5 Star Frog Splash #50 – Think Again

“Un bel PPV! Battleground è un bel PPV!” (cit.)
No, Battleground non è stato un buon PPV. Nonostante avesse apparentemente una buona card, nonostante i nomi impegnati fossero di buon livello e coinvolti in degli scontri sulla carta affascinanti, Battleground è stato un PPV appena sufficiente, di certo superiore a quello scempio che è stato Money in the Bank ma ancora lontano dall'essere “un bel PPV”. Le uniche cose buone dello show sono state innegabilmente l'opener, scontro di ottimo livello e che ha mostrato quanto valgano gli Usos come campioni, nonché, contro ogni aspettativa, il main event, che mi aspettavo molto peggiore e che invece stranamente è riuscito a essere interessante e coinvolgente (soprattutto perché la WWE non si è abbandonata al suo solito cliché dei match a più persone con due che lottano sul ring e tutti gli altri morti chissà dove, se non in brevi momenti). Tutto il resto dell'evento si può classificare su una striminzita linea di sufficienza o anche peggio, e questo “peggio” consiste nei due match del kickoff, in Chris Jericho vs Bray Wyatt e nella Battle Royal per l'Intercontinental Title. Non vi ammorberò oltre con l'analisi di un evento vecchio ormai dieci giorni, ma notare i suoi punti deboli ed evidenziare quanto sia stato a malapena sufficiente era una premessa necessaria per parlare del prossimo PPV che ci attende, ovvero Summerslam.
Perché nemmeno Summerslam, a meno di grandissime sorprese, si prospetta un PPV indimenticabile. Tutte le attenzioni del caso sono ovviamente proiettate sul main event, che vedrà il WWE World Heavyweight Champion John Cena affrontare il nuovo #1 contender, ovvero Brock Lesnar. Chiariamo subito una cosa: io ne ho piene le tasche di Brock Lesnar. Ne ho piene le tasche di lui, dei suoi ritorni sempre tutti uguali, delle dinamiche che si ripetono eternamente, delle sempre identiche parole di Paul Heyman (nonostante quest'ultimo abbia fatto un buonissimo promo la settimana scorsa e un altrettanto buonissimo promo nell'ultima puntata di Raw insieme a John Cena). Ne ho abbastanza del fatto che i suoi siano costantemente dei ritorni fini a se stessi, non mirati a costruire qualcuno e a mandarlo over, ma solo per creare un bel momento che però muore lì. Chi ne ha beneficiato negli ultimi due anni del ritorno di Lesnar? La laconica risposta è “nessuno”. Tuttavia, stavolta ho un motivo in più per averne piene le tasche: perché con tutta probabilità Lesnar uscirà da Summerslam come nuovo WWE World Heavyweight Champion. E la cosa, per quanto mi riguarda, è di una tristezza infinita.
Perché? Perché la presenza di Lesnar impedisce ai nuovi talenti di crescere. Non che questa, chiaramente, sia colpa di Lesnar, il quale si limita ad incassare i suoi bei 5 milioni di stipendio per apparire una volta ogni 4 mesi a Raw. E ne ha ben donde. La colpa è ovviamente da riscontrare nella WWE, che essendo incapace di costruire dei main eventer e delle storie decenti che possano lanciare al top i propri wrestler, è costretta a ricorrere continuamente all'aiuto dei suoi part-timer d'eccezione per richiamare un po' d'interesse intorno alla compagnia. Lesnar è l'esempio perfetto del caso, visto che la sua attuale aura di imbattibilità dovuta alla distruzione della streak di Undertaker (e mi costa ancora parecchio scrivere queste parole) lo rende praticamente lo sfidante perfetto per John Cena. Non che ci sia da sorprendersi, insomma, che di Cena vs Lesnar a Summerslam si sappia praticamente da due mesi dati i poster che hanno iniziato a “trapelare” non si sa come. Per mettere interesse intorno al match del PPV di agosto. Dove Lesnar vincerà il titolo.
