5 Star Frog Splash #72 – I Wasn’t Simply There To Take The Pin, Man!

Due settimane fa ci eravamo lasciati con un augurio che in realtà sembrava più una tenue speranza: che la WWE capitalizzasse quanto di buono fatto nella costruzione di Payback e ci proponesse un evento degno, che si differenziasse da tutti gli scialbi PPV di questi primi mesi del 2015 (non che l'anno scorso sia stato particolarmente brillante). Detto fatto, Payback è servito. Per carità , l'ultimo PPV di casa WWE non è niente per cui valga la pena strapparsi i capelli. Ciò nonostante è un evento discreto, uno show che non sembra l'ennesima noiosissima puntata di Raw ma che, pur essendo chiaramente di transizione, si è distinto per qualche bel momento e qualche buon match che lo spediscono istantaneamente in vetta alla classifica dei PPV WWE di quest'anno. E a proposito di Raw, anche lì stiamo assistendo a un cambiamento abbastanza netto. Perché gli ultimi tre episodi di fila dello show del lunedì sono stati tutti dal discreto al buono, con momenti interessanti e spunti che accendono una certa curiosità . Cos'è successo, dunque? Qual è stato il fattore che ha permesso agli ultimi episodi dello show rosso di fare il salto di qualità e di intrigare lo spettatore? E perché, di conseguenza, Payback è stato un buon PPV? Cerchiamo di analizzarlo.
Quel che mi ha colpito di Payback è stata la cura con cui è stato preparato ogni match. Certo, ci sono state delle pecche sia in fase di costruzione che in corso d'opera, ma allo stesso tempo stiamo parlando di tutti altri livelli rispetto agli eventi passati. Innanzitutto tutti i match sono arrivati al PPV con una storia. Chi più chi meno ovviamente (le Bella Twins turnate dal nulla per l'ennesima volta, Ryback vs Wyatt perché sì) ma nel complesso Payback mi interessava in toto. E guardate ai singoli match, guardate per esempio i finali dei primi tre match ovvero Ziggler vs Sheamus, New Day vs Cesaro & Kidd e Ryback vs Wyatt. È vero che sono stati tre match in cui i face hanno perso sistematicamente, ma allo stesso tempo gli sconfitti sono stati protetti in maniera magistrale. Ziggler vs Sheamus per quanto mi riguarda si è preso mezzo voto in più quasi solo per il finale, con Ziggler che ci prova in tutte le maniere ma si ritrova a strafare come suo solito con la testata e finisce distrutto dal Brogue Kick. Cesaro e Kidd perdono perché schienati da un uomo che non era nel match. Ryback si prende sofferenze indicibili sulla gamba ma nonostante tutto sembra sul punto di vincere più volte. È la cura per i dettagli che ha fatto la differenza a mio avviso. E poi secondo me non c'è stato un match veramente brutto: gli unici un tantino sotto la media sono il Divas match e Barrett vs Neville, ma niente di inguardabile. E poi il main event è stato veramente bello. Bello e ben costruito: le storie dei quattro protagonisti si intersecano alla perfezione e c'è spazio per tutto, mini-reunion dello Shield compresa. E poi lo storytelling tra Ambrose e Reigns, il ritorno di Rollins e la chiusura col Pedigree… tutto benissimo. Sembrava di guardare uno show di un'altra compagnia.
