5 Star Frog Splash #78 – Controversy Creates… Boh

Al ritorno dalle vacanze, e dopo la consueta maratona di wrestling per recuperare gli show persi in 10 giorni, nella mia mente stava sempre più prendendo piede l'idea di ricominciare con un nuovo numero dell'Helluvakick! per commentare approfonditamente l'incredibile NXT Takeover: Brooklyn e l'attuale, complessa situazione del brand giallo della WWE. “C'è tempo per parlare di Summerslam”, ho pensato. La verità è che dopo aver visto l'ultimo PPV WWE non avevo proprio idea di che cosa dire. Non tanto per la mancanza di temi o di contenuti oppure per la mancanza d'inventiva, quanto più per i finali dei due match principali che mi hanno lasciato un po' sgomento. Più che altro, la mia prima reazione all'intervento di Jon Stewart che è costato il match a Cena contro Rollins e al complesso finale che ha visto Brock Lesnar sottomesso nella Hell's Gate è stata più o meno “Che enormi stronzate”. Chi mi legge sa benissimo che quando una cosa mi colpisce negativamente non mi faccio alcun tipo di problema a sviscerare immediatamente tutto qui… solo che stavolta mi sa che più passa il tempo più è in atto in me un processo di rivalutazione di quanto accaduto a Summerslam. Anche se credo di non avere ancora le idee perfettamente chiare nemmeno io stesso. Quindi sarà NXT ad aspettare stavolta (ma la prossima settimana l'Helluvakick! sarà qui, non temete) perché credo sia ora di fare un po' di chiarezza.


Cominciamo con il dire che Summerslam non è stato un brutto show. Anzi, è stato un buono show nel complesso, con buona parte dei match al di sopra della sufficienza (tranne il Divas match di cui avrò modo di parlare dato che ho diversi sassolini nella scarpa da togliermi). È stato un buon match Sheamus vs Orton, con i due un po' più ispirati del solito e con il character dell'irlandese un po' più concreto e solido rispetto al bullo tamarro che abbiamo avuto modo di osservare negli ultimi mesi. È stato un buon match Neville & Amell vs Stardust & King Barrett: in questi casi il merito/demerito del match è tutto della star esterna che vi partecipa e lo stesso è accaduto anche con Amell, impiegato sul ring per molto più di quanto ci si attendesse, che si è preso le sue botte e ne ha anche date (l'Enziguri e il Crossbody su tutti) riuscendo a risultare non un ingombro bensì una parte importante del match. È stato un buon match quello per l'Intercontinental Title, anche se un po' troppo caotico e con la vittoria di Ryback che sembra arrivare quasi per caso, ma sicuramente molto meglio delle aspettative. È stato un buon match Reigns & Ambrose vs Wyatt & Harper, con un esito molto coerente rispetto a quanto visto poi a Raw (e con la continua consapevolezza che la dimensione giusta di Reigns sarebbe quella tag). Ed è stato un buon match anche Cesaro vs Owens, anche se l'impressione che i due abbiano lottato con il freno a mano tirato penso fosse molto evidente. Questi cinque match sono stati tutti molto divertenti e hanno portato avanti bene la storia che dovevano raccontare.

Veniamo a ciò che è andato meno bene, in primis il Divas match. Ora, spiegatemi la stipulazione innanzitutto. Posso capire nel caso di un Fatal 4-Way match, ma in un Divas match a tre squadre che senso ha lasciarne una fuori? Il risultato è stato fare fuori il Team B.A.D. dopo cinque minuti cinque di match, con pochissima esposizione (e quella che hanno avuto va ripartita con il 70% a Tamina, il 20% a Naomi e il 10% a Sasha Banks, che non può essere una cosa positiva). Ma nemmeno il resto della contesa è stato positivo, tutto molto caotico e senza un filo logico tanto che lo schienamento di Becky Lynch su Brie Bella con il Pumphandle Suplex è assolutamente tirato fuori dal nulla, rendendo il finale totalmente anticlimatico. È il momento di finirla di fare match a squadre e di tornare a focalizzare la questione sul Divas Title di Nikki Bella. Senza infamia e senza lode gli altri due match, con Dolph Ziggler vs Rusev carino in certi punti ma troppo corto e decisamente con un finale senza senso (a quel punto fai vincere per count out Ziggler che è appena tornato e ha bisogno di una vittoria, no?) e il Fatal 4-Way Tag Team Championship match, un match disordinato il cui unico merito è stato ridare i titoli al New Day, l'unico team che conti davvero qualcosa in WWE finora… pardon, fino a Raw.

