5 Star Frog Splash #185 – Outburst

5 Star Frog Splash #185 - Outburst

La mia vita è in un periodo di cambiamenti più o meno notevoli. Ho cambiato lavoro, sto per traslocare, non mi è più possibile giocare allo sport cui ho dedicato gli ultimi dodici anni della mia vita, ho molto meno tempo libero in generale, meno tempo da dedicare alle cose che voglio fare. E no, non ho scambiato il numero 185 del 5 Star Frog Splash per il mio diario o per il mio blog, semplicemente in queste ultime settimane ho riflettuto sul fatto che l'unica costante che ancora mi rimane della mia vita è il wrestling. “Che culo!”, direbbe qualcuno. Eppure mi sento fortunato perché il wrestling è una delle mie passioni, una delle discipline che amo di più seguire e che per forza di cose ultimamente mi prende molto più tempo di prima dato il continuo aumento degli show degli ultimi anni/mesi/settimane, non ultimo l'arrivo di AEW Dynamite e il raddoppio di NXT. E non faccio mistero del fatto che seguire tutto delle compagnie che guardo (WWE, AEW, Impact) è diventata una cosa abbastanza impegnativa. Ho pensato quindi che forse dovrei smettere di guardare alcuni degli show che guardo… 205 Live? NXT UK? Impact? No dato che sono tre show godibili che si lasciano guardare e che non mi fanno vergognare ogni settimana di seguire il wrestling. Gli show che smetterei di guardare più che volentieri sono Raw e SmackDown, ormai inabissatisi a dei livelli di ridicolo ormai imbarazzanti con i quali avere a che fare ogni settimana. Vi dico solo che sono talmente tante le cose di cui vorrei parlare che probabilmente potrei riempirne tre insieme di editoriali questa settimana. Eviterò di farlo, non preoccupatevi. Ma non mi esimerò dal parlarvi di tutti gli argomenti (o almeno quelli di cui devo scrivere per togliermeli dal petto) che nelle ultime settimane hanno caratterizzato quella “compagnia di wrestling” che è la WWE.


CHAIN REACTION –

https://www.youtube.com/v/-TDigAHmJxA

“Non devo una spiegazione a te o a nessuno di voi”. Queste le prime parole di Bayley a commento del suo fresco heel turn che ha eliminato con un colpo di spugna il personaggio che l'ha accompagnata negli ultimi sette anni. Una cosa da nulla in fondo, giusto? Tanto mica stiamo parlando di quella che era considerata da tutti la John Cena in gonnella, un personaggio con delle solide fondamenta e che avrebbe potuto essere il personaggio face per eccellenza del terzo millennio. Invece no, tutto spazzato via. Perché? Me lo chiedo anche io e la risposta che trovo più plausibile è che il writing team della WWE non sapesse più che pesci prendere con lei. D'altronde un wrestler face può andare avanti in due modi: creando in continuazione delle storie intorno a sé oppure battendo pian piano tutto il proprio roster. Il problema sorge quando il proprio roster è formato da cinque o sei wrestler. di cui solo alcuni membri da considerare validi, e si lavora per una compagnia come la WWE. Una compagnia che negli ultimi dodici mesi ha turnato heel senza senso (o quasi) Daniel Bryan, Sami Zayn, (in parte) Johnny Gargano, Bayley e ora anche Finn Balor. Tutti wrestler che rappresentano dei fan favourite pesantemente seguiti dal pubblico e che la WWE avrebbe dovuto trattare come tali, invece di lasciarli in preda al nulla creativo più completo salvo poi girarli heel senza alcun senso.

