5 Star Frog Splash #74 – WWonderland

5 Star Frog Splash #74 - WWonderland

Da quando scrivo questo editoriale per Tuttowrestling.com (e a settembre saranno tre anni, colgo l'occasione per ringraziare chi ancora mi segue e mi legge dopo 73 edizioni del 5 Star Frog Splash) qualche volta mi è capitato di mettermi di fronte al foglio bianco del mio Blocco note e pensare “E mo' che scrivo?”. Non per qualche tipo di mio blocco, fortunatamente, più che altro per la mancanza di contenuti cui va incontro periodicamente la WWE. Ci sono periodi in cui non si sa proprio cosa dire che non sia già detto e stradetto, scontato e banale. Questo, però, non è uno di quei periodi. Nell'ultimo mese in WWE abbiamo assistito a tre PPV del main roster e a un NXT Takeover che per un motivo o per un altro sono stati tutti abbastanza positivi, portando con sé una quantità di tematiche incredibili. Parliamo di una compagnia che dopo i primi quattro mesi di nulla – perché questo è stata la WWE da gennaio ad aprile, il nulla – si è data una regolata e ha decisamente cambiato le cose. Una compagnia che sembra in salute e che sembra aver trovato la ricetta giusta per proporre degli show godibili oltre a NXT, la cui qualità per assurdo è diminuita a causa di infortuni e situazioni strane varie. Fortunatamente questo rincorrersi di eventi l'uno dopo l'altro è finito: a Battleground mancano cinque settimane e mi sembra il momento adatto per proporre un quadro generale della situazione.


Iniziamo dalla cosa più evidente: Raw non è più un'agonia di tre ore noiosa e insopportabile ma è uno show con una struttura solida, che gran parte delle volte risulta piacevole da vedere. Basta vedere l'ultimo episodio per rendersene conto, con Seth Rollins che ha dominato la scena e ha raccontato una storia per tutta la puntata che ha poi raggiunto il suo apice nell'ottimo segmento finale con il ritorno on screen di Brock Lesnar. La storia racconta di un campione capace, astuto e in grado di vincere i match che contano quando li affronta a viso aperto, esattamente come accaduto a Money in the Bank nell'ottimo main event contro Dean Ambrose; un campione, però, troppo incline a montarsi la testa e a volere sempre la via più facile per raggiungere il proprio obiettivo. Per questo Rollins si trova un po' ai ferri corti con l'Authority, di cui è convinto di non avere bisogno. E per questo l'Authority gli ha contrapposto per Battleground l'avversario peggiore che si possa immaginare, quel Brock Lesnar che aspettava il suo rematch da Wrestlemania e e che era stato “sospeso” finora. Il tutto è perfetto e nient'affatto incoerente: l'Authority mette un ostacolo insormontabile di fronte al suo protetto per costringerlo ad abbassare la cresta e a rendersi conto che solo con una squadra unita alle spalle può raggiungere i suoi obiettivi. E il tutto è talmente coerente che in fin dei conti stiamo assistendo a una storyline per il titolo maggiore tra molti parti diverse che sono tutte heel: Rollins, Lesnar e Heyman, l'Authority, Kane, la J&J Security… Fatto sta che il match già fissato per Battleground si preannuncia apertissimo e decisamente avvincente.