Ma veniamo ai due main event dello show. Cominciamo col dire che quando ho visto Jon Stewart accorrere con una sedia sul ring dove stavano lottando John Cena e Seth Rollins già avevo le mani nei capelli. La ragione è semplice: fino all'interferenza, Cena vs Rollins è stato un match sensazionale. Veramente incredibile considerato anche il fatto che Cena mi sembrava avere palesemente qualcosa che non andasse, come se avesse qualche problema, come se non fosse ancora del tutto a posto dopo l'infortunio. Ci ha pensato Seth Rollins a mettere su una contesa incredibile, agguerrita, che tra l'altro ha mostrato un campione che FINALMENTE la smette di fuggire dovunque e affronta un 15 volte campione mondiale a viso aperto e, soprattutto, ad armi pari. Poco da dire, la gestione di Rollins fin dal debutto a NXT è stata semi-perfetta e sta contribuendo a creare uno dei main eventer dei prossimi anni. Tornando al match, come dicevo, avevo le mani nei capelli perché un'interferenza di Stewart in favore di Rollins non aveva alcun senso visto che faceva tutto l'amicone di Cena e invece con Rollins aveva avuto dei contrasti e pure pesanti. Tuttavia, la ragione che ha giustificato il tutto in quel di Raw… non dico che sia stata soddisfacente, ma almeno un po' efficace sì considerato anche il segmento che aveva visto discutere Paul Heyman e lo stesso Stewart sulla Streak di Undertaker e sui “record che dovrebbero restare intatti”. Insomma, diciamo che giustifico questo finale sporco. Non mi piace ma ci sta. Ora per Rollins si apre la via di Sting, come visto a Raw, mentre per Cena… boh, vedremo, anche se il rematch con Rollins per lo US Title mi sembra nell'aria.

Passiamo a Undertaker vs Brock Lesnar, dove la questione è ancora differente. Innanzitutto penso sia giusto mettere in chiaro che io, da fan, avrei voluto veder vincere Lesnar. Per due motivi fondamentali: in primis il fatto che fin dal suo arrivo in WWE l'unica “nuova leva” con cui Brock Lesnar abbia mai interagito è Seth Rollins, cosa che secondo me toglie ai nuovi talenti la possibilità di mettersi in mostra in una faida di primo piano; in secundis la questione del ritiro di Undertaker, che se non è imminente poco ci manca. Il Phenom ha ancora ben pochi match dentro di sé, quindi avrei preferito che perdesse nuovamente con Lesnar per liberarsene e per iniziare una nuova storia con qualcuno che portasse poi al suo ritiro piuttosto che indirizzarsi verso la bella con The Beast. Non è stato così, amen. Ciò detto, il finale, pur con le sue sconclusionatezze, a me è piaciuto. Perché ha mostrato un Undertaker diverso, ha mostrato un Deadman che è pronto a usare qualsiasi espediente per battere Lesnar, anche il più infido. Ed è esattamente quello che è successo visto che è solo con uno stratagemma che Taker è riuscito a liberarsi dalla Kimura – perché per me ha ceduto apposta in quel modo per liberarsi dalla sottomissione di Lesnar, non era una sottomissione “legittima” – e solo dopo un Low Blow è riuscito a imprigionare Lesnar nella Hell's Gate e a sottometterlo.

Ciò non rende Undertaker un heel, come ha prontamente sottolineato qualche simpaticone (perché giustamente dopo una carriera di 25 anni Undertaker fa un Low Blow e diventa un heel, certo), basta guardare alla storia per rendersene conto. Undertaker si è visto privare da Lesnar della sua più grande risorsa, del suo più grande traguardo, venendo sconfitto e distrutto come mai prima era successo nella storia, almeno non a Wrestlemania. Un Undertaker umanizzato dai trascorsi con Shawn Michaels e Triple H, un Undertaker sempre più vecchio e che sa che il viale del tramonto è sempre più vicino, un Undertaker che è consapevole di non essere più quello di un tempo. Un Undertaker che vuole vendicarsi di Lesnar a costo di ricorrere agli espedienti più scorretti. Questo ne fa un cattivo? No, affatto. Ne fa un eroe – anzi un antieroe visto che Undertaker “eroe” nel vero senso della parola non lo è mai stato – lacerato, sconfitto, distrutto, pronto a tutto pur di riprendersi ciò che è suo. Guardate la storia: chi tiferebbe Lesnar in questa storia contro Undertaker? La risposta, semplicemente, è nessuno. Perché Brock Lesnar è sempre l'heel inarrestabile il cui manager per un anno e mezzo si è vantato di aver sottratto la Streak a Taker. Lesnar è sempre quello che Taker non riesce a far fuori con ogni mezzo (lecito) e che in un certo senso lo ha fregato anche a Summerslam visto che lo ha costretto a essere scorretto per vincere (alas, dito medio). Tra i due non è finita e infatti la storia che porteranno avanti è che entrambi vorranno il terzo match per regolare la faida una volta per tutte. Cosa che, probabilmente, porterà al ritiro di Taker. E, come nel match titolato, la cosa non mi piace ma ci sta.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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