BLACK BOOTS OR WHITE BOOTS – Non che il processo creativo opposto sia invece lungimirante o particolarmente illuminato. Qualcuno ricorda un turn face recente che abbia avuto un minimo di eco? Che sia stato un avvenimento memorabile o che abbia lasciato qualcosa nel vostro animo o nell'animo dei fan? No vero? Già, direi che è proprio così considerando che tutti i turn face degli ultimi tempi io non li chiamerei nemmeno turn face. Il turn recente di Daniel Bryan per voi è un turn face? Un turn dettato dagli eventi e avvenuto solo perché Bryan ha aiutato Roman Reigns senza fare riferimento alcuno alla propria situazione passata e a tutto quello che ne è scaturito? E stiamo parlando di DANIEL BRYAN, il wrestler che grazie a un movimento di approvazione popolare comunemente chiamato Yes Movement è riuscito ad arrivare a Wrestlemania e a vincerne il main event. La stessa cosa vale per Charlotte Flair, girata face (???) in fretta e furia per poterla contrapporre ancora una volta a Bayley, stavolta in fazioni opposte. D'altronde lei l'ha sempre detto, era Bayley il male mentre lei era dalla parte della ragione! Seeeeeee ceeeeerto.

FACELESS – Il problema è lo stesso di sempre: i wrestler non hanno storie. E purtroppo per la WWE, che è una compagnia di wrestling da decenni a questa parte ma ancora non l'ha capito, se tu non crei storie per i tuoi wrestler e fai in modo che ai tuoi fan IMPORTI dei personaggi che proponi i turn saranno sempre all'acqua di rose, siano essi heel o face. Senza contare la sempiterna incapacità della WWE di creare un wrestler face che il pubblico possa accettare e apprezzare. D'altronde se non ti importa minimamente di stare a sentire i gusti del tuo pubblico davvero non comprendo come si possa creare un wrestler amato dai fan. E negli ultimi anni la WWE ha campato di rendita sul lavoro degli altri, sulla loro capacità di guadagnare seguito tra il pubblico e di farsi apprezzare nonostante il booking sconfortante che segue i personaggi: Becky Lynch non è che l'ultimo esempio di questa categoria. Peccato che nell'ultimo periodo a Stamford si siano specializzati addirittura nel rovinare persino i face che qualche consenso se lo erano guadagnato, vedi Seth Rollins che è ormai sempre più vicino alla classica accoglienza mista ogni volta che appare davanti ai fan. Mettiamoci pure che non possono usare Roman Reigns come vogliono perché terrorizzati che i fan si rivoltino ancora contro di lui non appena il samoano si avvicini in qualche modo a un titolo. Peccato che al contempo non abbia alcun senso che Reigns abbia dovuto rendere vacante lo Universal Title conquistato tanto faticosamente contro Brock Lesnar e che siano passati ormai mesi dal suo ritorno senza che sia mai stata fatta menzione di un suo qualsivoglia interesse nel riconquistarlo. Parliamo di face che non hanno una storia, non hanno un retaggio, ma soprattutto non hanno un obiettivo. E non avendo un obiettivo i fan non possono identificarsi con loro. Ed ecco perché la WWE è ormai completamente incapace di proporre un qualsiasi wrestler face nel proprio roster.

BULGARIAN BRUTIFUL – Ma la WWE sta correndo ai ripari e ultimamente si sta specializzando in un nuovo prototipo di wrestler face: quello che, seppur grande e grosso, è ridicolizzato e umiliato costantemente al punto di diventare una macchietta. Vogliamo proprio farci del male e parlare di quello che è stato il main event di Raw? Facciamolo, ormai mi lancio nel fuoco senza alcun timore. Cominciamo con un'affermazione credo impossibile da confutare: chiunque abbia partorito questa storyline, chiunque abbia pensato che sia qualcosa di interessante e chiunque abbia pensato che fosse una buona idea metterla nel main event di Raw ha seriamente bisogno di un buon psichiatra al quale rivolgersi. Senza metterci a parlare dell'intera storyline – perché non ne ho voglia e perché è uno di quei casi, ormai sempre più frequenti quando si parla di WWE – che mi sia letteralmente vergognato di vedere il wrestling – riflettiamo un attimo sugli ultimi dieci minuti di Raw. Lana tradisce Rusev apertamente, sta con un altro wrestler, caccia Rusev di casa e lo lascia senza un dollaro: Rusev la aspetta sul ring sorridente. E già da questo il segmento è andato facilmente a donne di facili costumi. Ma vogliamo parlare un attimo di quello che ha detto Lana? Da Rusev dipendente dal sesso, a Lana usata solo per procreare e avere famiglia mentre lei voleva perseguire la carriera di modella e di fashion influencer (!!!), a Lana tradita da Rusev perché gliel'ha detto Lashley e lei ci crede. Ok. C'è qualcuno che crede che qualcuno possa immedesimarsi in una situazione del genere? Qualcuno che si è divertito a guardare un'oscenità rivoltante del genere? Qualcuno che crede che questa cosa possa servire a uno qualsiasi tra Rusev, Lashley e Lana? No? Ok andiamo avanti.

