5 Star Frog Splash #54 – Frenzy of Champions

Vorrei tanto proclamare un'altra edizione speciale dell'Helluvakick e parlare di NXT Takeover 2. Parlare di come sia stato un evento superiore in tutto e per tutto rispetto all'abulico, incolore, apatico Night of Champions, di come un ottimo match come il Fatal 4-Way che è stato il main event di Takeover al momento nel main roster se lo sognino. Ma non posso. C'è stato un PPV in casa WWE, seguito da una puntata di Raw che, almeno negli intenti, avrebbe dovuto essere importante. Non posso dunque esimermi dal far tornare il 5 Star Frog Splash nella sua veste originale e di parlare di quanto avvenuto in questi giorni in quel del main roster, che al momento mi sembra veramente ridotto ad una landa desolata dove non regna il minimo interesse e dove le cose su cui poggiare gli occhi e l'attenzione si contano davvero sulla punta delle dita. Ma non voglio parlare tanto degli eventi, quanto dell'assoluta e ormai congenita incapacità della WWE di creare una storia, seguirla con un certo filo logico e concluderla in modo che possa giovare almeno ad una delle parti in causa. Perché la schizofrenia totale nel quale si è crogiolato Night of Champions, nonché il corso degli eventi totalmente impazzito non sono altro che segnali, sentori, indizi del fatto che la compagnia non sappia più proporre una storia come si deve.

Riguardiamo un attimo ai match di Night of Champions. Considerando anche il match “vinto per forfait” da Seth Rollins contro Roman Reigns, sono ben quattro su otto i match totalmente privi di storia. Il primo e più grave di questi è proprio Rollins vs Reigns. Può sembrare un paradosso dire che questi due non abbiano una storia alle spalle, considerato il legame passato che unisce i due ex Shield e i notevoli contrasti di Roman Reigns con l'Authority negli ultimi mesi. Non lo è, invece, se si considera il fatto che dei trascorsi tra Rollins e Reigns non sono stati quasi per nulla menzionati. Reigns dovrebbe odiare Rollins con tutto se stesso, visceralmente. Rollins ha distrutto lo Shield, si è alleato con l'Authority e ha schiantato Dean Ambrose in dei blocchi di cemento. Ma tutto questo durante il mini-feud tra i due pare non sia esistito, o quantomeno non essere trattato con la giusta considerazione. L'altro match tra Randy Orton e Chris Jericho è un altro macroesempio della mancanza totale di una qualsivoglia narrazione. La storia era “I due si odiano perché Orton ha attaccato senza motivo Chris Jericho durante la season premiere di Raw allo scopo di farsi notare”. Wow. Che storia potente. Che poi soprattutto non ha avuto alcuna ripercussione nel match, nessun segno dell'odio di Y2J per Orton. E la cosa più grave è stata che questo match ha chiuso l'ultimo stint di Jericho in WWE. Perché non farlo abbattere allora dal Punt Kick di Orton e toglierlo di mezzo con un motivo? Eh no, troppa grazia.

Altri due match totalmente privi di una storia, che non sia la classica “Me, you, titlematch”, sono le contese Sheamus vs Cesaro e Usos vs Gold & Stardust, rispettivamente per lo United States Title e i Tag Team Titles. E la cosa assurda è che il primo è stato senza alcun dubbio il match della serata! Un buon match, lottato bene dai due contendenti che, non potendo contare su una storia pregressa, sono stati bravi a costruirne una durante la contesa, con Cesaro che rovesciava addosso a Sheamus il suo intero arsenale e l'irlandese che resisteva a tutto, spingendo Cesaro a colpire sempre di più. Anche il Tag Team match è stato un match discreto, anche se non sui livelli del primo. Ma anche questo match manca completamente di una costruzione, dato che all'occorrenza Gold & Stardust sono stati turnati heel senza un motivo che sia uno e per di più hanno anche vinto i titoli. Qui almeno qualcosa si poteva ricavare dal fatto che i “Cosmic Twins” fossero alla caccia di questa fantomatica Cosmic Key, che pareva essere rappresentata proprio dai titoli. Ma cosa è successo quando i due hanno vinto i titoli? Niente. Hanno spiegato perché fosse tanto importante per loro? No. Si sono limitati a perdere nell'ennesimo Teddy Long match che impazzano a Raw e SmackDown in queste settimane. E vabbè.

Gli altri quattro match una costruzione ce l'avevano ma anche qui il tutto ha lasciato molto a desiderare, a cominciare dall'inutile, stupida, controproducente sconfitta di Dolph Ziggler contro The Miz per l'Intercontinental Title. Ricapitoliamo: Miz vince il titolo due mesi fa a Battleground nella Battle Royal eliminando per ultimo Ziggler con l'inganno. Il tutto è perfetto per conciliare la futura vittoria dello Show Off, che infatti avviene a Summerslam. Ziggler quindi vincerà il rematch a Night of Champions e poi proseguirà per la sua strada, giusto? No, sbagliato. Ziggler perde a Night of Champions… e rivince il titolo la sera dopo a Raw. La domanda è: perché? Non mi pare che la WWE voglia continuare la faida tra i due, quindi qual è il senso di privare Ziggler del titolo e poi ridarglielo (con una scorrettezza, per giunta, che però comunque ci sta bene col personaggio di Dolph) invece di farglielo conservare e basta? Anche con quanto accaduto nel Triple Threat match per il Divas Title bisognerebbe mettersi le mani nei capelli. Il senso di far cambiare di mano il titolo dandolo a AJ? Il senso di far perdere il titolo a Paige dopo un mese quando aveva schienato AJ pulito? Il senso di far subire la Black Widow a lei quando c'è Nikki Bella nel match? Vi aiuto, la risposta ad ognuna di queste domande è “Nessuno”. E la cosa incredibile è che in questi due casi una storia c'è, ma è talmente incoerente, confusionaria, debole e senza senso che forse è ancora peggio che se non ce l'avessero.