E la stessa cura nel dettaglio si è intravista anche a Raw, che è passato dall'essere un ricettacolo di schifezze con appena un paio di cose degne in tre ore all'essere uno show solido, con molti punti forti e poche pecche evidenti. Grande atto, una tantum, va dato al writing team, che avrà messo anche per caso Dean Ambrose nella zona titolata, ma che nonostante tutto da quel momento in poi non ha sbagliato un colpo. Il Lunatic Fringe ha portato una ventata di freschezza che nel main event ultimamente mancava. E, ancora una volta, sono le storie a fare la differenza. Due settimane fa avevo scritto che Ambrose sembrava essere stato inserito nel match giusto per prendersi il pin. Non solo invece il pin non se l'è preso, ma ha anche ottenuto un altro match titolato, stavolta in singolo, a Elimination Chamber! E la WWE ci è riuscita semplicemente evitando di lasciar sguazzare Ambrose nel nulla come accaduto negli ultimi sei mesi, ma tornando a caricare il suo character di una storia che gli è fondamentale per funzionare alla perfezione. E proprio nell'ultimo Raw ne abbiamo avuto una dimostrazione lampante, con il prosieguo del suo feud con Rollins che è andato istantaneamente a riprendere lì dove si era interrotto l'ultima volta. Il segmento che ha chiuso Raw è stato ottimo per proseguire la storia: Ambrose non si ferma davanti a niente e minaccia l'Authority di spaccare la testa a Rollins sui mattoni che una volta l'avevano spaccata a lui per avere il suo match titolato, finché l'Authority cede. Perfetto.
Ma non è solo questo, no. Un episodio da tre ore di Raw, come abbiamo imparato abbondantemente in questi mesi, non può vivere esclusivamente di una buona riuscita o meno del main event. La dimostrazione è che ora ogni titolo ha un suo perché, ma che soprattutto John Cena ha un suo perché e che non è più deleterio e noioso per lo show, anzi, ne è uno dei suoi cardini come dovrebbe sempre essere. Un principio semplice come lo United States Championship a Cena e una Open Challenge settimanale: tanto basta per aver creato nell'ultimo mese una marea di situazioni interessanti che non solo hanno impreziosito il regno di Cena ma che hanno anche spostato i riflettori sui suoi avversari. È accaduto per Neville che è andato vicino a battere Cena fino all'interferenza di Rusev, è accaduto per Zayn che ha venduto cara la pelle finché ha potuto farlo e, ancora una volta, è stato protetto benissimo con la mezza scusante dell'infortunio. È accaduto ancora una volta lunedì con il magistrale esordio nel main roster di Kevin Owens. Un esordio che a conti fatti è stato un megaspot per NXT Takeover: Unstoppable della scorsa notte, ma che ha contribuito anche e soprattutto a creare un background tra Owens e Cena. Un background che da solo può essere una base stabile per un futuro (?) approdo di Owens (e Zayn) nel main roster. Un background che porterà lo United States Champion e l'NXT Champion a scontrarsi a Elimination Chamber, tra due settimane.
Mancano solo dieci giorni al prossimo PPV WWE, eppure questo ha già una base solidissima: Rollins vs Ambrose per il WWE World Heavyweight Championship e Cena vs Owens che a quanto pare non avrà alcun titolo in palio, cosa che lascia aperti innumerevoli scenari e svariate soluzioni possibili. Ci sono anche due Elimination Chamber per due dei titoli minori, l'Intercontinental Title attualmente vacante che sarà conteso tra Dolph Ziggler, King Barrett, Sheamus, R-Truth, Rusev e Ryback e i Tag Team Titles del New Day, che dovranno difenderli da Cesaro & Kidd, i Prime Time Players, gli Ascension, i Lucha Dragons e i Los Matadores. Ecco, il lavoro sulle due Chamber poteva essere molto migliore. Non capisco in base a quale logica escludere Neville dalla Chamber per l'IC Title, considerato che naviga intorno a quel giro già da un mesetto e che il feud con Bo Dallas che non è altro che un jobber (e che Neville ha già battuto due settimane fa a SmackDown) è tutt'altro che esaltante. E non capisco nemmeno perché non considerare Harper & Rowan per la Chamber per i Tag Team Titles, ma anche i Mega Powers che pur essendo comedy un loro posto lì in mezzo lo avrebbero molto di più degli Ascension e dei PTP. Punti forti, punti deboli, anche questo PPV ne avrà . Ciò che è evidente è che qualcosa è cambiato in WWE nell'ultimo mese e che possiamo solo lasciarci con un nuovo augurio, visto che pare portar bene: che non sia un fuoco di paglia e che esaurito questo buon periodo la WWE non ripiombi nel disinteresse di prima.