5 Star Frog Splash #186 – Helluvakick! XXIV – Cross Brand

5 Star Frog Splash #186 - Helluvakick! XXIV - Cross Brand

Sono ormai passati quasi due mesi da quando NXT è passato dal WWE Network a USA Network, nel contempo “evolvendosi” e diventando uno show di due ore per fronteggiare la concorrenza di AEW Dynamite. Possiamo dire che da allora siano accadute molte cose, che hanno trasformato NXT e lo hanno reso un prodotto leggermente diverso da quello che il brand giallo è stato fino a questo momento. La più importante è senza dubbio quello di aver infine compiuto la metamorfosi da territorio di sviluppo a terzo brand della WWE che molti, Triple H in primis, si auguravano da molto tempo a questa parte. Notare che ho scritto “molti” e non “tutti” perché io in primis, ad esempio, non sono affatto sicuro che questo cambiamento (mi sa che ho esaurito i sinonimi di trasformazione) mi vada completamente a genio e soprattutto sia la cosa migliore per lo show del mercoledì sera. I motivi principali sono stati sviscerati in lungo e in largo in questi mesi, ma in questo editoriale vorrei andare un po' più a fondo riguardo alla questione e alla situazione attuale di NXT sfruttando la storyline attuale che vede il roster giallo contrapposto per la prima volta a Raw e SmackDown. Ovviamente non ho improvvisamente voltato le spalle a NXT, da me decantato da ormai anni a questa parte: NXT è ancora uno show del tutto a un altro livello rispetto a Raw e SmackDown (di cui mi sono categoricamente rifiutato di parlare questa settimana) e c'è ancora molto di positivo.


LIFELINE – A cominciare dal fatto, per esempio, che non essere più esclusivamente il brand di sviluppo che spedisce i wrestler nel main roster farà sì che alcuni wrestler potranno restare nel brand giallo e prosperare nel prodotto di maggior qualità della compagnia di Stamford. E non potrei essere più contento del fatto che sia stato Johnny Gargano il primo ad annunciare la sua permanenza a vita (che bisognerà sempre vedere se sarà realmente veritiera, ma il fatto che lo abbia annunciato ai quattro venti mi lascia ben sperare) nello show. Diciamoci la verità, quanto durerebbe Johnny Gargano nel main roster? Quantomeno QUESTO Johnny Gargano, un wrestler capace di far disputare un match a cinque stelle a chiunque e di essere l'anima dello show. Perché se fosse andato nel main roster avrebbe seguito pari pari il destino di Sami Zayn, prima squashato dai monster heel di turno che bisogna “far sembrare forti” abbattendo gente di un quarto del loro peso e poi trasformato in una macchietta ridicola adatta solo a essere squashato (ancora) dal monster face di turno prima di diventare un manager o qualche altro ruolo di poca rilevanza. Mi sento di fare lo stesso identico discorso per l'Undisputed Era al gran completo, che spero che rimanga anch'essa per sempre a NXT. Velveteen Dream, idem come sopra, altrimenti diventerebbe un Adam Rose in circa cinque minuti. Perfino un performer assoluto come Tommaso Ciampa farebbe una fine ignobile (vedi alla voce Drew Gulak). Per cui il fatto che NXT rappresenti un'ancora di salvezza per tutti questi wrestler è senz'altro un punto MOLTO positivo.

IT LASTS LONGERÂ… – Altra caratteristica, tanto ovvia quanto fondamentale, è che NXT semplicemente dura di più. E quando un buono show dura di più non può essere che un fattore positivo. Questo, ovviamente, a patto che l'intera formula dello show si adatti di conseguenza al nuovo format. Cosa che, a essere sinceri, NXT non ha fatto in maniera impeccabile dal suo passaggio alle due ore. Anzi, onestamente a me sembra che NXT si sia un po' adagiata sulla stessa formula di cui Raw e SmackDown sono ostaggi per ragioni televisive: segmento/match forte all'inizio, qualche segmento meno importante in attesa del segmento forte al passaggio alla seconda ora, altri segmenti meno importanti in attesa del main event. D'altronde adesso anche NXT deve sottostare alle “leggi” della televisione, quindi dovrebbe essere giusto così. Il problema, a mio avviso, è che prima a NXT tutto sembrava importante, mentre ora non ho più la stessa sensazione di prima al riguardo. Mi riferisco ai match casuali tipo Taynara Conti vs Santana Garrett o Shane Thorne vs Bronson Reed, per dirne due delle ultime settimane, che mi sono sembrati palesemente dei tappabuchi in attesa dei segmenti importanti, piuttosto che dei momenti in cui mettere in mostra talenti del roster giallo meno in evidenza ma che c'è l'intenzione di lanciare. Qualcuno dirà che ora le ore da programmare sono due e che quindi è impossibile rendere tutto importanteÂ… eppure secondo me la AEW riesce nell'intento con Dynamite, per quanto mi riguarda. Ma ai paragoni con la AEW torneremo tra poco.

