5 Star Frog Splash #24 – The Bearded Revolution

5 Star Frog Splash

“Posso raccontarvi una storia? Ricordo molto tempo fa, seduto nella classe della signora Ward, quando lei chiese a tutti noi cosa avremmo voluto fare da grandi. Qualcuno disse l'astronauta, altri il poliziotto, il pompiere… sono tutti lavori nobili. Ricordo che il piccolo Cliff Treaber disse che avrebbe voluto essere Teen Wolf. E poi la signora Ward venne da me e mi chiese: 'Cosa vuoi fare da grande?'. E io, a parte il fatto che non sono mai davvero diventato grande, risposi che avrei voluto essere un professional wrestler. Notate, non ho detto 'sports entertainer', ho detto 'professional wrestler'. E, in quanto professional wrestler che ha iniziato dal basso e che si è guadagnato il suo ingresso in WWE, una compagnia che rappresenta un'industria che ho guardato fin da quando ho iniziato a respirare, voglio che tutti voi sappiate quanto sia stata una cosa straordinaria per me entrare nel Madison Square Garden e vincere il WWE Title. Ci sono molte ragioni per cui è stato un momento speciale per me, ma quella che mi dà più soddisfazione è che l'ho fatto alle mie condizioni. Non ho mai provato ad essere un astronauta, non volevo fare il poliziotto… Sarebbe stato bello essere Teen Wolf perché penso sarebbe stato bello diventare un lupo, ma… L'ho fatto essendo me, CM Punk, quello che vedete è quello che avrete, non ho mai provato ad essere niente di diverso.”
(CM Punk a Raw il giorno dopo la vittoria del WWE Title, 21/11/11)


“[Riferendosi al suo nuovo abbigliamento] A voi piace vero? No, non vi piace? È strano, vorrei solo ringraziare Stephanie McMahon per tutto il tempo e l'impegno e tutto ciò che ha messo in tutto questo. Ma è strano, perché non penso che questo sia ciò che la compagnia vuole davvero. Mi sembra che ciò che la compagnia vuole sia qualcuno muscoloso, qualcuno che indossa shorts ed una maglietta gialla fosforescente. Qualcuno che possa rifilare a tutti qui un sacco di storie che non servono a nessuno. Chi potrebbe essere, chi potrebbe essere qualcuno che corrisponda a questa descrizione? Mi sembra che loro vogliano qualcuno come John Cena. Ora, io rispetto John Cena, mi ha scelto come suo avversario a Summerslam perché pensa che io sia il miglior avversario. Ma francamente lui non crede che io possa batterlo. E perché dovrei? Perché dovrebbe pensare che io possa batterlo? Lui è una Superstar! Lui recita nei film! Lui è sulle scatole di cereali! Cioè, andiamo! Ma guardate me piuttosto, guardate me. Sono alto 1,75, ho questa barba incolta… Vengo dal bel mezzo del nulla nel pacifico nord-est, voglio dire, come potrebbe qualcuno di così modesto come me battere una Superstar come John Cena, che è stato il re dell'universo per gli ultimi 10 anni? Ve lo dico io perché: perché John Cena è un entertainer e Daniel Bryan è un wrestler! Vedete, mentre lui è stato qui negli ultimi 10 anni a riempire intere arene, non ha visto i buchi dai quali mi sono tirato fuori, il fango che ho dovuto scrollarmi di dosso. Io sono un wrestler! Ed ecco la cosa divertente che lui non vuole ammettere. Se lui venisse licenziato domani tornerebbe alla sua villa, alle sue venti macchine, al suo stile di vita da multimilionario e non lotterebbe mai più. Se io venissi licenziato domani… E potrei, è già successo prima… Se io venissi licenziato domani, mi vedreste in ogni armeria, in ogni palestra, ogni stanza sporca con trenta persone ed un ring di wrestling perché io amo il wrestling. Strano, mi sembra che anche voi del pubblico amiate il wrestling. Per cui ecco come stanno le cose. Metterò questo vestito… per ora. Terrò legati i capelli… per ora. Farò quello che vogliono… per ora. Perché a Summerslam farò ciò che tutti quanti qui vogliono che io faccia… e farò cedere John Cena!”
(Daniel Bryan a Raw lunedì, a 13 giorni dal suo WWE Title match)

“I'm a wrestler”. Lunedì a Raw, la faida tra John Cena e Daniel Bryan per il WWE Title si è colorata di un elemento non inedito, ma di sicuro interesse nel panorama della WWE. “I'm a professional wrestler”. CM Punk non faceva che ripeterlo durante il suo lunghissimo title reign che lo ha visto avere la meglio su chiunque ed ergersi a secondo elemento in ordine d'importanza del roster della WWE. Non sono frasi fatte, frasi ad effetto quelle pronunciate da Punk prima e da Bryan poi durante delle fasi cruciali delle loro carriere. È il loro segno distintivo, è la loro provenienza, è il loro bagaglio personale, è tutto ciò che gli ha consentito di arrivare in WWE. Per questo lo rimarcano così fieramente, fino a farne la bandiera, lo stemma, il logo della loro rivoluzione. Una rivoluzione simile, ma anche profondamente diversa: Punk affermava la propria abilità, i propri meccanismi; Bryan afferma il proprio aspetto poco convenzionale per un WWE Champion, il proprio modo di essere. E lo hanno fatto in una WWE che, ieri come oggi, poggia sulle spalle della propria icona, del proprio volto, dello sports entertainer per eccellenza: John Cena.

