5 Star Frog Splash #167 – The Mandatory Road

5 Star Frog Splash #167 - The Mandatory Road

Siamo a febbraio, mancano due mesi a Wrestlemania e la WWE si è lasciata la Royal Rumble alle spalle. Una Royal Rumble senza infamia e senza lode, che ha visto trionfare in due Rumble match che abbiamo già dimenticato i due wrestler che si sapeva avrebbero vinto e che per il resto del PPV ha offerto davvero pochissimi sussulti. Chiariamoci, non è stato un brutto PPV. È stato un PPV che in un modo o in un altro ha offerto comunque qualche buon momento (Sasha vs Ronda su tutti) e che comunque ha un grosso merito di base: quello di non aver fatto disastri. Quando la compagnia si rende conto di aver creato uno show prevedibile agisce solitamente in due modi, procede e fa svolgere lo show nella maniera prevedibile che aveva ideato oppure decide di cambiare le carte in tavola, solitamente creando grossi sfaceli. Mille volte meglio un Rollins vittorioso in un Rumble match che solo lui aveva la costruzione per poter vincere che un tizio preso a casissimo e fatto vincere al posto suo solo per creare un megaswerve. Già meglio la Rumble femminile, dove le possibili vincitrici erano due (ma solo perché non era scontato che Becky entrasse nel match) e quelle stesse due potenziali vincitrici hanno battagliato fino alla fine. Lasciando giustamente trionfare The Man che ha così cancellato l'onta dell'essere stata sottomessa da Asuka.


Già perché il PPV non era cominciato esattamente nel migliore dei modi dal punto di vista del booking. Sì è vero, Asuka aveva bisogno di una vittoria importante perché è da quando ha vinto il titolo che sembra trovarsi lì per caso, senza alcun merito proprio. Ma darle una vittoria per sottomissione del genere avrebbe potuto ammazzare Becky e infatti inizialmente mi ha fatto storcere il naso. Per far trionfare Asuka sarebbe bastata una vittoria per schienamento che non avrebbe tolto niente a nessuno, soprattutto dopo un match combattuto e bello tosto come hanno lottato le due. In più non dimentichiamoci una cosa: Becky non sta andando a Wrestlemania ad affrontare una tizia a caso, la sua avversaria sarà Ronda Rousey. Quella Ronda Rousey che non solo al momento è imbattuta, ma il cui pezzo forte sono proprio le sottomissioni. Non proprio il massimo far perdere Becky per sottomissione quindi. Ma fortunatamente The Man è The Man e l'appoggio viscerale e incondizionato del pubblico nei suoi confronti la ripara un po' da qualsiasi stortura che potrebbe crearsi ai suoi danni. Non ho ancora capito, però, se la storia dell'infortunio al ginocchio mi convince o meno. Ok, è un modo per dare un'ulteriore storia a Becky. Ok, mancano due mesi a Wrestlemania. Ok, è solo un modo per inserire Charlotte Flair nel match. Ma questo accanimento sul ginocchio di Becky e sul coinvolgimento di tutta la famiglia McMahon mi sembra eccessivo. Vedremo se il tempo mi darà ragione.

Voglio spendere due parole anche per l'altro incontro femminile del PPV però, ovviamente Ronda vs Sasha, perché dal mio personalissimo punto di vista è stato il migliore dello show. Ottima la storia creata, in particolare mi è piaciuto il modo in cui si è arricchito il duello tra le due di vari particolari che potranno essere ripresi in futuro sia per un altro eventuale match singolo tra le due, sia nel tanto atteso feud tra le due formazioni di Four Horsewomen. Inoltre – l'ho già detto due settimane fa ma non posso esimermi dal ripeterlo – questo è il primo feud di Sasha nel main roster in cui mi è parso seriamente di vedere qualche sprazzo della gimmick del vero “Boss”, quello che è nato e cresciuto a NXT e che ha dimostrato che le donne in WWE potevano ambire a molto di più che a match di cinque minuti e a un ruolo marginale. Per quanto riguarda il match le due sono riuscite a legare molto bene e in qualche momento mi è anche passato per il cervello che Sasha avesse realmente qualche possibilità di vincere. D'altronde si sa, Ronda quando sta sul ring con qualcuno di vagamente competente si è sempre dimostrata in grado di seguirla e di essere in grado di mettere su un buon match. Essendo Sasha la migliore wrestler femminile in WWE insieme a Becky Lynch non avevo dubbi che sarebbe riuscita a fare bella figura alla ex campionessa UFC.