Lo “scontro del secolo” tra Rusev e Mark Henry è ancora più ridicolo. So che è difficile crederlo, ma non può essere altrimenti se un feud improntato sull'equilibrio tra i due contendenti (dove Mark Henry aveva anche avuto la meglio in diverse occasioni, in realtà) si traduce in un match dove Henry prende un colpo alla schiena e da lì in poi viene totalmente dominato da Rusev. Non ha senso. Sembra che gli show settimanali e i PPV vengano scritti da due mani diverse. Ma non è così, è solo la schizofrenia del booking team WWE. Schizofrenia che si manifesta in tutta la sua potenza quando Henry riperde a Raw la sera successiva e poi a Main Event inizia un turn heel dando la colpa al pubblico perché ha voluto farlo lottare a tutti i costi. Della serie “Ok, abbiamo provato a renderlo over a tutti i costi con delle schifezze patriottiche che i fessi americani si bevono benissimo, adesso turniamolo heel”. Chiamasi logica, insomma. Era riuscito a venirne fuori molto meglio Jack Swagger che non ha/aveva un minimo dello status di Henry.

E veniamo al main event, che quantomeno dal punto di vista della coerenza è stato un po' meglio degli altri match. Forse troppo coerente, viste le numerose lamentele dovute alla nuova costruzione di Cena e allo squash con cui esordì sulla Wyatt Family dopo la batosta di Summerslam. Una costruzione del genere era invece l'unica auspicabile, perché doveva mostrare un John Cena “diverso”, che non si perde troppo in chiacchiere e cose stupide e che invece si lancia all'attacco del suo avversario. E la cosa poi è proseguita degnamente a Night of Champions, dove il buon John ha messo in difficoltà Lesnar rispondendogli quasi colpo su colpo, seppur comunque messo in difficoltà dalla resistenza del WWE World Champion. Peccato che tutto questa carica di “diversità” sia finita già la sera dopo a Raw dove John Cena avrebbe dovuto prendere Randy Orton e farlo a polpette invece di farsi il suo bel match di un quarto d'ora quasi tutto al tappeto, tornando il “classico” John Cena. E il feud con Lesnar? Evaporato nel nulla. Il John Cena ritornato nella sua veste preferita di boy scout adesso insegue Rollins perché si è permesso di interferire nel suo match. Mentre il WWE World Heavyweight Champion a Raw viene a malapena menzionato. Che bello.

Riassumendo: la WWE sembra non avere più idea di come creare una storia e seguirla attraverso un filo più o meno logico. La cosa che lascia basiti è che invece NXT ci riesce. A NXT ci sono i wrestler del settore di sviluppo della WWE, nonché quelli del main roster che non hanno spazio, visibilità e status come Tyson Kidd. Eppure, a partire da Tyson Kidd, il creative team di NXT è riuscito a costruire una storia decente che ha visto Kidd affrontare decentemente Adrian Neville per l'NXT Title e poi assumere lentamente il character del “Nattie's Husband”, portando ad un turn graduale e SENSATO. E il tutto è arrivato ad introdurre coerentemente nella storyline anche l'eterno underdog Sami Zayn e persino Tyler Breeze, che non sembrerebbe avere nulla da spartire con gli altri tre ma che invece ha ottenuto da questa storia uno status di discreto livello, pur avendo perso nel Fatal 4-Way di Takeover. E ora, sempre tutto coerentemente, l'obiettivo si sta focalizzando su Zayn vs Neville, altri due personaggi totalmente rinvigoriti da questa storyline e che ne hanno tratto enorme giovamento. Ma il discorso non si limita solo al main event: anche Charlotte, Bayley, i Lucha Dragons e altri hanno una buona costruzione alle spalle. Ora, la domanda è questa: perché in un prodotto “di seconda fascia” come dovrebbe essere NXT (dovrebbe perché non lo è) si riesce a creare uno show come Takeover 2 e in un main roster WWE pieno zeppo di talenti straordinari e sul quale dovrebbe concentrarsi tutta l'attenzione del creative team sembra vietato creare una storia non dico grandiosa, ma quantomeno passabile? Una qualunque, che non si perda per strada, che riesca a porsi un obiettivo e a RAGGIUNGERLO? Al momento sembra assurdo concepirlo, ma la WWE non può fare altro che focalizzarsi sulle storie se non vuole trovarsi da qui a breve con degli show senza la benché minima attrattiva. Cosa che, escludendo alcune eccezioni che riescono a emergere grazie alle loro qualità, sta già succedendo.