spike TV, la seconda dedicata alla TNA e al suo prodotto iMPACT!. Detto questo, iniziamo l'editoriale: buona lettura a tutti!

Nota a margine: Jay Lethal è un idolo assoluto e indiscusso.

Ah, uh, yeah, nice try!
Questo esperimento è ufficialmente concluso

Partiamo da un dato di fatto: la TNA ha sempre tentato di porsi negli Stati Uniti d'America come federazione principe del Wrestling, nel tentativo incredibilmente arduo, di scalzare dal trono la World Wrestling Entertainment. E questo non dal 2010, non dall'arrivo di Hulk Hogan. I tanti riferimenti a Stanford durante matches, promos e segmenti vari. Mi vengono in mente i Voodoo Kin Mafia, tanto per rendere bene l'idea. Da sempre la TNA ha sempre tentato di ripercorrere la stessa ascesa che ebbe la WCW prima del nuovo millennio: una federazione interessante ed emergente che superò l'allora WWF, dominatrice incontrastata del wrestling nordamericano.

E l'arrivo di Hogan ha dato la botta di coraggio necessaria al management TNA per crederci fino in fondo, al punto da pensare che questo momento fosse arrivato. Hulk Hogan ha coinciso con l'arrivo di nomi molto noti al pubblico WWE: Ric Flair e Eric Bischoff, ma anche Rob Van Dam e Jeff Hardy su tutti. La scelta di spostare lo show di punta, iMPACT!, al lunedì sera, in perfetta contemporanea con WWE RAW, avviene solo perché la TNA (Dixie Carter e Hulk Hogan in primis) pensano di poter ottenere ratings migliori della WWE.

Dall'altra parte però, c'è Spike TV. Il canale televisivo che ha accettato di trasmettere iMPACT! sin dal 2005, in chiaro, permettendo così alla TNA di crescere economicamente. Spike TV ha bisogno di iMPACT!. E' uno show televisivo che ha sempre avuto un rating di discreto livello, quindi pubblicità, quindi incassi. Perché se la TNA può contare sugli introiti dei PPV, del merchandising e degli House Shows, l'emittente televisiva Spike TV vive grazie agli ascolti.

Questo mi viene da pensare, parlando del nuovo spostamento di iMPACT!, che torna al giovedì sera. L'ha voluto Spike TV, che vedeva poco conveniente il wrestling al lunedì sera. Perché è meglio fare un valore di rating tra 1.1 e 1.2 giovedì sera , piuttosto che fare tra 0.6 e 0.9 il lunedì sera. Perché è meglio concentrare gli ascolti al giovedì sera, piuttosto che disorientarli al lunedì sera (dovendo scegliere tra TNA e WWE, specialmente in un periodo come questo dove il wrestling non attira lo spettatore). Perché è meglio definire il giovedì sera come “il giorno” del wrestling su Spike TV, piuttosto che essere costretti a proporre la stessa trasmissione il lunedì sera (la nuova puntata) e il giovedì sera (replica).

Non posso biasimare la scelta di Spike TV (perché, ribadiamolo: è l'emittente televisiva ad avere l'ultima parola). Possiamo invece aprire una critica su come Spike si è andata a cacciare in questa situazione. Dapprima, e qui mi sto ripetendo, è stata troppo precipitosa a consentire alla TNA di spostare il suo prodotto al lunedì sera, non andando a studiare a fondo il mercato. Come riferimento, Spike aveva solamente uno show da prendere in considerazione, lo show del 4 Gennaio. Puntata pubblicizzata in modo incredibile, speciale perché era della durata di tre ore e prevedeva il debutto di Hulk Hogan nella Impact Zone. Non è proprio l'idea che si ha di campione rappresentativo, ecco.

Inoltre siamo in un periodo dove il wrestling in TV non tira. E' arcinoto che la gente, con l'avvento di internet e delle nuove tecnologie, guarda molta meno televisione, ed è anche per questo che WWE RAW non fa un rating globale superiore ai 4 punti dal 23 Febbraio 2009 (quattordici mesi fa). Lo spettatore del 1997, nella condizione di dover scegliere tra due prodotti diversi allo stesso orario, doveva scegliere uno dei due shows. Al massimo fare zapping tra WWF e WCW. Ma oggi, nel 2010, lo spettatore ha internet, ha registratori e servizi tecnologici che ti permettono di registrare una trasmissione televisiva (iMPACT!) mentre si sta facendo altro (per “altro” leggasi: guardare RAW).

Quanto descritto sopra viene alla luce di quanto visto nel corso degli ultimi due mesi di testa a testa tra i due shows principali. Tornare al giovedì sera, evidentemente, comporterà ratings maggiori per iMPACT! (quindi più pubblicità e più introiti per Spike TV – indirettamente significa contratti televisivi più remunerativi e vantaggiosi per la TNA), e permette allo spettatore di godersi più wrestling in TV, senza dover essere costretta a “scegliere”. Più wrestling c'è in TV, più lo spettatore che chiede wrestling è contento. Alla resa dei fatti, questa può rappresentare una “win-win situation”.

Alla notizia che iMPACT! sarebbe stato spostato al lunedì sera, lo scorso febbraio, mostrai perplessità e ottimismo. Ora, alla fine dell'esperimento, c'è scetticismo. Inizio a credere che è meglio che la TNA si tenga il suo spazio al giovedì sera, mostrando un prodotto che possa competere con spettacoli televisivi diversi dal wrestling. Che continui ad aumentare la sua schiera di fans, che lavori nel vendere più pay-per-view e migliorare il concetto di wrestling per renderlo maggiormente appetibile al pubblico. Che esca dalla Impact Zone, che diventi una federazione importante, conosciuta e rispettata in ognuno dei 52 Stati degli USA, che si faccia desiderare in Canada, e in Messico. Un piano a lungo termine, senza bruciare le tappe, che miri a rendere la TNA una federazione di wrestling eccellente, porterà ottimi risultati. E allora ne riparleremo, di sfidare la WWE.

