5 Star Frog Splash #81 – The Big Black Monster

E niente, ci è ricascata. La WWE è di nuovo preda di un mostro che a intervalli regolari sembra dover per forza fare capolino, altrimenti non si può andare avanti. Un mostro che fagocita tutto e si prende necessariamente la scena, sottraendola a chi invece avrebbe davvero bisogno che gli si dedicasse un po' d'attenzione, che qualcuno si accorgesse di lui. Un mostro in grado di mettere in secondo piano tutto il resto, anche chi meriterebbe di avere le luci della ribalta concentrate su di sé. Un mostro che si presenta ogni volta in una nuova veste, ma che nonostante tutto soffre perennemente dello stesso problema. Un mostro che nel 2015 è ancora qui, nonostante la WWE abbia a disposizione un roster che per livello di talenti puri è probabilmente il migliore da molto, moltissimo tempo a questa parte, ma che nonostante tutto non viene sfruttato per niente perché le storie vengono messe da parte. Perché lui, il mostro, deve fare la sua comparsata annuale nel main event. E credo proprio che noi tutti siamo decisamente stanchi di questo mostro, tanto che non vorremmo vederlo mai più. Cosa? Ma no, mica sto parlando di Kane. Sto parlando della noia che ogni anno dopo il PPV di agosto, e ancor di più dopo quello di settembre, diventa la protagonista della WWE e non la molla più fino a fine anno.
Scherzi a parte, direi che il quadro è esattamente quello che ho appena descritto. Dal post-Summerslam, come tutti gli anni la qualità del prodotto WWE ha subito un calo pressoché verticale che ha fatto precipitare sotto le scarpe l'interesse nei confronti della federazione di Stamford. Ha ragione Erik Ganzerli quando dice nello Stamford Report che un PPV noioso è molto peggio di un PPV brutto. Oltre a riderci sopra un PPV brutto può anche servire a uno scopo, nonostante tutto, che potrebbe portare in fin dei conti a qualcosa di positivo. Un PPV noioso, invece, non porta a niente, se non a far passare completamente la voglia di seguire. Ok, lo sappiamo, da settembre a dicembre c'è il Monday Night Football e la WWE non si sente in dovere di spremere le meningi come fa per tutto il resto dell'anno per cercare di proporre un prodotto accettabile. Ma la compagnia non si rende conto che, se davvero vuole crogiolarsi in questo momento morto e scalare qualche marcia, avrebbe innumerevoli modi diversi enormemente più produttivi per farlo. Ad esempio dare spazio a nomi nuovi da testare seriamente al top (uno su tutti: Cesaro) o proporre qualcuno da NXT provando a vedere se sia giunto il suo momento. Insomma, l'autunno potrebbe essere per certi versi il periodo più interessante della compagnia di Stamford. Se solo volessero.
Invece la WWE si è ritirata nella sua tana ed è andata in letargo lasciando la scena alle più grosse macchine da guerra del roster in questo momento: Kane e Big Show. Nel 2015. Il pubblico è saturo di loro due e la WWE, piuttosto che metterli in disparte ad aiutare chi ha bisogno di andare over, continua a proporli in posizioni importanti nonostante abbiano ampiamente detto tutto quello che avevano da dire. E se per Kane nonostante tutto posso essere magnanimo, visto che la sua storia con Seth Rollins dura da molto tempo, ha un senso e alla fine porterà a un banalissimo +1 per The Architect in un PPV in cui il WWE World Heavyweight Title match non sarà nemmeno il main event (perché la WWE ha dovuto ficcarci a casissimo Taker vs Lesnar III di cui almeno io non sentivo assolutamente il bisogno così presto), su Big Show non posso transigere. Big Show, il gigante che abbatte chiunque. Big Show, che fa a pezzi Mark Henry (!!!) per dimostrare la sua potenza. Big Show, che annienta Cesaro (che poi giustamente non appare nemmeno a Raw, il suo momento clou è già svanito nell'iperuranio) tutto per mandarlo in pasto a Brock Lesnar nell'house show al Madison Square Garden, solo sul WWE Network per 9,99$!
Sul serio, quando parlo della WWE mi sento un po' Don Chisciotte a volte. Tante parole positive spese, tanti ragionamenti complessi, tante belle aspettative. Poi tutto svanisce quando viene settembre e la WWE decide di andarsene in vacanza. Mi sento stupido. Mi sento stupido perché la Divas Revolution è già naufragata nel nulla quando hanno fatto turnare Paige per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta totalmente a caso, in soli 18 mesi che è nel main roster. Perché la Tag Team Division, oltre al buzz generato dai Dudley Boyz e alle idee geniali del New Day che sta lavorando durissimo per far funzionare quest'idea, è ufficialmente il deserto. Perché gente come Cesaro, Cody Rhodes, Dean Ambrose, Dolph Ziggler, Kevin Owens, Luke Harper, Neville, Rusev e Sheamus viene perennemente utilizzata poco e male, malissimo, nonostante abbiano tutte le carte in regola per essere pedine fondamentali del main roster. Perché ogni anno siamo qui a fare sempre gli stessi discorsi trovandoci a doverci ricredere di tutte le nostre false speranze. E probabilmente l'anno prossimo saremo qui a fare altrettanto.
L'unico motivo per seguire, come al solito, è NXT. Un NXT che è anch'esso calato di livello rispetto a qualche mese fa (basti pensare che Finn Bálor e Bayley sono gli unici esponenti degli NXT Five e delle Four Horsewomen attualmente in attività a tempo pieno nel roster di sviluppo), ma che continua nonostante tutto ad avere spunti creativi e a essere interessante. Ci è riuscita anche stavolta, creando un altro evento che si preannuncia decisamente imperdibile con NXT Takeover: Respect, che presenterà un 30-minutes Iron Woman match tra Bayley e Sasha Banks (mentre nel main roster stanno ancora a perdere tempo con i team e le Bella Twins) e le finali del Dusty Rhodes Tag Team Tournament. Ma questa è decisamente un'altra storia e ne parleremo nel prossimo Helluvakick!, tra due settimane.