5 Star Frog Splash #20 – Payback Is a B****!

Potenziale
[po-ten-zià-le]
agg., s.


agg.
• 1 Che ha la possibilità di realizzarsi in quanto sussiste in potenza: pericolo p.
• 2 gramm. Di modo o tempo verbale che esprime l'idea dell'eventualità, della possibilità: congiuntivo p.

s.m.
• 1 fis. Lavoro necessario per spostare l'unità di massa o di carica da un punto all'infinito: p. di un campo elettrico, magnetico || differenza di p. elettrico, lavoro necessario per spostare l'unità di carica da un punto all'altro di un circuito o di un campo elettrico
• 2 fig. Disponibilità di mezzi e risorse per una determinata attività o finalità: p. nucleare, industriale di un paese

avv.
potenzialmente, in potenza, virtualmente: essere potenzialmente in grado di vincere

Quanto cambiano le cose in sole due settimane. La costruzione approssimativa e superficiale di Extreme Rules mi aveva davvero colpito negativamente. Non che il PPV si sia poi effettivamente rivelato questa perla, ma nemmeno questo sfacelo (a parte Sheamus vs Mark Henry). Poi basta una puntata un po' più ispirata di Raw e Payback già sembra tutt'altra storia rispetto al PPV “estremo” (e le virgolette sono d'obbligo) della WWE. Non è una novità, è la solita voglia ad intermittenza della WWE, la quale sembra perennemente svogliata ma che poi, quando vuole, tira fuori l'asso dalla manica. E l'asso è stato giocato con l'ultima puntata di Raw, che ha rimesso un po' di cose a posto tirando fuori il vero potenziale di alcuni dei wrestler che ha a disposizione nel suo roster. Già, il potenziale. A volte sembra un discorso così nebuloso per noi fan, che guardiamo alla WWE e ai vari fenomeni che ha sotto contratto (perché chiunque abbia un po' di conoscenza delle indies degli ultimi anni non può guardare al roster di NXT e non fregarsi le mani) e ci chiediamo perché Tizio sia usato così male, perché Caio non viene lasciato libero di fare ciò che faceva nella federazione XYZ, perché Sempronio non viene turnato face/heel dato che sarebbe sicuramente meglio. In poche parole, ci chiediamo perché la WWE abbia dei wrestler con potenziale e di alcuni di loro ne usi solo una percentuale.

Di Chris Jericho potremmo parlare per tanto, tanto tempo. Mesi e mesi a fare “lavoro sporco”, a lavorare sotto traccia per lanciare nuove promesse (vedi alla voce Fandango)… ma poi basta un Highlight Reel con Paul Heyman per ricordarti chi sia davvero Y2J. Il confronto verbale tra Jericho ed Heyman è stato infatti la cosa più interessante di Raw di lunedì, con un Jericho in stato di grazia come non si vedeva da un po' ed un Heyman sopraffino nello spalleggiarlo. Jericho poi è un fenomeno indiscusso, tutto ciò che tocca diventa oro… ma quando è invogliato a lavorare e cura personalmente il suo lavoro la differenza si nota eccome. Ho infatti avuto la netta sensazione che il promo sia stato curato personalmente da Y2J ed Heyman, con delle sfumature molto precise e degli obiettivi ben delineati. L'ultima volta che avevo provato questa bella sensazione era stato durante il feud tra il canadese e Dolph Ziggler di qualche mese fa, anche allora curato personalmente da Y2J. E che dire dei contenuti del promo? Il fatto che anticipi in qualche maniera il ritorno di CM Punk costituisce già da sé un fattore d'interesse, figuriamoci se poi deve incastrarsi non solo con Jericho ma anche con la particolare situazione che coinvolge al momento Paul Heyman e, di rimando, Brock Lesnar e Curtis Axel.

