GPOrder #116 – Io resto a Casa, e Wrestlemania anche

GPOrder #116 - Io resto a Casa, e Wrestlemania anche

Purtroppo era inevitabile: una emergenza che sta sconvolgendo il mondo non poteva non avere impatti anche sul mondo del Wrestling, che non ha potuto far altro che, come tutti, cambiare radicalmente il suo modo di esistere.


La WWE ha dovuto giĆ  disputare sia Raw che Smackdown in un desolatamente vuoto Performance Center, tagliando la durata netta degli show e sopperendo con materiale di repertorio, e purtroppo anche Wrestlemania sarĆ  destinata allo stesso destino: da uno stadio pieno e gremito ad una sorta di studio di registrazione con il solo personale necessario. Da un lato ĆØ comunque giĆ  tanto, considerando che al momento si tratta di uno dei pochi prodotti sportivi Ā“freschiĀ” messi a disposizione: un appassionato di sport, al momento, non ha grosse alternative alla WWE se non i campionati russi o i tornei di qualche nazione sperduta dove ancora si gioca, e chissĆ  per quanto ancora. DallĀ’altro, però, ĆØ innegabile come nonostante tutti gli sforzi per offrire un prodotto di elevata qualitĆ , il risultato sia comunque abbastanza ridimensionato.

PerchĆ© purtroppo, e queste giornate ce lo stanno dimostrando, il pubblico ĆØ un elemento fondamentale per uno show di Wrestling. I lottatori hanno bisogno di catturare la loro simpatia o il loro odio a seconda dei ruoli, interagire con loro, coinvolgerli, creare insieme a loro quella componente spettacolo senza la quale il wrestling stesso ne esce monco. Guardate cosa ĆØ successo a Raw, dove Stone Cold Steve Austin, vale a dire uno dei migliori se non il migliore di sempre nei segmenti al microfono, ha comunque avuto bisogno quantomeno di una Ā“spallaĀ”, il malcapitato Byron Saxton, per portare avanti il suo promo. E se lo scenario ĆØ difficile per Steve Austin come può esserlo di meno per gli altri? E non va tanto meglio nemmeno per gli incontri, dove il silenzio spettrale (anche se Reigns dovrebbe essere abituatĀ… ok, la smetto..) li rendeĀ… diversi, non vorrei dire peggiori, ma certamente diversi. Purtroppo ĆØ semplicemente la conseguenza di quanto detto allĀ’inizio: anche la nostra vita ĆØ diversa e limitata, anche lo stare chiusi in casa ĆØ certamente un Ā“menoĀ” rispetto alla nostra vita abituale e la rende quantomeno malinconicamente insolita, perchĆ© per il Wrestling, che comunque sta giĆ  facendo un grosso sforzo, dovrebbe essere diverso?

Fatto salvo, dunque, uno scenario purtroppo indotto dalle necessitĆ , ha effettivamente senso disputare cosƬ, con queste limitazioni, lo show più importante dellĀ’anno? Wrestlemania non avrebbe meritato un rinvio, magari in estate, cosƬ da poterla svolgere senza alcun tipo di limitazione? Se da un punto di vista emotivo e passionale la risposta di noi appassionati sarebbe stata senza dubbio Ā“si, certo!Ā”, ĆØ però anche doveroso riconoscere come lo scenario di un rinvio sarebbe stato a dir poco difficile da percorrere, sia da un punto di vista creativo che economico/societario.

Da un punto di vista creativo il problema sono ovviamente le Storyline: parliamo di Wrestling, non di Boxe o MMA, qui gli incontri si disputano perchĆ© sono costruiti, con rivalitĆ  portate avanti fino a vederle culminare nel ring. Un match di boxe si può rinviare, un match di Wrestling non puoi rinviarlo, puoi al massimo portare avanti la storyline ulteriormente fino alla nuova data. Ma ĆØ materialmente possibile portare avanti le storyline cosƬ a lungo? Tenete conto di due fattori fondamentali: il primo ĆØ che lĀ’emergenza ĆØ soltanto agli inizi negli Stati Uniti, solo con tempo si potrĆ  capire se la capacitĆ  di prevenire il contagio sarĆ  tale da poter avere una data relativamente vicina nel tempo. Tutti vorremmo sapere quando finirĆ  lĀ’emergenza, ma nessuno ĆØ in grado di dirlo. Il secondo fattore ĆØ che si tratta di Wrestlemania, dove praticamente tutte le principali rivalitĆ  sono state costruite tra personaggi Ā“one time onlyĀ” o che comunque ben difficilmente puoi tenere on screen a lungo: Goldberg, Undertaker, lo stesso Brock Lesnar e magari anche Edge.. tutte le rivalitĆ  brevi, orientate solo a Wrestlemania ed alla indubbia particolaritĆ  di questo show rispetto agli altri. EĀ’ dunque praticamente impossibile tenere a lungo on screen tutti loro, come minimo fino a giugno se non oltre. LĀ’alternativa sarebbe Ā“dimenticareĀ” tutte le storyline e passare ad altro, ma comprenderete che perfino per il creative WWE, da sempre autore di schifezze inenarrabili, sarebbe troppo.

In ogni caso, più dellĀ’aspetto creativo la decisione sarĆ  motivata senza dubbio da altri fattori, di natura economico / societaria, sui quali peraltro abbiamo al più un sottoinsieme delle informazioni che occorrerebbero per giudicare. Come tutte le altre compagnie, il coronavirus costerĆ  milioni e milioni di dollari alla WWE tra mancati introiti (pensate a tutti i biglietti da rimborsare, lĀ’azzeramento degli show live, il merchandise venduto nella Wrestlemania WeekĀ…) e soprattutto enorme perdita del capitale (il titolo WWE in borsa ĆØ letteralmente crollato, come diversi altri). Ma la compagnia avrebbe davvero potuto rimandare lo show? Ed a quando, considerando che al momento nessuno ha una data certa a disposizione? Ecco le domande sulle quali possiamo solo fidarci delle loro valutazioni, in quanto non in possesso di tutte le informazioni. Non sappiamo eventuali accordi commerciali dietro la trasmissione dellĀ’evento, non sappiamo gli accordi contrattuali con i lottatori, eventuali vincoli di ogni altro genere, ed infine non sappiamo che valutazione può aver avuto il vantaggio competitivo di poter proporre oggi uno show (peraltro anche in pay per view oltre che sul network) nel periodo in cui praticamente nessuno può offrire altrettanto, un fattore che potrebbe avere ripercussioni positive sia negli introiti nel breve termine sia soprattutto da un punto di vista di immagine e conseguentemente sulla fiducia del mercato azionario. La mia opinione, in sintesi, ĆØ che viste le circostanze non ci sia stata molta scelta.

Prepariamoci, dunque, alla Wrestlemania più strana di sempre, che in ogni caso sarĆ  certamente ricordata per sempre. Avremmo preferito tutti ricordare solo Hulk Hogan che schiaccia al tappeto Andre The Giant, Shawn Michaels che vince il titolo dopo più di unĀ’ora di match, la streak di Undertaker, il primo ladder match e molto molto altro ancora, ma come per tutto il resto della nostra vita occorrerĆ  pazienza e spirito di adattamento. AndrĆ  tutto bene, anche per il Wrestling.

Scritto da Giovanni Pantalone
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