Change is happening
Ma non siamo tutti Obama, eh!

Rileggendo i miei vecchi Planet, è facile notare come i miei commenti al prodotto iMPACT! fossero positivi fino a circa un mese fa. Oggi, invece, dopo l'ultima puntata andata in onda il lunedì 3 Marzo, sono davvero negativi. E chi segue lo show non mi darà dell'ipocrita. Il problema è che, esattamente da Lockdown, il prodotto ha subito un nuovo reset, un'altra brusca virata, dura e drastica, verso una direzione che abbiamo iniziato a intravedere qualche mese fa. Esattamente quando è arrivato Hulk Hogan.

Una cosa per volta. Da gennaio a questa parte, si nota un particolare, negli show. E' scontato che Hogan ha una forte influenza nel booking team. E Hogan, nel booking, ha una caratteristica: la presenza di un eroe senza macchia e senza paura capace di ribaltare la situazione a favore dei buoni, in ogni situazione.

L'eroe di turno, manco a dirlo, è Hogan stesso. Rivediamo iMPACT!, la rissa a inizio show: AJ Styles, Desmond Wolfe e i Beer Money riescono con facilità a tenere a bada Jay Lethal, il Team 3D, Abyss e Rob Van Dam. Arriva Hogan che, da solo, ribalta la situazione mettendo tutti KO con un solo pugno per ogni nemico che gli si para di fronte. Da solo. Tutti. Un solo pugno a testa.

Due errori. Primo errore: Hogan ha più di 60 anni. E un sessantenne che riesce a fare fuori cinque uomini più giovani e allenati di lui con cinque pugni in totale, è grottesco. Non realistico, non credibile, quindi grottesco. Secondo errore: nel 2010 “l'eroe senza macchia e senza paura” non piace, non attira le folle, non interessa. Ricorda i cartoni animati, e il wrestling non deve assomigliare a un cartone animato per bambini. Quantomeno, non nel 2010.

Il wrestling degli anni duemila ha la possibilità di differenziarsi dal classico telefilm e dalla classica soap opera. Lo può fare miscelando abilmente le migliori caratteristiche di queste due, mescolando quindi una storia continua e duratura, piena di picchi di suspence (hype) create dalle situazioni (feud) tra i vari personaggi.

Eppure la TNA sembra preferire limitarsi, usando uno schema molto classico di feud, appartenente al passato. Facciamo un altro esempio pratico: il Lethal Lockdown.

Due team. Da un lato, il buono Hogan elegge come capitano il buono Abyss, che sceglie come alleati i buoni Jarrett, RVD e Jeff Hardy. Dall'altro lato il cattivone Flair sceglie come capitano il cattivo Sting, coadiuvato dal cattivoni Desmond Wolfe, James Storm e Robert Roode. Dato che i buoni sono bravi, belli e capaci, riescono a vincere tutti gli incontri di wrestling dove combattono con i cattivi. In compenso i cattivi, che sono scorretti, volgari e magari puzzano pure, non hanno paura a mettere i buoni KO con attacchi alle spalle, irregolarità.. cose da cattivi, insomma! Poi i buoni e i cattivi arrivano alla resa dei conti: il Lethal Lockdown. I buoni mostrano le loro abilità e la loro bravura, i cattivi mostrano tutte le loro scorrettezze e le loro cattiverie. Poi, arriva anche il supermegacattivone Ric Flair, e sembra davvero finita. Finchè, arriva l'eroe supermegabuono Hulk Hogan che risolve la situazione, e permette a tutti i buoni di portare a casa il match e concludere il feud. Evviva!

Ecco, detta in maniera un po' “bambinesca”, è andata così. Impostazione troppo classica per un feud che sapevamo già come andava a finire. Domanda: una idea del genere vende? Piace? Appassiona?

La risposta è, spesso e volentieri, no. La TNA non è un prodotto per bambini (come al momento è la WWE, qualità certificata anche dal fatto che i suoi programmi sono giudicati PG – ovvero, adatti ad ogni età), e si rivolge quindi a gente adulta (adulta.. da 14 anni in su?). E la gente adulta non è interessata a situazioni e storie surrogate dai cartoni animati per bambini.

Con questo discorso, racchiudiamo le rivalità principali viste in TNA negli ultimi mesi, dall'arrivo di Hogan in poi. Una caratteristica dell'influenza di Hogan nel booking team che rende il prodotto meno appetibile perché meno interessante, meno emozionante, meno appassionante. Che questo fattore sia anche causa del scarso successo dei ratings del lunedì sera è difficile da dire, a causa dei troppi fattori in gioco. Però è innegabile che il prodotto di oggi è di qualità inferiore al prodotto offerto nella seconda metà del 2009, ad esempio. Che possedeva comunque parecchi difetti, ma era a tutti gli effetti migliore.

Definito in maniera sufficientemente chiara (spero!) il lato negativo della TNA di oggi, spendiamo poche parole anche per il lato positivo. Perché l'impressione mia è quella di avere uno spettacolo scritto molto male, ma recitato benissimo. Ovvero, che il booking sta facendo un pessimo lavoro, ma gli atleti mettono tutto il loro impegno, la loro voglia, mostrando così delle piccole perle. Il già lungamente descritto Angle vs. Anderson di Lockdown, ma anche il pregevole Hardy vs. RVD di due settimane fa, i promo di Mr. Anderson.. gli atleti ce la mettono tutta recitando alla grande un copione penoso.

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