Già, Curtis Axel. Devo ammettere di avere sempre avuto un debole per l'ex Michael McGillicutty, che trovo molto capace sul ring e che spesso e volentieri ho apprezzato per la sua capacità di raccontare delle storie. Mi era molto piaciuta una sua serie recente contro Tyson Kidd in cui i due avevano messo su dei match molto belli, nonostante fosse una faida a sé stante. E l'elemento in più, a mio parere, era costituito dallo storytelling di Axel che metteva in risalto Kidd e faceva apparire sensata ogni sua mossa, poiché il canadese deve essere aiutato per riuscirvi. Oltretutto trovo Axel molto duttile sul ring, in grado di adattarsi bene all'avversario che ha di fronte. Ecco, onestamente se avessi dovuto prendere il roster della WWE e scegliere uno più adatto di Axel per essere il terzo “Paul Heyman Guy” credo che non vi sarei riuscito. Forse solo Antonio Cesaro avrebbe potuto essere un'alternativa, ma trovo che lo svizzero costituisca un po' un caso a parte in questo momento e che vada aiutato in altro modo. Tornando ad Axel, ritengo che il figlio di Mr. Perfect sia uno dei tanti talenti del roster che hanno solo bisogno di una chance. Non è un caso che tanta gente, da John Cena a The Rock, e in particolar modo Triple H, parli bene di lui. Il ragazzo ha carenze nell'extraring, dove comunque non difetta come altri: ora ha Heyman accanto e le “vittorie” contro HHH e Cena sono un punto di partenza, vediamo dove possono portarlo.

E parliamo proprio di Cena, anche se da un punto di vista diverso. Perché in questo caso il potenziale del volto della WWE serve fondamentalmente a mascherare quello molto carente del suo avversario. Ripeto da mesi che Ryback non è assolutamente adatto per stare nel main event perché la WWE deve continuamente trovare escamotage per mascherare i suoi punti deboli. L'Ambulance match fin dall'inizio serviva esattamente a questo scopo; la WWE si è evidentemente resa conto che però una stipulazione del genere non bastava a mantenere alte le aspettative per il probabile main event del PPV ed è dovuta ricorrere al Three Stages of Hell, stipulazione alquanto ridicola nella WWE attuale, ma tant'è. Fatto sta che Ryback continua ad essere un peso per il main event piuttosto che un motivo per guardarlo: dovrebbe essere un powerhouse, ed effettivamente di forza ne ha ma non sa come applicarla decentemente, dato che deve cambiare tecniche di caricamento se i suoi avversari sono eccessivamente pesanti; tutti i suoi limiti sul ring sono tristemente noti; al microfono sembra di sentire una specie di macchinetta senza alcuna emozione e alcuno slancio che non suscita assolutamente nulla. Tutto questo si può risolvere solo proteggendolo in questa maniera eccessiva e mettendolo contro le eccellenze. Ma a conti fatti Ryback non ha ancora ottenuto una vittoria di prestigio in PPV e ciò non avverrà nemmeno a Payback: la WWE deve decidere velocemente cosa fare di lui, ciò che importa è che non possa più continuare a danneggiare il maineventing.

Potrei continuare a parlare per ore di potenziale sprecato inspiegabilmente dalla WWE (Randy Orton e Sheamus, giusto per citarne due). La triste verità è che ogni volta che la WWE fa finta di ricordarsi delle possibilità che può offrirle anche uno solo dei talenti che possiede lo show ne guadagna: le impressioni destate dall'ultima puntata di Raw hanno praticamente spazzato via le sei settimane di apatia di Extreme Rules. Ma è così assurdo desiderare di avere un prodotto nuovo, fresco, innovativo tutto l'anno, piuttosto che vivere di periodi di stanca e di altri più floridi? Questa domanda sembra ormai un tormentone della WWE attuale ed arrivare ad una risposta a volte sembra una chimera: ciò che è certo è la necessità della WWE di proseguire sulla strada attuale e fare di Payback un PPV che valga la pena di essere comprato. Sperando che poi questo cominci un trend positivo che quest'anno, per quanto mi riguarda, dobbiamo ancora vedere dati i limiti che persino Wrestlemania ha mostrato.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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