Ora Sasha potrà tornare a riaccasarsi a Bayley poiché si avvicina Elimination Chamber e dunque anche il match omonimo che determinerà le prime WWE Women's Tag Team Champions. Ecco, in queste settimane penso sia parso quantomeno evidente che la WWE ha fatto il passo più grande della gamba nel creare questi titoli e soprattutto nel decidere di assegnarli in un match a sei team. Avrebbe potuto decidere di creare un minitorneo a otto team, sicuramente sarebbe stato un modo più dignitoso di far esordire i titoli. Invece il quadro è il seguente: abbiamo tre team di Raw che hanno dovuto affrontare dei match di qualificazione per entrare nel match, mentre a SmackDown i team sono entrati semplicemente annunciandosi. Perché? Perché a SmackDown ci sono tre team e basta, semplice. O meglio, ci sono due team e poi ci sono Naomi e Carmella messe insieme a casissimo. Domanda: ma aprire i titoli anche a NXT e creare un po' più di competizione e/o di alternative? Qualcuno avrebbe avuto qualcosa da ridire se al posto di Naomi e Carmella la WWE avesse messo dentro Kairi Sane e Io Shirai, che sono ormai più o meno conosciute agli occhi del grande pubblico dopo il Mae Young Classic e le Royal Rumble femminili? E io al posto di quegli obbrobri di Nia Jax e Tamina avrei messo dentro anche Jessamyn Duke e Marina Shafir, nonostante la loro poca esperienza su un ring di wrestling e il fatto che loro sì siano sconosciute al pubblico del main roster. Ma sticazzi, qualsiasi cosa pur di togliere da mezzo Nia Jax e Tamina che veramente non sopporto più. Spero solo che la WWE non abbia nessuno dei colpi di testa di cui abbiamo parlato prima e che dia i titoli alla Boss 'n Hug Connection. Possibilmente per il periodo di tempo più lungo possibile.

Ma spostiamoci dal discorso donne, prima che Fabio Cesarano decida di venire a uccidermi nel sonno dato che sto rubando il lavoro al suo Natural Selection, e parliamo dei due match titolati della Rumble. Styles vs Bryan è stato un po' una delusione, principalmente perché tutti noi sappiamo che quei due mostri sacri possono fare molto meglio di così. Invece non sono riusciti a legare bene in quest'occasione e il match è venuto fuori un po' moscio, senza momenti particolari da ricordare. Il finale poi di certo non ha aiutato, con l'intromissione di Rowan ecologista che è venuta totalmente dal nulla. È bello però vedere che almeno in questo la WWE si è mantenuta coerente e ha tenuto Rowan al fianco di Bryan senza spiegare alcunché. Bello anche scoprire tutti questi lati della personalità di Rowan, che dopo il genio dal QI elevatissimo che gioca a scacchi e degusta vini adesso si scopre anche amante della natura. Impressionante. Per quanto riguarda Bryan ammetto di avere un problema con lui perché, come ho già detto qualche settimana fa, continua a non piacermi e a non convincermi il personaggio del “New” Daniel Bryan. Lui è bravo e lo interpreta bene, ma io non posso fare a meno di pensare che ogni match lottato in questi suoi nuovi panni sia uno spreco rispetto all'averlo nella sua versione originale. Soprattutto se penso che è tornato a lottare dopo un ritiro forzato, quando sembrava non l'avremmo rivisto mai più. Uno spreco, appunto.

Capitolo Lesnar-Bálor… il mio giudizio è un ni. Ho apprezzato che il match abbia avuto una storia, segno che evidentemente a sto giro Lesnar aveva davvero voglia di lavorare e non sia limitato a fare il suo miserrimo compitino come fa il 99% delle volte. Non ho apprezzato come il match si è concluso, dato che ha praticamente vanificato quel po' di lavoro che si era fatto per costruire Bálor in vista di Lesnar per poi risacrificarlo sull'altare di gente come Lashley. Evidentemente questa Rumble non ha insegnato niente alla WWE. Non gli è bastato vedere che far vincere Rollins era una scelta praticamente obbligata perché in tutto il main roster non esiste un babyface dello stesso livello da poter mandare contro Lesnar. Continuano strenuamente a non costruire nessuno. E così accade che se Rollins è infortunato, come capitato questa settimana, la puntata di Raw sia tremendamente priva di contenuti e i face di punta debbano essere Braun Strowman (che ha ormai perso il suo miliardesimo treno) e Kurt Angle. Kurt Angle. Vabbè. Mi auguro almeno che i previdentissimi dirigenti WWE abbiano in mente di far vincere l'Intercontinental Title a Bálor e che non vogliano davvero immolarlo a Lashley. Perché in quel caso staremmo parlando davvero di un fallimento su tutta la linea. E direi che la WWE non potrà sorprendersi poi quando una buona parte del suo roster deciderà di emigrare verso altri nidi, vicini o lontani che siano.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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