5 Star Frog Splash #169 – Chaos

Passano due settimane e la WWE passa da un PPV all'altro, dal post-Elimination Chamber al pre-Fastlane. Ma siamo davvero nel pre-Fastlane? Davvero c'è un PPV domenica? La WWE stessa pare essersene accorta solo questa settimana considerando che quattro degli otto match in programma, kickoff incluso, sono stati annunciati questa settimana tra Raw e SmackDown. Di certo non un modo sano di fare e questo ci dà l'esatta misura di quanto alla compagnia importi di Fastlane, ovvero molto molto poco. Tutto dà l'impressione che la WWE avrebbe fatto molto volentieri a meno di questo PPV, preferendo continuare a concentrarsi sulla Road to Wrestlemania, cosa che sta facendo da Elimination Chamber. Questo nonostante il fatto (assurdo, per quanto mi riguarda) che a un mese dallo Showcase of the Immortals ancora non siano decisi i piani definitivi dello show. E la cosa è stata dimostrata perfettamente dalla gestione cervellotica di quest'ultimo paio di settimane, con dietrofront assurdi, cambi di direzione improvvisi, gente estromessa e poi reintegrata e via dicendo.


Cominciamo con il caso del match per il WWE Title, sul quale si è virato bruscamente anticipando il ritorno di Kevin Owens e spedendo immediatamente quest'ultimo contro Bryan come #1 contender, spodestando il buon Kofi Kingston che originariamente avrebbe dovuto lottare per il titolo a Fastlane. Il piano della WWE è evidente: rinviare il momento del componente del New Day a Wrestlemania e dare nel frattempo un avversario di transizione a Bryan. Il che va benissimo, può starci. Ma cominciamo col dire che già il match per il Raw Women's Title (di cui parleremo dopo ABBONDANTEMENTE) aveva già subito la stessa sorte poco prima, quindi hanno fatto qualcosa di già visto. Per poi far tornare un Kevin Owens che nelle idee della compagnia dovrebbe essere face, come dimostrato dalle puntate di SmackDown delle ultime due settimane, ma il cui ritorno è stato tutto fuorché un ritorno da face. E infatti il pubblico inizialmente non sapeva cosa fare nei suoi confronti. In secundis, Kingston non è un AJ Styles o un Randy Orton, ovvero main eventer fatti e finiti che possono essere presi e mandati all'istante per il titolo (quello che è stato fatto con Owens, insomma, e che mi ha fatto storcere il naso proprio perché non lo reputo uno Styles o un Orton, quantomeno non ancora). Kingston va costruito per essere uno sfidante accettabile per il WWE Championship a Wrestlemania, dato che al momento probabilmente non può essere considerato nemmeno un uppercarder. Allontanarlo da tutto è solo controproducente e non serve assolutamente a nulla. Vuoi rimandare il match titolato? Benissimo. Ma non lasciarlo senza nulla da fare nel momento in cui ha il maggior sostegno del pubblico. Prendi Styles o Orton e spediscili contro Kingston, non usarli l'uno contro l'altro in una faida che ha scritto “inutile” dovunque ancora prima di cominciare. C'erano pretesti per costruire le faide con entrambi visto che Styles ha eliminato Kingston nel Gauntlet match (dopo l'assalto di Samoa Joe) e Orton è stato eliminato da Kingston nell'Elimination Chamber. Un piccolo screzio e voilà, avremmo avuto un match interessante per Fastlane. E invece Kingston starà senza far nulla domenica.

