5 Star Frog Splash #55 – Monday Night AmbRAWse

5 Star Frog Splash #55 - Monday Night AmbRAWse

È incredibile quanto le straordinarie capacità espresse da alcuni dei performer della WWE possano essere di livello così elevato da riuscire ad avere un impatto eccezionale sulla qualità generale degli show, trasformandoli da ricettacoli di noia a show (quasi) godibili in un batter d'occhio. È successo nel 2011 a CM Punk, che con le sue straordinarie abilità al microfono è riuscito a rivitalizzare un anno di per sé scadente e a regalarci la Summer of Punk, con tutte le sue conseguenze. È successo nel 2013 a Daniel Bryan, quando la sua disperata rincorsa al titolo massimo della WWE è diventata la scusa per deliziare il pubblico ogni settimana con delle prove in-ring spettacolari. E sta succedendo adesso a Dean Ambrose, che da quando è tornato in pianta stabile negli show da Night of Champions in poi ne è diventato la spina dorsale, provvedendo a regalarci al contempo alcuni momenti memorabili. Ambrose è un fenomeno ed è incredibile come riesca a catalizzare l'attenzione del pubblico qualsiasi cosa faccia, potrebbe stare seduto immobile su una sedia per tre ore e riuscirebbe comunque ad intrattenere il pubblico. Il suo feud con Seth Rollins, poi, per quanto semplice nella sua struttura è anche tremendamente efficace e avvincente, anche e soprattutto per le qualità tecniche dei due wrestler in questione, che da mesi si affrontano in una lotta senza quartiere.


Dopo i fatti di Night of Champions, però, un terzo incomodo si è inserito nella faida tra i due ex membri dello Shield. Parlo ovviamente di John Cena, che ha iniziato ad inseguire Rollins con la stessa tenacia, la stessa veemenza e la stessa caparbietà del Lunatic Fringe. Inevitabili, dunque, i contrasti generati tra Ambrose e Cena, che inseguono una stessa preda e che per fare ciò spesso si sono ostacolati e danneggiati a vicenda. E infatti i due si affronteranno a Hell in a Cell, con in palio la possibilità di affrontare Seth Rollins nel main event del PPV all'interno della struttura che gli conferisce il nome. Questa situazione è stata accolta con un certo astio dal wrestling web: l'inserimento di Cena nella storyline è stata considerata né più né meno un'intromissione che non doveva accadere. Senza considerare che, una volta tanto, la WWE ha lavorato bene nel creare interesse per il main event di un PPV. Con l'attrazione Lesnar out – pare – fino alla Royal Rumble o comunque fino a gennaio, il vuoto creativo che affligge da mesi il main roster non poteva più bastare per vendere un PPV. Consideriamo quindi questi aspetti positivi creati dall'aggiunta di Cena alla storyline tra Ambrose e Rollins.

Il beneficio più evidente, l'abbiamo già detto, è che aggiungere Cena ad una storyline già vincente vuol dire rendere quest'ultima da main event assoluto. E con il senno di poi il finale di Night of Champions, benché sia stato costruito male e realizzato peggio, ha invece un suo senso. Lesnar assente, Cena a spasso, Reigns infortunato, Ambrose e Rollins verso la ribalta assoluta… la somma degli addendi porta al risultato che abbiamo visto dopo il PPV. E infatti, come detto, Ambrose-Cena-Rollins è l'asse portante di ogni puntata di Raw, generando l'intelaiatura dello show. Peccato che la WWE conservi sempre la sua visione unilaterale degli heel, che non possono avere altra personalità che non quella codarda e vigliacca tipica contraddistintiva degli heel WWE, altrimenti la storia potrebbe anche essere migliore. Invece, ora che la storia si è allargata e Rollins non è più il solo ad interagire con Ambrose, l'ex Architect dello Shield sta in qualche modo pagando dazio, dato che è molto più in disparte e resta lì “solo” come veicolo di interesse, come preda di Ambrose e Cena. E questo accade perché il buon Rollins, al contrario di Ambrose, per emergere e soprattutto per rimanere al top ha bisogno di un'accurata gestione che invece al momento non ha alle spalle. E dunque per il momento è finito inevitabilmente in ombra.

