5 Star Frog Splash #35 – An A-Maze-ing Road

5 Star Frog Splash

La Road to Wrestlemania è ufficialmente cominciata… e io non ho tutta questa voglia di parlarne. Molti hanno inteso il mio ultimo editoriale, in cui mi scagliavo contro la gestione per me attualmente assurda delle storyline in WWE, come un commento disfattista che non offrisse alcuno spunto di riflessione. Probabilmente ho esagerato due settimane fa, ma la realtà dei fatti è che il prodotto WWE ultimamente genera in me un solo sentimento: rabbia. Rabbia per come stanno gestendo una situazione che potenzialmente potrebbe essere interessantissima, con tantissimi grandi nomi nel calderone e tantissimi possibili dream match che potenzialmente potrebbero rendere memorabile e storica la prossima Wrestlemania XXX. E la rabbia ha raggiunto il suo culmine lunedì scorso, con l'ingresso di Daniel Bryan nella Wyatt Family, che per quanto mi riguarda ha preso il character di Daniel Bryan e lo ha fatto a pezzettini, ne ha minato la costruzione dal post Team Hell No a oggi. Fortunatamente la settimana scorsa non avevo un editoriale da scrivere per la rotazione di TW, altrimenti credo che sarei riuscito a fare peggio della settimana precedente.


La verità è che Bryan nella Wyatt Family non ha alcun senso. Nessuno. Il Bryan uscito dal Team Hell No, quello del “weak link” che ha poi iniziato la costruzione di quello attuale (o forse dovrei dire quello pre-Family) è un Bryan che non si arrende mai, non ricorre a compromessi, è il classico underdog che supera tutte le avversità e riesce a raggiungere i suoi obiettivi. È un Bryan che ha battuto Randy Orton pulito un'infinità di volte, che ha tolto l'imbattibilità allo Shield e lo ha sconfitto innumerevoli volte. È un Bryan che ha battuto John Cena pulito, schienandolo nel modo più cristallino che io abbia mai visto negli ultimi tempi. Poi, dopo la parentesi con l'Authority che gli impedisce di arrivare stabilmente al titolo, improvvisamente tutto questo va in pezzi con la Family. Bryan ha provato ad arrivare a Bray Wyatt, non ci è riuscitoÂ… e si arrende? Perché? Non è nemmeno riuscito a toccare Wyatt, perché mai dovrebbe arrendersi in questa maniera, stare in ginocchio davanti a Wyatt, pregarlo, farsi abbattere di proposito e poi entrare tra i suoi adepti? La cosa potrebbe avere un senso se la Wyatt Family fosse una stable con una costruzione, ma così non è. La Wyatt Family (così come lo Shield, come ho spiegato in un altro mio editoriale un mese fa) è un buco nero, che nella sua relazione con Bryan non ha nulla da offrire e tutto da guadagnare. Cosa dovrebbe guadagnarci infatti Bryan una volta che sarà riuscito a battere Wyatt (se questo è l'obiettivo, ovviamente). La risposta è semplice: nulla. Nulla perché Bray Wyatt, oltre ai suoi promo deliranti (in cui è bravissimo eh, per carità) non ha dimostrato niente. E non ha nulla da spartire con uno che invece ha schienato John Cena pulito quattro mesi fa.

È che non capisco. Non capisco perché piazzare Daniel Bryan, e così anche CM Punk che sta subendo praticamente la stessa fine anche se in modo meno evidente, in un limbo che non gli serve a niente, rinchiudendolo lì e facendolo agire esclusivamente in funzione del suo avversario quando mancano tre settimane scarse alla Royal Rumble e tre mesi a Wrestlemania. La realtà dei fatti è che Daniel Bryan sta servendo a costruire (in maniera ridicola) Bray Wyatt, sul quale è evidente che la WWE punti, e molto anche, e che CM Punk è invece il mezzo per evidenziare le prime crepe dello Shield e far emergere allo stesso tempo Roman Reigns. E tutto questo è quantomeno discutibile considerato che, ripeto, nessuno dei due ha dimostrato niente finora, mentre Bryan e Punk dovrebbero essere inseriti in quadri di tutt'altro spessore e importanza in questo momento. Il primo soprattutto, che ha compiuto praticamente i primi passi per una meritatissima consacrazione a main eventer e che poi è stato bloccato ogniqualvolta stava per spiccare il volo. E noi ci ritroviamo, nel 2014, con il solo Cena vera e propria Superstar e main eventer di una certa caratura e con Orton che ci viene propinato in ogni salsa e protetto all'inverosimile quando c'è gente molto più meritevole di lui che scalpita per prendere il suo posto.

