5 Star Frog Splash #189 – Let’s Cast Away These Bad Habits, Shall We?

Com'è sua abitudine in questo periodo finale dell'anno, negli ultimi tempi la WWE non ci ha proposto praticamente nulla di nuovo, di valido o di interessante. Non lo ha fatto in PPV, con un TLC al limite del passabile e dove Aleister Black e Buddy Murphy hanno dovuto fare gli straordinari per offrirci almeno un match da ricordare per i successivi 7-10 giorni, figuriamoci se ci potessero riuscire con Raw e SmackDown, che ormai da tempo sono un miscuglio malriuscito di noia mortale, storyline cringe e match dalla scarsa importanza. Ed è per questo motivo che in quest'ultimo 5 Star Frog Splash dell'anno ho voluto estraniarmi per un attimo dagli show settimanali, perché principalmente a Natale siamo tutti più buoni (?) e perché non avevo voglia di infuriarmi come due settimane fa. Ma soprattutto perché, come mi capita spesso ultimamente, avevo voglia di fare un'altra bella lista. E visto che abbiamo cominciato parlando di abitudini, proseguiamo alla stessa maniera e parliamo di cinque pessime abitudini che la WWE ha portato avanti allo sfinimento e che è ora, nell'Anno Domini 2020, di non vedere mai più.


1) Gli arbitri che hanno un QI di -1000
Cominciamo da una delle cose che più mi infastidiscono nei match WWE, ovvero la perentoria imbecillità degli arbitri che va presa e buttata nel ce…stino. Ditemi un match tag di quest'anno in cui il face di turno non viene colpito a tradimento dall'heel non legale e il face legale cerca di entrare sul ring provocando l'intervento dell'arbitro che poi se la prende con lui per svariati secondi mentre gli heel fanno il bello e il cattivo tempo contro il face legale. Prendete l'arbitro di Balor vs Cole a NXT della settimana scorsa che è rimasto svariati secondi distratto con Johnny Gargano che era ancora sullo stage, dando a Cole tutto il tempo di colpire illegalmente Balor. Prendete l'arbitro che viene colpito da un bump e poi magicamente rinviene sempre giusto in tempo per contare il pin di un heel, vincente o meno che sia. Volete dirmi che non c'è modo di rendere più decente e “believable” un ref bump? Il modo in cui lo presenta la WWE invece fa del suo meglio per rendere gli arbitri stupidi, la storia meno verosimile e l'incredulità una chimera. Urge un corso intensivo di furbizia perché di queste scene non se ne può veramente più.

2) I tavoli di commento che fanno schifo e atterrano ancor di più gli show
Anche qui ovviamente mi riferisco a Raw e SmackDown… anzi principalmente a SmackDown. Raw non se la passa malissimo perché Vic Joseph non è per niente male, anzi è coinvolto il giusto e dà dimostrazione di saper raccontare il prodotto. Samoa Joe… fossero tutti come lui. Un commentatore imparziale, che manda over i face ma che non disdegna di elogiare anche gli heel, quando fanno qualcosa di meritevole. Peccato che dopo questa settimana la sua esperienza al commento sia quasi praticamente chiusa perché altrimenti sarebbe stato interessante vedere la sua evoluzione… non che mi dispiaccia rivederlo sul ring, anzi. Mi rincuora però che una volta che giungerà al ritiro abbia un ruolo praticamente già scritto. Per quanto riguarda Jerry Lawler invece… bleah. Sei vecchio, renditene conto. I tuoi commenti erano orripilanti e insopportabili dieci anni fa, figuriamoci adesso. Su SmackDown stendiamo direttamente un velo pietoso perché per me è giunto il momento del ritiro di Michael Cole da commentatore. Non aggiunge niente allo show, i suoi battibecchi con Corey Graves sono noiosi e sempre uguali… ecco, il problema principale del commento di Cole è che è sempre la stessa cosa, settimana dopo settimana. E se Graves si è palesemente involuto settimana dopo settimana da quando è al commento nel main roster, penso si possa dire senza ombra di dubbio che con Cole abbia toccato il fondo.

3) I match tag che sono SEMPRE una sequela infinita di hot tag
Davvero, basta. Se non vi interessa niente dei tag team (e alla WWE non interessa una beneamata mazza dei tag team) tagliate definitivamente la divisione tag e concentratevi solo sui singoli. Ma non è possibile che ogni diamine di tag team match che appare a Raw o SmackDown è sempre lo stesso match con una fase iniziale di shine dei face, la ripresa degli heel che prevalgono con tattiche scorrette e poi una serie infinita di hot tag. L'hot tag è un punto focale del tag team wrestling, ma non può restringersi solo e semplicemente a quello. E poi, santo cielo, ogni tanto sancitelo qualche match Tag Team Tornado. Sempre stata la tipologia di tag team match che preferisco proprio perché così la WWE è costretta a uscire dai suoi schemi e a non essere vomitevole proponendo la copia in carta carbone del tag team match precedente. Roba che se guardi un match del New Day li hai praticamente visti tutti.

