5 Star Frog Splash #195 – Parallel Reality

L'altra notte mi è toccata l'esperienza mistica di fare il report live di Raw. La reputo davvero un'esperienza mistica (tanta stima per i colleghi reporter che a ogni Raw, SmackDown e PPV si immolano per portare a termine questo ingrato compito) anche se stavolta non mi riferisco alle follie del team creativo. Anche perché l'episodio di lunedì è stato buono, lo penso davvero. Qualcosa mi è piaciuto di più (Edge), qualcosa di meno (AJ Styles) ma è normale, sta nella dinamica delle cose. Tuttavia alle 3.30 circa, quando è cominciato il main event, credo di essere entrato davvero in una realtà parallela. Fare il report fino a quel momento non mi era passato poi troppo male, la puntata in fin dei conti stava scorrendo via liscia. Ma quando è cominciato l'8-man Tag Team match finale penso davvero che il tempo abbia cominciato a dilatarsi a dismisura e che ogni minuto abbia iniziato a valere per dieci. E se la puntata fino a quel momento era stata godibile in un attimo si è trasformata in un incubo. Questo principalmente per tre motivi: 1) era un Tag Team match. E alla WWE non importa niente dei Tag Team match né tantomeno della propria tag team division; 2) dietro ogni episodio di Raw e SmackDown c'è Vince McMahon, un 74enne con la mentalità da 150enne che continua ad applicare al wrestling gli stessi principi di venti o trent'anni fa senza rendersi conto che il wrestling è cambiato, e anche di molto; 3) secondo la WWE, la scrittura e il booking di ogni tag team match classico è sempre la stessa. Altrimenti non si spiega perché, quando non c'è qualche stipulazione particolare o occasione speciale a ravvivare un po' la situazione, ogni volta che in WWE c'è un Tag Team match mi viene voglia di spegnere tutto.


Per caso avete visto un tag team match dei Viking Raiders di recente? Basta averne visto uno per averli visti tutti, ve lo assicuro: gli ex War Machine cominciano forti, prendono il controllo, vanno a segno con mosse in combo, poi resta solo Erik sul ring e rimane ostaggio del tag team rivale per circa dieci minuti. Gli heel usano sette miliardi di trucchi per impedire a Erik di dare il tag: distrazione dell'arbitro e attacco dell'uomo non legale, Erik che riesce a districarsi dal dominio degli heel e va a dare il tag salvo poi che l'uomo non legale avversario faccia cadere Ivar dall'apron e quindi ancora una volta il tag non avviene… in tutto questo l'arbitro non vede e non sente niente, dando l'impressione di essere chiaramente un povero idiota. Poi finalmente riesce a dare l'hot tag a Ivar e a quel punto o Ivar porta a termine la sua fase di shine e fa vincere il team, oppure rientra Erik e si prende il pin. Ogni. Match. Così. Il match dell'altra sera era un 8-man Tag, quindi giustamente ha avuto ben DUE fasi di hot tag, con Erik e Montez Ford prigionieri sul ring per tempi interminabili, e TUTTE queste tattiche scorrette che davvero, mi hanno definitivamente stancato. E grazie che poi un Kenny Omega & Hangman Page vs The Young Bucks ci sembri il match del millennio, dato che parliamo di un match durato trenta minuti in cui io non ricordo nemmeno un momento in cui ci sia stata una fase di dominio così marcato di un team con ricerca estenuante dell'hot tag. E chiariamoci, io non credo che sia il match del millennio dato che ha avuto i suoi difetti e altre cose che non mi sono piaciute, ma in ogni caso siamo ad anni luce da qualsiasi tag team match proposto dalla WWE (NXT escluso) negli ultimi vent'anni. E se i The Revival se ne vanno dalla WWE rifiutando i millemila milioni di dollari che Vince McMahon vuole dare loro per farli marcire in una divisione del genere fanno solo che bene, posto che OVVIAMENTE non ce l'ho con i tag team che ne fanno parte tanto più che con chi li dirige.