Questa cosa disgusta solo me? Solo io trovo inaccettabile che un part-timer vinca il titolo, soprattutto dopo che questo modus operandi è fallito miseramente addirittura con The Rock? Finché Lesnar è stato qualcosa di avulso dai meccanismi della WWE, totalmente estraneo al resto del roster se non al suo avversario, si poteva anche comprendere la dinamica del suo ritorno. Ma fargli vincere il titolo non è giusto, non con questa pessima costruzione dove entrambi i protagonisti sono praticamente dei part-timer. Campione e sfidante non saranno nemmeno a Raw lunedì, dopo essersi alternati nelle presenze nei due episodi scorsi. I due dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) trovarsi lì insieme solo nella puntata pre-Summerslam dell'11 agosto. E poi Lesnar al PPV vincerà il titolo, possibilità concretizzatasi maggiormente anche per la notizia recente della sua presenza a Raw nelle puntate del 18 agosto e del 15 settembre, ovvero quella post-Summerslam e quella pre-Night of Champions. Ritorniamo, insomma, all'idea di avere un campione part-timer che appare una settimana no e l'altra nemmeno a Raw. Un campione che porta avanti i suoi feud per interposta persona, ovvero Paul Heyman. L'idea, onestamente, mi fa schifo.
Mi fa schifo perché non capisco il motivo per cui la WWE non concentra tutta l'attenzione che sta dedicando a Brock Lesnar al resto del suo roster, per far sì che altri wrestler possano crescere e ambire allo stato di main eventer. Ad essere onesti, con una persona lo stanno facendo: Roman Reigns (tralasciamo il fatto che Reigns non sia pronto a questo push e a quello status, altrimenti potremmo andare avanti a discutere fino a domani). Il problema è che il roster della WWE è composto da una quarantina di elementi, ma che praticamente nessuno del roster stabile è un main eventer, con l'eccezione di John Cena. Gli altri main eventer sono tutti part-timer. Ma io mi chiedo: cosa accadrà quando la WWE non avrà più part-timer da richiamare? Che succederà quando i vari Chris Jericho, Brock Lesnar, Triple H, The Rock, Undertaker (che già sta lì lì per ritirarsi) appenderanno gli stivali al chiodo e non potranno garantire più quella presenza da main eventer facile facile che tanto piace alla WWE? Se la WWE continua così non ha futuro, perseverando nel non pushare nessuno del suo roster stabile al main event.
Io credo che per arrivare al main event servano tre caratteristiche fondamentali: 1) capacità in-ring o extra-ring (che devono essere straordinarie in almeno un campo, meglio se in entrambi); 2) carisma, quindi appoggio incondizionato da parte del pubblico; 3) appoggio da parte dei piani alti della compagnia. Scorrete velocemente il roster WWE: non c'è nessuno, sempre escludendo John Cena, che abbia queste caratteristiche. C'è gente come Dolph Ziggler che avrebbe i numeri per le prime due, ma che la WWE continua a mandare su e giù per la card senza decidersi a pusharlo veramente. C'è gente come Roman Reigns, che ha l'appoggio del pubblico e dei piani alti ma difetta in ogni campo qualitativo. E poi c'è gente come Bray Wyatt, che forse potrebbe anche rispondere a tutte e tre le caratteristiche se magari avesse un piano serio alle spalle, se la WWE costruisse davvero qualcosa intorno a lui e non stesse sprecando un'occasione più unica che rara come la faida con Chris Jericho, che onestamente è brutta, noiosa e priva di qualsiasi base. La WWE ha una specie di gallina dalle uova d'oro tra le mani che è come se avesse deciso consapevolmente di uccidere e mangiare. E così il roster stabile della compagnia latita, privo di costruzione, privo di dimensione, privo di piani che ne sorreggano il presente e il futuro. E così bisogna richiamare i part-timer. E dare il WWE World Heavyweight Title a Brock Lesnar, che per quanto mi riguarda è un insulto alla disciplina che tutti noi amiamo.