4) Gli heel che non spiegano le loro azioni per fare dispetto ai fan
Ovvero, la scusa che la WWE propone e ripropone ogni volta che non sa più che fare con un personaggio e lo turna ma senza motivo alcuno. Facile poi prenderlo, mettergli un microfono in mano e fargli dire la ormai consueta frase “Non vi devo nessuna spiegazione”. E grazie, non esiste una spiegazione. Giuro che sto ancora aspettando di sapere le motivazioni dei turn heel di Bayley e Dakota Kai, per dirne due recenti. Come si fa a non capire che se gli heel non spiegano le loro azioni non solo si ritrovano senza una storia, e quindi senza alcuna capacità di ottenere uno status migliore, ma soprattutto i fan non hanno motivo di fischiarli, massacri di face random a parte? Altro cliché degli heel che va assolutamente eliminato: effettuo un turn heel, provengo da un paese non anglofono e allora comincio a parlare nella mia lingua così i fan anglofoni non mi capiscono e mi fischiano. Cheap heat di quarta categoria che, ancora una volta, non fa procedere il tuo personaggio. È successo con le Kabuki Warriors per esempio, che poi sono da considerare a parte perché sia Asuka che Kairi Sane sono due fenomeni del ring ma soprattutto il pubblico le rispetta.

5) I face che sono stupidi e non hanno amici
Che è un po' il tema dell'ultimo mese, considerando la BRILLANTE faida tra Roman Reigns e Baron Corbin. Dico “brillante” perché, veramente, se dovessi scegliere un titolo di questa faida sarebbe “la stupidità di Roman Reigns”. Quante volte si è trovato in inferiorità numerica ma non ha imparato dai suoi errori e, ancora una volta, si è preso batoste su batoste? Esempio: esce a salvare il New Day ma viene steso da Dolph Ziggler perché non si era accorto che si era nascosto. Santo cielo ma LO SAI che collabora con Corbin e che è sempre lì in giro a fare il suo cagnolino (pun intended)… vuoi aspettartelo e contrattaccare? La risposta è no perché alla WWE piacciono i face stupidi, dei deficienti totali e completamente ingenui, per non esprimermi volgarmente, che vengono gabbati più e più volte nella stessa maniera. E che soprattutto non hanno alleati! Eccola un'altra abitudine da eliminare: basta con gli heel che sono egoisti ed egocentrici ma si assembrano in gruppi di tre o quattro persone per proteggersi a vicenda mentre i face intervengono SEMPRE COSTANTEMENTE da soli e le prendono su base stabile. Nel segmento in cui Reigns era dieci contro uno il povero pubblico ha iniziato a intonare cori per gli Usos, CERTI che sarebbero tornati a salvare il cugino, dato che Reigns era solo contro dieci. Peccato che Jimmy e Jey non siano mai arrivati. Né sono arrivati lo stesso New Day o Shorty G, chiaramente alleati di Reigns, che prima lasciano che quest'ultimo venga attaccato da dieci persone insieme e poi li vedi nel backstage a fare risse completamente a caso. Roba che Kevin Owens che dice a Seth Rollins “Non voglio lottare in tag con te perché è solo una scusa per attaccarmi insieme agli AOP” sembra il genio del wrestling del nuovo millennio.

Bonus: BASTA CON I PROMO SCRIPTATI!
Stamattina sentivo “Chasing Glory with Lilian Garcia”, il podcast condotto dalle ex ring announcer della WWE, con ospite Rhea Ripley. A un certo punto Rhea raccontava di come abbia sempre avuto problemi a memorizzare qualsiasi cosa, di non saper parlare in pubblico e di non essere assolutamente in grado di recitare. Parlava di come si senta invece a suo agio a fare promo a NXT perché quando va sul ring è se stessa, non un personaggio scriptato, e può dire quello che lei davvero direbbe in una situazione del genere. Ora, sulla base di tutto questo, provate a prendere Rhea Ripley e trasferitela nel contesto dei promo che vanno in onda a Raw e SmackDown. Quanto durerebbe? Per cui basta con i promo scriptati rigorosamente come se fosse il copione di un film: non lo è, è solo un angle che serve a portare avanti la storyline. Il wrestler dovrebbe avere dei bullet point e improvvisare sulla base del proprio personaggio, non mettere in scena live la rappresentazione di un film. Peccato che questo a Raw e SmackDown non accada affatto.

Direi che possiamo concludere qui sia l'editoriale, sia questa lista di pessime abitudini che la WWE DEVE togliersi, sia quest'anno. Auguro a tutti voi un buon Natale, un felice anno nuovo e che il 2020 sia un anno di wrestling ancora più incredibile di quello appena trascorso.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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