Passiamo al match per i Raw Tag Team Titles, che oltre ai campioni The Revival e agli ex campioni Bobby Roode & Chad Gable vede il coinvolgimento della gente “in prestito” da NXT. Dico in prestito perché ancora non è chiaro la WWE cosa voglia fare con questi quattro, che nel frattempo si sono già ridotti a due, dato il pessimo infortunio di Tommaso Ciampa che ha fatto sparire dalle scene anche Johnny Gargano. Gli altri due sono ovviamente Ricochet e Aleister Black, che hanno altrettanto ovviamente preso il posto nelle storyline riservato inizialmente ai #DIY visto che al loro arrivo nel main roster erano stati impegnati in singolo e non in coppia tra loro. Sono diventati una coppia ora, da due settimane, e hanno riportato esattamente le stesse vittorie importanti che avevano ottenuto i #DIY: contro i The Revival e The Bar. E la cosa andrebbe anche bene, visto l'assoluto valore di Black e del One and Only, nonché la loro inaspettata chimica di coppia, ma questa situazione porta diversi interrogativi legati al loro utilizzo. Interrogativi a cui probabilmente non possiamo trovare una risposta dato che con tutta probabilità nemmeno la WWE ha un'idea chiara di come usarli né se promuoverli definitivamente nel main roster. Quest'ultima ipotesi sembra già praticamente certa per Black, che sta conducendo praticamente il suo farewell tour di NXT nonostante ci sia ancora una sessione di tapings davanti a lui in cui sarà certamente impegnato. Lo status di Ricochet è invece incerto; fatto sta che se dovessero essere promossi entrambi sarebbe una mazzata enorme per lo show giallo considerato l'infortunio di Ciampa, con NXT che perderebbe in un colpo solo tre dei suoi uomini migliori. E Gargano di certo non può fare miracoli da solo.

Abbiamo poi assistito alla costruzione del match tra il rinato Shield e il team dei semizozzoni. Semizozzoni perché tra di loro ci sono uno zozzone totale, un mezzo zozzone e un non zozzone. Non credo faticherete a indovinare a chi mi sto riferendo. Fatto sta che non mi è piaciuto pressoché nulla della costruzione di questo match, nato in sordina con la Triple Powerbomb dei semizozzoni vista qualche settimana fa e poi continuata pian piano fino a lunedì. E senza contare che è veramente deprimente sprecare quello che potrebbe essere l'ultima uscita dello Shield in una faida di livello tanto infimo. Certo, è chiaro che questa è tutta una manovra di corteggiamento che la WWE sta cercando di operare per circuire Dean Ambrose e convincerlo a rinnovare il suo contratto, cosa che pare che il Lunatic Fringe stia prendendo in considerazione dopo il ritorno in pompa magna di Roman Reigns in WWE. Fatto sta che Ambrose continua a essere una macchietta totale. Lo è stato anche da heel in un modo totalmente anticlimatico, come se quella sottospecie di creative team al lavoro in WWE sapesse proporlo solo in questa maniera. E intanto lunedì a Raw ha perso con Elias, che non è proprio uno zozzone ma quasi. Io personalmente dubito che Ambrose rimarrà perché è tornato lo Shield. Lo Shield c'è già stato in passato e quando c'è stato è stato sempre salvaguardato e ben scritto. Lo stesso non si può dire per la carriera in singolo di Ambrose, anzi tutt'altro. Io credo che se fossi in Ambrose vorrei rassicurazioni su quest'ultima, non sullo Shield, perché dubito che il sogno di Ambrose sia quello di rimanere a vita nello Shield. Felice di sbagliarmi eh, ma ancora una volta per quanto mi riguarda la WWE sta agendo in modo discutibile.