Sfogo personale a parte, due parole su Super Showdown ed Elimination Chamber. Super Showdown: PPV con qualche match sulla carta interessante, che avrebbe potuto essere anche uno show decente se scritto e bookato in maniera accettabile, ma rivelatosi poi uno spettacolo ignominioso. Basti vedere il trattamento riservato ai due sconfitti nei due match titolati in Arabia Saudita e negli show immediatamente successivi. Elimination Chamber: show fatto tanto perché si doveva fare, con un Elimination Chamber match talmente dal risultato già scritto da risultare perfettamente inutile e con un altro approntato in trenta secondi con team non all'altezza, con tutta una serie di match di contorno dalla rilevanza direi trascurabile. Peccato poi che da questi show totalmente inutili la WWE riesca poi a tirare fuori degli spettacoli quantomeno decenti dato che il PPV, Andrade vs Carrillo e main event a parte, è risultato anche godibile. Penso soprattutto a Daniel Bryan vs Drew Gulak, un match messo insieme un po' a caso ma che si è rivelato una perla in mezzo a un marasma di nulla. Che Daniel Bryan sia un fenomeno lo sapevamo; che lo fosse Drew Gulak anche, ma forse non a questi livelli. Ebbene, sul ring contro Bryan non ha affatto sfigurato. E sebbene domenica sera Bryan sia stato francamente un pazzo a prendersi certi bump – su un Suplex è atterrato di collo e su un altro di testa piena, roba da farmi seriamente preoccupare si fosse infortunato davvero – è evidente che sia stata questa la cosa migliore del PPV. E se i due continueranno l'uno contro l'altro a me francamente sta bene, sia per la possibilità di vedere altri match come questi, sia perché l'aver fatto sparire Gulak dagli schermi WWE dopo che il suo title reign era stato nettamente uno dei migliori, se non il migliore, di 205 Live, sia perché forse così Bryan riuscirà a salvarsi dal match-feticismo di Vince McMahon contro Sheamus a Wrestlemania.

Due parole un po' più approfondite sul match femminile: non mi è piaciuto. Tranquilli, l'analisi non si ferma qui, ma la prima cosa che mi viene in mente è proprio questa. Non devo di certo dirvelo io che la vincitrice del match era già scritta fin dal momento in cui questo match è stato sancito, ma fondamentalmente io trovo che abbia fatto più danni che altro. E non è un caso che Becky Lynch a Raw abbia definito Shayna un “buco nero di carisma”. Non perché la Baszler lo sia davvero, ma perché questo tipo di match poco si adatta a prestazioni e a vittorie così dominanti, tanto da eliminare tutte e cinque le avversarie in un tempo ridicolo. Senza contare che poi ha ucciso Liv Morgan, alla quale non ho ancora visto vincere un match dal suo ritorno, ha ammazzato completamente Ruby Riott, che non è la prima cretina che passa e che se costruita adeguatamente potrebbe avere anche chance titolata e invece è stata fatta passare come una deficiente totale. Per non parlare poi di Asuka, la nemesi di Becky Lynch, colei che The Man non era mai riuscita a battere… che Shayna ha battuto in quanto, un paio di minuti? Fermo restando che per me Asuka è infortunata e in questo match non avrebbe proprio dovuto starci, ma era l'unica con sufficiente status da impensierire anche solo minimamente la vittoria della Baszler. Ma di certo il modo in cui hai deciso di farlo non è dei migliori. E tutto questo è figlio, ancora una volta, della costante sprovvedutezza della WWE, della sua sempiterna mancanza di piani a lungo termine, della sua mancata lungimiranza, del non consegnare alla Baszler una vittoria alla Royal Rumble che l'avrebbe condotta a Wrestlemania su un ponte d'argento per darla poi a Charlotte Flair, che per la faida in cui è coinvolta non ne ha alcun bisogno.