CROWN JEWEL OF SHAME – Perché non dobbiamo dimenticarci che Rusev e Lashley si affronteranno domani nell'ennesimo imperdibile (pun intended) PPV arabo della WWE, l'ennesima edizione di Crown Jewel. Vale la pena di parlare di Crown Jewel? Onestamente direi proprio di no. Lasciando perdere questo cinque contro cinque ridicolo che non servirà a nessuno Crown Jewel si contraddistingue per la curiosità di vedere come riusciranno a fare a pezzi per l'ennesima volta Bray Wyatt, al vedere Mansoor uscire dalla caverna in occasione dei PPV arabi un po' come Michael Bublè esce dalla caverna ogni Natale, al ridicolo offerto dai match tra Brock Lesnar e Cain Velasquez e tra Braun Strowman e Tyson Fury. Ne dobbiamo parlare? No. Perché Braun Strowman che dovrebbe essere uno dei wrestler più minacciosi del roster perderà l'ennesimo match importante della sua carriera e stavolta lo farà con un non-wrestler. Lesnar e Velasquez invece possono cartellarsi di botte quanto gli pare – lo vadano a fare in UFC. Io non sono un fan di MMA e non mi importa nulla del rematch tra questi due. Avrebbero potuto renderlo interessante? Sì, nonostante Lesnar sia il vero cancro della WWE e del wrestling. Lo hanno fatto? No, quindi non vedo di cos'altro ci sia ancora da parlare.

THUS SPOKE CODY: A PROMO FOR ALL (OUT) –

https://www.youtube.com/v/V3znncwn79c

“Qui non è come la compagnia di wrestling da cui siamo venuti, non c'è un muro invisibile [tra il ring e il pubblico]. Io posso benissimo uscire fuori e venire a farti il culo!” Non sono un fan di quando le compagnie si lanciano frecciatine a vicenda, sono fermamente convinto che ogni compagnia dovrebbe guardare al proprio recinto e a pensare a come renderlo il più bello possibile. Ma Cody (di cui sono sempre stato un fan) con queste poche e semplici parole mi ha convinto in un attimo a guardare ancora AEW Dynamite. Perché ad oggi è proprio questo il problema più grande e irrisolvibile della WWE, almeno finché Vince McMahon continuerà a gestire gli show e a pensare di sapere lui e solo lui come si gestisce una compagnia di wrestling: il rapporto coi fan. L'ascoltarli, capire cosa vogliono, rispondere appropriatamente. La AEW lo fa, ha già dimostrato più volte di farlo, ha già dimostrato più volte che GLI IMPORTA. La WWE, invece, crea il proprio prodotto per il proprio personalissimo sollazzo e per una pura e semplice questione di business. Difficile dare loro torto, hanno delle finanze floride e con i contratti con USA Network e FOX sono a posto per anni. Chissà cosa si proverà a navigare nell'oro, ad avere il miglior roster del pianeta Terra e della propria storia e non avere più nemmeno un'anima a guardare i tuoi show.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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