Tuttavia, c'è un altro pregio non da poco in tutto questo, ovvero la possibilità che Ambrose possa essere lanciato davvero come main eventer. Il Lunatic Fringe ha una visibilità in questo momento che non aveva mai avuto prima, almeno non in singolo, e il confronto con John Cena non può fare altro che beneficiargli… se sarà gestito nel modo giusto. Perché il dato di fatto è uno solo: la gente vuole vedere Ambrose vs Rollins come main event di Hell in a Cell. Ogni altra soluzione, soprattutto se questa soluzione coinvolge Cena, non sarà vista di buon grado. Ambrose piace alla gente, rincorre Rollins ormai da quattro mesi e ha la possibilità di fare un bel passo in avanti nelle gerarchie della WWE se la strada che lo porterà a Hell in a Cell e il PPV stesso provvederanno a costruirlo nella maniera giusta. Niente mi toglie dalla testa che tutto questo stia accadendo per via dell'infortunio di Reigns – la possibilità che dovesse esserci lui al posto di Cena, o che dovesse essere aggiunto anche lui alla storyline, in questo momento mi pare abbastanza concreta – ma prendiamo ciò che di positivo sta venendo fuori da tutto questo. Ambrose può esplodere, Rollins può seguirlo a ruota se recuperato nel modo giusto, Hell in a Cell può essere finalmente un buon evento al contrario di praticamente tutti i PPV WWE del 2014.

Ma ai fattori positivi, ovviamente, fanno da contraltare quelli negativi. E quello che risalta maggiormente, è inutile negarlo, è che la gente non ne può più di John Cena e se potesse non vorrebbe vederlo più. Ogni sua faida sembra una ripetizione della precedente, ogni suo promo sa di già visto, ogni match è uguale a se stesso. So bene di stare scrivendo queste cose dopo la faida con Brock Lesnar che invece ha dimostrato l'esatto opposto, ma in realtà anche quello è ormai diventato un cliché, ovvero la gestione da “grandi rivalità” di John Cena. Defeat, Redemption, Cena Wins LOL, Repeat. Defeat, Redemption, Cena Wins LOL, Repeat. Defeat, Redemption, Cena Wins LOL, Repeat. Volete una dimostrazione? Dopo la sconfitta di Summerslam, Cena ha affrontato Lesnar a Night of Champions e ha risposto ai suoi assalti (più o meno) colpo su colpo, gli ha assestato quattro Attitude Adjustment e la WWE vuole far passare il messaggio che Cena avrebbe battuto Lesnar se Rollins non fosse intervenuto. Peccato che al Raw dopo Night of Champions Cena sia stato inserito in un match con Randy Orton e abbia passato quindici minuti di match a prenderle per poi innescare il suo solito comeback da underdog, totalmente fuori luogo. E la sua gestione è così da anni, ormai, nonostante Cena sia la stella di punta della federazione da NOVE ANNI. Solo che ora il grado di saturazione ha ormai raggiunto il limite. La verità è che il Creative Team WWE non ha mai voluto osare con Cena e lo ha lasciato sempre un character fine a se stesso, sempre uguale e immutabile. Ma la gente ora vuole vedere nuova gente al top.

Avete fatto caso a quanti sondaggi sta pubblicando WWE.com su Cena e Ambrose? In ognuno di questi Ambrose stravince… tranne nell'ultimo, che chiedeva al pubblico chi vorrebbe veder vincere a Hell in a Cell tra loro due, ma di cui la WWE ha ben pensato di non rendere pubblici i risultati. Perché CM Punk e Daniel Bryan hanno avuto il successo che hanno avuto? Perché molti, me compreso, non vedono l'ora di vedere arrivare la “New Generation” nel main roster? Perché la gente non ce la fa più. Perché nove anni di una storia sempre uguale a se stessa può avere il miglior performer del mondo (e Cena sicuramente è tra i primi), ma alla lunga stanca e la gente ad oggi non vuole più vedere la faccia di Cena. La WWE a Hell in a Cell ha la possibilità di fare un passo in più verso questa New Generation, innalzando Ambrose al livello a cui merita di stare e facendo defilare Cena in modo non troppo doloroso. Sempre che non decida, come suo solito, di rovinare tutto.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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