E l'avvento di Wrestlemania come al solito comporta le due facce della medaglia: tornano i part-timer, stavolta addirittura in numero maggiore rispetto al solito, ma questo inevitabilmente comporta meno spazio per tutti quelli del roster fisso che dovrebbero sfruttare il periodo di Wrestlemania, che può contare indubbiamente su maggiore visibilità e attenzione, per portare in alto il proprio status e rilanciarsi. E quest'anno CM Punk e Daniel Bryan sono i primi della lista che meriterebbero una consacrazione, il primo per tornare sui livelli precedenti alla sua pausa dopo Wrestlemania 29, il secondo per compiere finalmente quel passo finale, quel tassello che gli manca per distinguersi e diventare l'eccellenza che lui in effetti è. È per questo che la situazione attuale in WWE mi mette tristezza, nonostante le potenzialità di tutto ciò che potrebbe accadere, è per questo che non riesco a guardare con ottimismo ad una Wrestlemania XXX che si preannuncia comunque un'edizione storica del Grandaddy of 'em all, nel bene e nel male. Perché quando si intraprende un viaggio non conta solo la destinazione, conta anche e soprattutto il modo in cui ci si arriva. E Wrestlemania XXX, nonostante tutto, non cancellerà mesi e mesi di insensatezza nelle storyline della WWE.

Perché CM Punk è tornato in WWE a giugno, a Payback, sfornando un match fantastico contro Chris Jericho e un'ottima faida con Paul Heyman finché è stato coinvolto Brock Lesnar, per poi perdersi in feud inutili contro gente non del suo calibro e che non ha aggiunto nulla alla sua carriera (Curtis Axel, Ryback, lo Shield). La naturale evoluzione della storyline è uno scontro a Wrestlemania contro l'esponente principale dell'Authority, Triple H: spero davvero che vada così perché sarebbe un ottimo modo per rimettere Punk in carreggiata e dargli un ruolo che gli competa nel PPV più importante dell'anno.

Perché l'ennesimo John Cena vs Randy Orton, dopo anni di match orribili e con la potenziale certezza che anche stavolta nulla cambierà, è duro da sopportare in un PPV come la Royal Rumble. Cena era stato interessante tutto il 2013: è tornato in lizza per l'ambito premio “Chi se ne frega” con questa ennesima parentesi del loro feud, che in teoria dovrebbe essere per il titolo massimo della federazione. Dico in teoria, perché con Randy Orton campione che sforna promo soporiferi e in una situazione di stallo c'è ben poco di cui interessarsi. Non ho idea di cosa entrambi possano fare a Wrestlemania, spero solo che Cena sia in un match che gli competa e non in quelle parodie di match in cui lo volevano i numerosissimi rumor che si sono alternati e si alterneranno da qui a Wrestlemania.

Perché il ritorno di Brock Lesnar direttamente in zona titolata è sicuramente interessante, ma pone una serie di limitazioni non da poco. Ad esempio questo confronto con Big Show, che probabilmente porterà ad un match tra loro alla Royal Rumble, è nato solo perché Big Show da un punto di vista mark è uno dei pochi che possa ambire a lottare alla pari con lui. Sarà fatto a pezzi come è stato fatto a pezzi Mark Henry e sarà una vittoria di peso per Lesnar in vista del suo possibile match titolato, ma ciò non toglie che abbiamo assistito a match tra questi due la bellezza di 11 anni fa. E stavamo parlando di un altro Brock Lesnar e di un altro Big Show. Anche se questo match non lo vedo personalmente così tragico, perché la presenza di Lesnar alla Rumble potrebbe forse significare che si prenda la sua titleshot molto prima di quanto tutti noi pensiamo.

Perché il ritorno di Batista pone ancora più dubbi e limitazioni rispetto a quello di Lesnar semplicemente perché da quest'ultimo sappiamo cosa aspettarci, da Batista no. E Batista ha costruito la sua carriera grazie alle storyline a cui ha partecipato, non certo alle sue prestazioni sul ring o al microfono, quindi quando si ipotizza una sua vittoria alla Royal Rumble non possono non venire i brividi considerato che rischiamo di ritrovarcelo nel main event della Rumble insieme a Randy Orton. I frequenti attacchi di Alberto Del Rio possono portare a due sbocchi, considerati per certi dei loro screzi alla Rumble: si eliminano a vicenda e si affrontano in un match fine a se stesso, oppure Batista vince veramente la Rumble e Del Rio sarà il suo “passatempo”. Onestamente non credo che i due si affrontino a Wrestlemania considerato che Alberto Del Rio è il nulla cosmico mentre Batista un suo seguito ce l'ha e l'avrà sempre.

Perché vedere Daniel Bryan in quella posizione fa venire da piangere. Perché il pensiero di un suo match a Wrestlemania contro Bray Wyatt è da mani nei capelli. Perché qualsiasi coinvolgimento di Daniel Bryan a Wrestlemania che non riguardi il WWE World Title sarebbe ammissibile solo in tre casi che rispondono ai nomi di Shawn Michaels, Undertaker e Triple H (in ordine di probabilità, considerato il possibile match di quest'ultimo con CM Punk). E diciamo le cose come stanno: Bryan nel giro titolato può rientrarci prepotentemente solo se riuscirà a vincere la Rumble. Quanto visto lunedì a Raw, nonostante la storyline patetica in cui è stato messo, fa ben sperare perché Bryan sembra intenzionato a creare zizzania nelle file della Family, quindi ci si augura che questa piega della storyline sia solo un ripiego temporaneo. Se così non fosse, se davvero Bryan fosse estraneo a ogni giro importante a Wrestlemania, tutto quello che abbiamo visto di lui finora sarebbe solo un fallimento. E una vergogna, considerato il potenziale del signor Daniel Bryan, di gran lunga il migliore di questo 2013 appena trascorso.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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