Non posso esimermi dal parlare del fenomeno del momento, che due settimane fa come oggi continua a essere Kevin Owens. Un Owens che continua a sorprendere in ogni campo: per le sue abilità sul ring, per la sua capacità al microfono, per il suo character che è davvero curato nel minimo dettaglio, per l'attenzione spasmodica che gli sta riservando la WWE. A Money in the Bank abbiamo assistito al rematch tra Owens e Cena, vinto da quest'ultimo. È stato un altro match grandioso come il primo, forse leggermente inferiore per aver puntato più sulla spettacolarità e sulla ricerca continua della contromossa piuttosto che sulla pulizia e la solidità, che comunque l'NXT Champion e lo US Champion sono stati perfetti nel correggere (esemplare la Sunset Flip Powerbomb di Cena dove i due si stavano incartando ma che sono stati fenomenali nel riprendere al volo). Ha vinto Cena, ma Owens non ne ha risentito affatto: un post-match comunque coerente ha fatto sì che Owens distruggesse Cena contro l'apron e tornasse lo spietato bastardo che era stato fino a poco prima. Come ho detto, mi colpisce l'abilità con cui stanno proponendo Owens. Stiamo parlando di un performer che ha esordito in WWE poco più di sei mesi fa, diventando campione NXT a due mesi dal debutto e battendo John Cena PULITO dopo cinque. Avete visto l'intervista settimanale di Cole che stavolta è proprio con Owens? Vedetela, perché Owens dà un'altra grandiosa prova di sé. E mette in mostra un character così vero, così autentico, che non c'è dubbio che al momento sia l'heel migliore della compagnia; tuttavia, se la WWE volesse turnarlo face le basterebbe schioccare le dita. Incredibile.

Ciò che mi ha colpito delle ultime settimane è il fatto che la Divas Division, l'intera Divas Division, sia all'interno di una storyline, con Paige che vuole affrancare le Divas dal dominio delle Bella Twins. È una storyline coerente che a Raw ha preso un'altra bella piega, con l'intero roster femminile che, spaventato dell'appoggio che Stephanie McMahon ha dato a Nikki Bella (tralasciamo il fatto che con tutti i turn schizofrenici delle Bellas meno di un mese fa sembrava ci fosse in vista un nuovo contrasto con Stephanie…), ha voltato le spalle a Paige, che ha poi perso in un Handicap match con le Bellas. Tutto questo può portare a una sola soluzione coerente: il debutto di una nuova Diva da NXT che affiancherà Paige contro le Bellas. Chi sarà questa nuova Diva? Così su due piedi direi Charlotte, in ottica main roster da ormai svariati mesi. Sembra la soluzione più probabile perché Sasha Banks e Becky Lynch sono ben lontane dall'aver finito e ne avranno ancora per un po' a NXT, mentre Bayley sembra ancora lontana dall'approdo nel main. Allo stesso tempo, Charlotte si trova in una situazione perfetta. È migliorata esponenzialmente dagli esordi, è sotto gli occhi di tutti, ma non è ancora garanzia di qualità e non è ancora perfettamente capace di reggersi sulle sue gambe da sola. Un periodo trascorso al fianco di Paige, magari prima da partner e poi da avversaria, potrebbe essere quello che ci vuole per farla migliorare ulteriormente.

Parliamoci chiaro: non è che la WWE improvvisamente sia diventata una landa felice dove tutto ciò che accade è coerente e fantastico. Stiamo sempre parlando di una federazione con dei nuovi Tag Team Champions che sono probabilmente dei recordman per il numero di stereotipi che concentrano in due (neri, uno gay, l'altro papà dell'anno), dove il titolo Intercontinentale è ripiombato in un deserto (benché io debba ammettere che Ryback campione non mi dispiaccia totalmente), di Neville e Dolph Ziggler lasciati al loro destino ecc ecc ecc. È però evidente che da un paio di mesi a questa parte l'approccio della WWE ai suoi show è cambiato e fondamentalmente per un motivo: ci sono storie. Le stesse storie che hanno permesso a Dean Ambrose di fuoriuscire dai mesi di nulla in cui era sguazzato e di diventare un contendente di valore per la cintura massima, chiudendo un PPV in un match di 36 minuti. Le stesse storie che da un anno a questa parte stanno portando Seth Rollins sempre più in alto nelle gerarchie. Le stesse storie che hanno fatto sì che Bray Wyatt desse delle motivazioni sensate (!!!) per la prima volta in un suo feud. Delle storie che stanno fondando dei character nella direzione giusta e che inevitabilmente creano degli show (e di conseguenza dei PPV) belli, interessanti e piacevoli da seguire. Non possiamo fare altro che augurarci che le cose procedano su questa linea, soprattutto ora che Brock Lesnar sarà della partita per un paio di mesi praticamente non-stop.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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