E tutti questi difetti hanno portato in modo identico anche alla situazione di SmackDown, con i match tra Goldberg e Roman Reigns e tra John Cena e The Fiend annunciati per Wrestlemania. La mia curiosità per entrambi i match è stata completamente annullata a causa del modo in cui hanno gestito le cose da Super Showdown in poi, per svariati motivi. Prima di tutto: BASTA PART-TIMER CON I TITOLI. Vuoi mandare Goldberg a Wrestlemania per raccattare quei quattro disperati orfani della WCW e che non si accontentano della AEW? Va benissimo, ma non c'è alcun bisogno che Goldberg sia campione e il pubblico questa cosa alla WWE gliel'ha fatta notare in modo a dir poco rumoroso. Secondo motivo: non puoi far ignorare il titolo a Reigns per un anno intero, poi c'è bisogno di un #1 contender e allora lui esce, dice “I'm next!” e appare la grafica del title match a Wrestlemania tra lui e Goldberg. Come togliere ogni interesse alla faida in pochi istanti. Terzo: The Fiend. Lo hai annientato. Prima facendolo battere in tre minuti netti, poi facendogli fare quella pietosa scena post-match in cui invece di un mostro distruttore sembrava un bambino a cui è stato tolto un giocattolo e poi ancora a SmackDown facendolo uscire e indicare il simbolo di Wrestlemania. Lo hai reso uno qualsiasi. E così facendo lo hai annientato. È andato avanti per non so quanti mesi apparendo solo in titantron con la Firefly Fun House, costava davvero molto farlo ancora e fargli spiegare perché aver perso il titolo il giorno prima non importava minimamente rispetto al dover sfidare John Cena? Manco attaccandolo poi, puntando al simbolo di Wrestlemania come un tizio qualsiasi. E invece no, lo deve spiegare uno dei suoi pupazzi sette giorni dopo. Chissà come mai sono costretti a richiamare costantemente star del passato… (SPOILER: perché passano il loro tempo a massacrare quelle del presente).

Concludo con altre due parole su Raw dell'altra notte. Innanzitutto ribadisco quello che ho detto nel post-Royal Rumble: Edge è uno storyteller eccezionale. Sarebbe bastato lo sguardo che ha tenuto per tutto il segmento a rendere quest'ultimo degno di essere guardato e apprezzato. E invece il segmento è stato bello e originale, soprattutto ha fatto capire che Edge non ha intenzione di fermarsi davanti a compromessi e che ha intenzione di fare a pezzi Randy Orton, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo. Sto apprezzando molto anche il modo in cui stanno scrivendo McIntyre, seppur nel modo “minimalista” a cui sono costretti a ricorrere per la presenza col contagocce del WWE Champion (ribadisco: BASTA PART-TIMER CON I TITOLI). E infine… AJ Styles. Sono un po' titubante sul promo che ha fatto, non tanto perché il promo non sia stato bello, anzi penso che AJ sia stato davvero bravo e sia uscito dalla dimensione un po' macchiettistica che il suo character heel assume in alcuni momenti. Penso solo che abbia messo troppa carne a cuocere. Un tema molto interessante AJ lo ha tirato fuori: Undertaker si è già ritirato praticamente due volte, a Wrestlemania 33 contro Roman Reigns e a Wrestlemania XXX contro Brock Lesnar, allora perché continua a tornare? Un tema interessante, che poteva essere trattato ed espanso, mettendo fine anche al “buco di trama” che è l'Undertaker degli ultimi anni. Ma che bisogno c'era di coinvolgere anche Michelle McCool e il fatto che Undertaker farebbe tutto quello che dice lei? Per me non ce n'era bisogno, anche perché è un tema reso ripetitivo dal coinvolgimento di Beth Phoenix nelle storyline di Edge delle ultime settimane. Ma vedremo come la svilupperanno, a partire dalla settimana prossima con la firma del contratto.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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