Â…BUT WITH LESS IDEAS – Per il momento mi limito a dire che il creative team di NXT mi sembra un po'Â… non dico a corto di idee – d'altronde come vi ho detto lo show del mercoledì è pur sempre un ottimo show – ma un po' in difficoltà sì, soprattutto per quanto riguarda alcuni personaggi. Per esempio: si può sapere che stanno combinando con Dakota Kai? Perché a me la gestione della neozelandese non sta piacendo per nulla. Torna a NXT in pompa magna battendo Taynara (una che, prima di vincere con Santana Garrett questa settimana, credo non avesse mai vinto un match prima a NXT), poi perde in maniera del tutto nonsense contro una Bianca Belair che veniva da mesi di sconfitte. Fa coppia con Tegan Nox e batte Jessamyn Duke e Marina Shafir in un match durato 3 minuti e 20 di cui 3 minuti di Dakota che subisce l'offensiva avversaria e 20 secondi di Tegan che vince con lo Shiniest Wizard. Poi perde insieme a Tegan con le Kabuki Warriors, venendo schienata. Poi perde in maniera del tutto pulita con Shayna Baszler. Tutto molto belloÂ… ma non doveva essere una Dakota diversa quella che tornava e che era pronta ad affrontare Shayna Baszler? Non mi sembra abbia fatto molti passi avanti nonostante nove mesi di assenza, è esattamente allo stesso punto di prima. E poi non solo viene estromessa dal Team Ripley che prenderà parte ai War Games, ma le viene detto anche che non c'è posto per lei e mentre se ne va come un cagnolino bastonato Tegan manco le va dietro per consolarla. Ora le ipotesi sono due: o Triple H è impazzito e ha deciso di importare a NXT la filosofia “Sono stupido e non ho idee per te, quindi ti turno random e qualcosa mi verrà in mente”, di cui Finn Balor mi sembra già un fiero esponente, oppure hanno un piano a lungo termine per lei. Ma non vedo quale altro “lungo termine” ci sia oltre i nove mesi che già l'hanno tenuta lontana dal ring.

WHAT'S NXT? – È pur vero che è difficile raccapezzarsi di tutto quello che stanno facendo in questo periodo confuso tra Takeover: War Games e Survivor Series che distano ormai meno di due settimane. Restiamo un attimo sulla divisione femminile: a me sembra evidente che a Takeover: War Games sarà il Team Ripley a vincere e che poi sarà la stessa Rhea a sfidare Shayna Baszler per l'NXT Women's Title. E fin qui va tutto benissimo, ma davvero vogliono dare il titolo alla Ripley nonostante ci sia Dakota in rampa di lancio? Perché The Nightmare è un ottimo personaggio, una ottima wrestler e ha tutte le carte in regola per fare bene col titolo come fatto a NXT UK, ma stanno toppando se pensano che sia una scelta migliore di Dakota. Dakota deve vincere quel titolo e deve toglierlo a Shayna Baszler, non a Rhea Ripley perché non avrebbe senso. E se io fossi in loro approfitterei di Survivor Series per lanciare proprio Dakota, aggiungendola al Team Ripley e facendola rimanere sole survivor. Ma non succederà mai. La situazione titoli maschili è invece un po' in stallo considerando che l'Undisputed Era si sta occupando di tutt'altro, solo la situazione intorno al titolo mondiale è un po' più movimentata con Tommaso Ciampa che deve vedersela con Adam Cole e anche con Finn Balor che a quanto pare ce l'ha con il mondo intero e deve prendersela un po' con tutti. Anche qui la situazione è un po' in divenire ma dubito che Ciampa possa diventare campione a breveÂ… anzi, secondo me il suo team perderà pure a Takeover: WarGames. Per il resto, Survivor Series sarà un ottimo indicatore di come la WWE veda NXT: il numero di match che faranno aggiudicare al roster giallo sarà direttamente proporzionale all'attenzione data a NXT. Ovviamente se fanno le cose nel modo giusto, non come quando SmackDown primeggiava in tutte le contese tra brand e poi era nel dimenticatoio tutto il resto dell'anno.

TO CARE OR NOT TO CARE – Chiudo parlando velocemente della AEW e di un paragone che vorrei fare tra Dynamite e NXT. Posto che per me sono entrambi ottimi show, per me la differenza principale tra i due va ricondotta a un problema che ho menzionato prima: la AEW sta lavorando duro per dare un'identità a ognuno dei propri performer e per fare in modo che al pubblico importi di loro, NXT in questo non sta dando il meglio di sé. Faccio un esempio per farvi capire cosa intendo. Prendiamo due titlematch che abbiamo visto da poco tempo nei due show: Adam Cole vs Jordan Myles per l'NXT Title e Chris Jericho vs Darby Allin per l'AEW World Title. Entrambi i match partivano da premesse comuni: un titlematch in cui lo sfidante ha esattamente lo 0% di probabilità di vincere il titolo e il pubblico ne è perfettamente consapevole. La gestione dei due match, però, è stata completamente diversa. Jordan Myles ha perso su tutta la linea, senza appello. Ha mostrato alcune manovre interessanti, il pubblico gli andava un po' dietro ma la storia è finita lì. Per quanto riguarda DynamiteÂ… io credo di aver visto tre match totali di Darby Allin, eppure volevo vederlo vincere contro Jericho. Ho dimenticato che era uno show di wrestling, ho dimenticato che non aveva possibilità di vittoria, mi sono calato nella storia, vedevo Allin in manette che saltava per tutto il ring cercando di ottenere la vittoria e tifavo per lui. NXT invece non sta facendo lo stesso fondamentale lavoro. Un lavoro che dovrà essere ripristinato dopo Takeover: War Games e Survivor Series per dare un po' di linfa vitale nuova allo show giallo e proseguire con la costruzione di nuovi character di cui NXT nella sua versione estesa potrà solo beneficiarne.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
Parliamo di: