5 Star Frog Splash #184 – Performance Anxiety

Mi dispiace. Mi dispiace davvero di dover scrivere della WWE in questo momento, un momento in cui la capacità creativa della compagnia dovrebbe essere ai massimi livelli, spingersi al massimo per creare degli show belli e accattivanti che appassionino il possibile nuovo pubblico guadagnato in chiaro su FOX e che diano una maggiore spinta a NXT nella guerra del mercoledì sera. Invece parliamo di una compagnia spenta, una compagnia che naviga a vista ancora più del solito (ed è tutto dire), che lascia i suoi wrestler abbandonati a loro stessi e che ormai sembra non avere più la benché minima percezione del proprio prodotto. D'altronde è da un mesetto che il prodotto è veramente pessimo, ma soprattutto è incapace di generare il benché minimo interesse per uno qualsiasi dei suoi show che non si chiami NXT. Raw e SmackDown sono show chiaramente senza idee, che vanno avanti per inerzia grazie a qualche idea decente e soprattutto grazie alla bravura dei propri wrestler, mentre Hell in a Cell è stato un vero e proprio disastro ferroviario, uccidendo istantaneamente anche quella stilla di leggero interesse che qualcuno poteva ancora conservare nonostante tutto. Ci hanno poi pensato gli show dedicati al Draft a dare il colpo di grazia, un'idea che era stata presentata in una modalità anche interessante e che invece, come sempre accade alla WWE ogni volta che all'orizzonte si staglia un traguardo importante, si risolve nel nulla più assoluto. Ma analizziamo quelli che sono stati i più grandi flop della WWE delle ultime due settimane.


SFACELL IN THE CELL – Un PPV che era un po' un disastro annunciato, con quattro soli match annunciati, altri quattro aggiunti in fretta e furia, poche idee raffazzonate buttate lì a casaccio. Di questo PPV si ricorderà solo l'ottimo Hell in a Cell match tra due performer eccezionali quali sono Becky Lynch e Sasha Banks. Il resto, tranne forse Reigns & Bryan vs Harper & Rowan che in fin dei conti non è stato malvagissimo, si può anche prendere, buttare e tirare lo sciacquone. A cominciare dal main event, ottima trappola in cui la WWE si è messa da sola per poi non sapere più come uscirne. Vogliamo contare insieme i pessimi risultati che ha dato questo match? 1) Ha messo una croce definitiva su Seth Rollins, ostracizzandogli il pubblico al punto da farlo passare per l'heel della situazione contro un clown con una maschera spaventosa che attacca chiunque gli capiti a tiro; 2) Ha reso Bray Wyatt immortale. Dopo il match tra Rollins e Strowman avevo avuto da ridire sul fatto che Rollins avesse dovuto faticare di più a fare fuori Strowman che Lesnar… il match contro The Fiend è stato l'apoteosi della follia da questo punto di vista. Quanti Curb Stomp ha connesso Rollins, undici? Più un Pedigree e chissà quanto altro ancora? E adesso cosa ci vorrà mai per farlo fuori? 3) Ha ridicolizzato l'Hell in a Cell match. Possono inventarsi tutti i cavilli che vogliono dicendo che è terminato per ref stoppage: parliamo della stipulazione più devastante della storia della WWE fermata per troppa violenza.

La verità è una sola: non volevano far perdere Rollins, anzi volevano lasciarlo campione in vista del draft. Ma non volevano e soprattutto non potevano far perdere nemmeno The Fiend, che finora sul ring si era visto solo contro Finn Balor e che ora necessitava di una conferma importante. Conferma che non è arrivata perché non è di certo questo il modo per dargliela. Quindi per l'ennesima volta si sono messi in un vicolo cieco dal quale non sapevano più come uscire. Una soluzione percorribile era quella suggerita da Massimiliano Picca nello Stamford Report: ribaltare completamente il concetto del match e far sì che Wyatt infierisse così tanto su Rollins, disinteressandosi totalmente del titolo, da far terminare il match per ref stoppage perché Rollins era incapace di proseguire. Sarebbe stata una soluzione ideale? No affatto, perché avresti dovuto far massacrare il tuo campione svalutando la cintura e avresti comunque terminato un Hell in a Cell match in modo orrido. Ma sarebbe stato il male minore, poiché invece avresti costruito ottimamente The Fiend e avresti creato un personaggio unico, che predilige la violenza e l'infierire sulle sue vittime al conquistare titoli. Ora invece i due si affronteranno di nuovo a Crown Jewel (con tutto che Wyatt è stato draftato a SmackDown) e sarà divertente vedere come la WWE si dibatterà stavolta per venirne fuori. Se penso a quello che avrebbero potuto raggiungere con The Fiend e il suo fare l'occhiolino alla dimensione demoniaca…