Un John Cena che è stato fondamentale per l'evoluzione e l'affermazione di CM Punk e che sta svolgendo lo stesso ruolo anche per Daniel Bryan. Cosa sarebbe stata, dove sarebbe arrivata la Summer of Punk di due anni fa se il self-proclaimed Best in the World all'epoca non si fosse scontrato con l'icona, con il volto della federazione, battendolo e mettendo in crisi tutte le gerarchie all'interno della federazione? E stavolta con Bryan è lo stesso. Ma stavolta non si tratta di una rivoluzione gerarchica, stavolta non c'è una federazione da rivoltare come un calzino come avrebbe voluto fare Punk poco più di due anni fa. Stavolta la rivoluzione avviene dall'interno e si basa sul modo di pensare, sulla concezione e sull'immagine tipo di un campione in casa WWE. Daniel Bryan, scelto come sfidante da John Cena stesso e legittimato in quel ruolo dalla voce più importante, quella del pubblico, lotta contro questi presupposti e contro Vince McMahon, convinto che lui non possa battere Cena. Nonostante Punk abbia aperto la strada, Bryan si ritrova in una situazione forse ancora più complicata perché ha un solo modo per dimostrare di avere ragione: battere John Cena in maniera netta. Battere John Cena per sottomissione addirittura, come promesso dallo stesso Bryan lunedì a Raw.

E potrebbe farlo, a mio parere. Solitamente mi farei una bella risata davanti alla prospettiva che John Cena possa perdere un match contro qualcuno per sottomissione. Eppure stavolta non è così. Potrebbe essere una svolta epocale. Daniel Bryan batte il volto della federazione per sottomissone, diventa WWE Champion e si erge a nuovo main eventer affermato. Ma non solo: potrebbe essere un momento topico anche per lo stesso Cena. Un Cena che viene meno ai suoi valori, che si ritrova battuto nel peggiore dei modi. Un Cena che per la prima volta viene brutalmente messo di fronte alla superiorità dell'avversario. Un Cena che soprattutto ancora una volta è da solo contro tutto e tutti: nemmeno Vince McMahon lo vuole come campione, tanto da augurarsi un'autocombustione spontanea di Cena e Bryan nel momento in cui i due saliranno sul ring. È vecchio vs nuovo: il problema di Cena è che lui stesso sa di essere solo, che nemmeno i piani alti lo appoggiano come campione, il trattamento da lui ricevuto durante la Summer of Punk torna come buon esempio della situazione. Perdere da Daniel Bryan potrebbe essere l'ultima goccia per John Cena, una goccia che farebbe traboccare un vaso già colmo da tempo.

Ma se Vince McMahon non appoggia né John Cena né tantomeno Daniel BryanÂ… allora chi appoggia? Chi ritiene essere all'altezza di essere un “Corporate Champion” e di rappresentare la WWE? La risposta assume improvvisamente la forma di uomo con una valigetta di colore rosso: Randy Orton. McMahon riconobbe questo ruolo ad Orton già molto tempo fa, definendolo pubblicamente “il futuro della WWE” e mettendogli sulle spalle tutte le sue aspettative. Come affermato da Triple H a Raw, è evidente che Vince McMahon abbia qualcosa in mente per Summerslam e adesso, esattamente come due anni fa con Alberto Del Rio, ciò potrebbe significare l'inclusione del terzo incomodo che beffa entrambi i contendenti e si assicura la vittoria grazie al Money in the Bank. Sarebbe forse la soluzione migliore per McMahonÂ… ma Triple H ha assicurato che fermerà i piani del suo instabile suocero. Triple H è stanco di vedere McMahon andare in giro a fare ciò che vuole, privo ormai di quel genio creativo che l'ha contraddistinto per anni e guidato solo dal suo carattere capriccioso, e vuole fermarlo perché vede in pericolo il futuro della compagnia. E la sua frustrazione potrebbe essere la causa di un ulteriore confronto in quel di Summerslam, di un'altra scintilla che potrebbe aprire una ferita indissolubile tra i due, di uno scontro che potrebbe rivoluzionare le dinamiche della federazione.

“Rivoluzione” sembra la parola chiave in questa Road to Summerslam che ci porterà ad uno dei confronti più attesi che il roster attuale della WWE possa proporci, John Cena vs Daniel Bryan. Le strade da percorrere sono moltissime e alcune di queste potrebbero modificare irreparabilmente gli equilibri attualmente vigenti in WWE. Non starò qui a ribadire l'ovvio, a decantare le tante qualità di Daniel Bryan e l'appeal che lui ed il suo character hanno sul pubblico. Tutti conoscono il potenziale di Bryan, la WWE in primis, e tutti sanno quale posto dovrebbe occupare nelle dinamiche della federazione. La WWE, come accaduto due anni fa con CM Punk, ha l'opportunità di portare alle stelle un talento purissimo ed ergerlo definitivamente al posto che gli spetta, offrendoci una situazione intorno al WWE Title che potrebbe essere interessante per mesi. La speranza è che la WWE riesca a percorrere questa strada nel migliore dei modi, ovviamente, regalandoci stavolta una “Summer of Bryan” che potrebbe portare una ventata di freschezza inaspettata in casa WWE.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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