E passiamo all'emblema di queste settimane folli e schizofreniche: il match per il Raw Women's Title a Wrestlemania. Scusatemi ma permettetemi un piccolo riassunto delle puntate precedenti, un po' per chiarire le idee sulla totale FOLLIA di questa storyline. Becky Lynch vince la Royal Rumble e decide di sfidare la Raw Women's Champion Ronda Rousey a Wrestlemania. Fin qui tutto bene. Becky è infortunata, i McMahon vogliono che si faccia vedere dei medici e la sospendono perché rifiuta di farlo, poi la reintegrano quando The Man si fa visitare da dei suoi medici, ma Vince non è contento del comportamento di Becky, la risospende e decreta Charlotte Flair dal nulla come sfidante di Ronda Rousey. Settimane di botte e di stampelle tra le tre, poi Ronda stende il titolo a terra rendendolo apparentemente vacante per far aggiungere Becky al match a Wrestlemania, andandosene subito dopo. Da qui le perle in sequenza di questo lunedì a Raw: i McMahon devono riassegnare il titolo, quindi piuttosto che assegnare d'ufficio il titolo a Charlotte Flair che fanno? Reintegrano Becky! Dal nulla, senza alcuna ragione, e la mettono in un match per il titolo a Fastlane contro Charlotte. Un match per cui Becky dovrà firmare un “No harm agreement”, ovvero una dichiarazione in cui declina la WWE da ogni responsabilità nel caso dovesse infortunarsi nuovamente. Dopo che le hanno rotto le scatole per un mese per farsi visitare così da arrivare in condizione a Wrestlemania e dopo averla sospesa perché non lo aveva fatto. Chiaro. Ma poi torna Ronda che dice che il suo intento era aggiungere Becky al match, non eliminare se stessa, si autoproclama ancora campionessa e si riprende il titolo, provvedendo poi a mazzolare di botte Becky mentre Charlotte se la dà a gambe. La ciliegina sulla torta è che Stephanie McMahon annuncia che il match tra Charlotte e Becky si farà ancora e che se Becky non vincerà non sarà aggiunta al match di Wrestlemania.

Analizziamo un attimo le componenti di questo match: Becky Lynch è infortunata in storyline da più di un mese, è stata sospesa e reintegrata due volte e non lotta da un'eternità pur essendone perfettamente in grado. Charlotte Flair da “Queen” di SmackDown sembra essere diventata l'Alexa Bliss di turno, solo completamente irrilevante. Il problema è che la faida vera è tra Becky e Ronda. Charlotte è stata introdotta con la forza da parte della WWE e sta pagando questo fatto, anche con il pubblico. E il fatto di essere turnata heel non la aiuta perché, e so di andare controcorrente rispetto alle idee generali, per me Charlotte non è in grado di fare l'heel, è molto meglio da face. Basti pensare ai suoi promo e a come Charlotte sia convinta che urlare dentro a un microfono la renda una heel temibile quando in realtà non è così. Ronda… forse ora è la vera Ronda e questo è il modo in cui doveva essere fin dall'inizio. Fatto sta che la settimana scorsa chiede di aggiungere gente al suo match, col rischio di perdere il vantaggio della campionessa, e poi quella dopo gira heel e cerca di fare a pezzi la stessa tizia che lei voleva nel match a Mania. Tutto chiaro. Ribadisco e sottoscrivo quello che avevo accennato due settimane fa: la WWE sta rovinando e facendo a pezzi questa storyline con il suo intervento. La compagnia di Stamford ha un grosso difetto, il più grande difetto: non ha la minima idea di come si costruisca un wrestler face né una storyline che serva a innalzarlo. Ma pur non sapendolo fare ha la dea bendata dalla sua e le capitano delle botte di… fortuna, come Becky Lynch insomma, che le salvano la vita. Poi la compagnia si intromette, ci mette le mani e rovina tutto. Esattamente come sta succedendo nell'ultimo periodo. La verità è che la WWE doveva intromettersi il meno possibile, lasciando la possibilità a Becky e alla storyline di svilupparsi da sola come già stava accadendo, senza ripetere lo stesso espediente narrativo inutile ancora e ancora. Senza contare poi la stupidità del match di Fastlane, dove non solo Becky, che ha vinto la Royal Rumble, dovrà guadagnarsi il posto contro Charlotte, che non ha fatto nulla, ma che influirà anche sul main event di Mania, visto che dubito che la WWE faccia vincere il titolo a Becky facendole schienare due volte di fila Charlotte, poiché data la direzione presa era chiaro che a Mania Becky avrebbe vinto il titolo schienando Charlotte. Insomma, una storyline che si costruiva da sola e che stava portando dritta al main event di Wrestlemania, quello vero, sporcata dalle incomprensibili decisioni di booking del creative team e dal malsano bisogno dei McMahon di essere al centro delle storyline quando non ce n'è alcun bisogno. Tutto nella norma, dunque.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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