THE FINISHER OF THE FINISHERS – Che non è la finisher più devastante di tutte, bensì il meccanismo che se viene a cadere causa il completo annullamento del significato delle finisher nel wrestling: il fatto che siano delle mosse devastanti che nella stragrande maggioranza dei casi portano alla fine di un match. Non è una legge scritta, è un compromesso tra la disciplina e i suoi fan, ma nel momento in cui il wrestling tradisce questo principio niente ha più senso in un match. Non che la WWE sia nuova a questo spam selvaggio di finisher nei suoi match: l'ultimo John Cena era diventato un maestro di questo tipo di offensiva e la cosa si è poi più o meno ripetuta con chiunque malauguratamente incrociasse sul suo cammino quello di Brock Lesnar. Compreso Seth Rollins, che a quanto pare non possiede più una finisher data la totale inefficacia di queste contro Lesnar, Strowman, The Fiend. Ma perché, qualcuno si è accorto come sia finito il match a SmackDown che ha riconsegnato lo SmackDown Women's Championship a Bayley dopo che Charlotte Flair glielo aveva strappato in PPV? Charlotte ha connesso la Natural Selection – sua finisher – poi ha provato a connettere la Figure Eight salvo poi cadere vittima di una Inside Cradle di Bayley. Altro esempio di una finisher, una mossa che ha fatto vincere a Charlotte match su match, che stavolta addirittura consegna il match all'avversaria. Vaaaaa bene.

PAPER TITLES – E se parliamo di svalutazione non possiamo escludere dal discorso le cinture della WWE, ormai diventate dei veri e propri titoli di cartone che non hanno importanza alcuna. Kofi Kingston che perde in una manciata di secondi un titolo detenuto sei mesi al solito ingombrantissimo Brock Lesnar che continua a fare del male alla compagnia dal punto di vista creativo; Alexa Bliss & Nikki Cross che perdono i loro Women's Tag Team Titles contro delle avversarie annunciate la sera stessa e solo perché una sputa un po' di mist in faccia a un'altra; Lio Rush che non ha ancora pronunciato una parola sugli schermi WWE dal suo ritorno e che è già Cruiserweight Champion; i Viking Raiders che vincono i loro Raw Tag Team Titles in un match quasi passato inosservato a Raw invece che in una contesa con un po' più di verve… credo che potrei continuare per ore. Per favore, non fatemelo fare.

WHERE IS THE FACE? – Altro elemento portante di questa analisi è che in WWE non esista più un solo face che sia over e che goda di un buono status. Di Rollins abbiamo già parlato abbondantemente, Becky Lynch si è ripresa nelle ultime settimane in completa inversione di tendenza rispetto alla WWE, Roman Reigns è impelagato da mesi in feud alquanto discutibili, Daniel Bryan e Charlotte Flair sono face e probabilmente non sanno nemmeno loro come sia successo… Vogliamo parlare del booking dei suddetti face? Lo so, sono mesi che ripeto sempre le stesse cose, ma purtroppo se la WWE insiste nel fare sistematicamente a pezzi qualsiasi face che le capita a tiro non è colpa mia. Con Rollins da questo punto di vista è ormai allarme rosso, vogliamo parlare di Kofi Kingston che viene mandato al macello contro Lesnar? Di Cedric Alexander e Ali sul punto di spiccare il grande salto salvo poi sfracellarsi a terra sul cemento? Del resto del New Day il cui trattamento nel corso dell'ultimo regno è stato quasi criminale? Di The Miz che le prende più da face che da heel? Di Charlotte che perde ripetutamente come una cretina appena gira face? No, meglio non parlarne…

A BAD-DRAWN DRAFT – Un draft più sportivo, con celebrità a presentare i nuovi acquisti dei due roster e i due network a contendersi i wrestler che vogliono a esibirsi sui loro canali. Sulla carta sembrava un'idea innovativa, peccato sia stata portata avanti malissimo e per me abbia anche un po' ridicolizzato la disciplina. Le due serate si sono ridotte a Stephanie McMahon che in modo noioso leggeva i nomi dei nuovi draftati mentre sullo sfondo andavano in scena dei match a caso con valenza narrativa zero. Il tutto mentre le cosiddette “War Room” di USA Network e FOX si esibivano in siparietti ridicoli con la prima a esultare per essersi assicurata Natalya e la seconda a disperarsi per aver perso Alexa Bliss. Ed è meglio se per il momento lasciamo perdere i due roster, considerato che si pensava che SmackDown sarebbe stato il nuovo A-show ma ora dopo il draft si presenta con un roster quantomeno discutibile… il roster femminile si compone di Sasha Banks, Bayley, Lacey Evans, Tamina e Carmella? Really? Insomma, l'ennesima occasione sprecata da parte di una WWE che di fare le cose per bene non sembra proprio volerne sapere.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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