5 Star Frog Splash #16 – ChaChaLaLa

Il pubblico. Una componente importantissima di tutti gli eventi sportivi, di tutti gli show che fanno parte dello spettacolo. A maggior ragione, dunque, un elemento fondamentale nel wrestling, disciplina che unisce questi due campi e ne sintetizza le qualità, costituendo un insieme unico. Quello del pubblico è un fattore fin troppo sottovalutato nella nostra disciplina: spesso e volentieri dimentichiamo che tutto il meccanismo wrestling è costruito sulle reazioni dei fan e su quanto questo o quel wrestler suscitino interesse o meno in loro. Non è inusuale sentire valutare un wrestler in base a quanto sia “over” con il pubblico e a volte è capitato che fosse proprio questo fattore a determinare il futuro più o meno recente del wrestler in questione. Ovviamente questo non può essere l'unico elemento da prendere in considerazione, va semmai considerato un punto di partenza per poter procedere con l'evoluzione del wrestler; questo può poi verificarsi, e Daniel Bryan ne è la prova vivente, oppure no, come nel caso di Zack Ryder. Entrambi sono andati incontro ad uno stesso fenomeno: un'attenzione smodata ed incontrollata verso di loro da parte del pubblico. Questo preambolo serve solo a far capire una cosa: la notevolissima importanza del pubblico nella sua interazione verso la disciplina. Il weekend ed il lunedì appena trascorso ci hanno fornito due dimostrazioni abbastanza estreme di questa semplice tesi con quanto capitato a Wrestlemania e all'episodio di Raw del giorno successivo.
È stata una Wrestlemania senza infamia e senza lode da un punto di vista prettamente generale, nonostante ovviamente il Grandaddy of 'em all abbia avuto i suoi ottimi momenti, Undertaker vs CM Punk su tutti, e le sue defaillance, vedi Ryback vs Mark Henry. Il tutto è stato però condizionato da un pubblico piuttosto deludente, dal mio punto di vista. Un pubblico svagato, mai attento quanto avrebbe dovuto, che a mio giudizio ha partecipato efficacemente solo a Taker vs Punk, “snobbando” tutto il resto. C'è ovviamente da considerare il fatto che Wrestlemania, contrariamente agli altri show della WWE, si disputa in uno stadio e quindi farsi sentire, per forza di cose, è necessariamente più difficile. Tuttavia, alcuni match di Mania sono stati notevolmente danneggiati da un pubblico oltre che muto anche immobile, che sembrava lì per caso e non per assistere allo show più importante dell'anno in casa WWE. Brock Lesnar vs Triple H, ad esempio, trovo sia stata una contesa molto condizionata dalla totale assenza del pubblico. Secondo match migliore della serata, a mio parere, ha vissuto purtroppo di una scarsa partecipazione del pubblico che non gli ha consentito di creare quel pathos, quell'atmosfera necessaria a tutti i grandi match che si rispettino. Ok, le colpe della WWE in questo sono piuttosto evidenti – non si possono destinare le prime due ore dello show per tutti i match poco impegnativi emotivamente e le ultime due a quelli che invece lo sono e anche molto – ma ciò non giustifica un pubblico completamente muto. Concedo le attenuanti del caso, ma nonostante tutto sono piuttosto deluso da come si è comportato il pubblico durante Wrestlemania. A rischio di sembrare ripetitivo, ribadisco che quei fan non mi sono sembrati felici di essere lì a vedere il più grande show di wrestling dell'anno. Per la maggior parte del tempo sembravano tanti manichini muti ed immobili. E ciò ha penalizzato la riuscita dell'evento.
Ma se il pubblico di Wrestlemania mi ha un po' deluso, quello di Raw mi ha decisamente fatto infuriare, quantomeno in alcuni momenti. Mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro sull'argomento, dati i commenti entusiastici letti nella maggior parte dei casi, ma io non sono riuscito a seguire con attenzione la puntata di Raw di lunedì a causa dei cori che i fan facevano partire all'improvviso. Mi è sembrato un pubblico da stadio più che da arena di wrestling e a causa delle dinamiche del wrestling la cosa non può essere positiva. Certo, non boccio totalmente la “performance” del pubblico durante l'episodio, risultato piuttosto brutto e poco interessante se non per l'interazione Undertaker – The Shield – Team Hell No e salvato in pratica solo dall'interazione dei fan. Ma ciò non vuol dire che quanto visto a Raw sia positivo, certo non ha costituito “la miglior puntata di Raw da molto tempo a questa parte”, come ho visto scrivere a qualcuno. Il pubblico ha aiutato diversi momenti, incasso di Dolph Ziggler (totalmente senza senso, ma non divaghiamo) in primis, ma ne ha rovinati molti di più, Randy Orton vs Sheamus ad esempio. Personalmente ho trovato irrispettoso quanto proposto dai fan durante quel match, incuranti del fatto che due persone stessero facendo il loro lavoro sul ring e mettendoli in difficoltà fondamentalmente senza motivo. Già, perché non condivido affatto quanto affermato da qualcuno riguardo ai cori del pubblico come manifestazione della disapprovazione per quanto stava accadendo sul ring. Per quanto mi riguarda quei cori non sono stati nient'altro che casuali, cori di fan che magari erano anche davvero disinteressati da ciò che stava accadendo sul ring, non posso esserne sicuro, ma che hanno iniziato a intonare cori che mi hanno dato la netta sensazione di essere fini a sé stessi, non mirati ad esprimere il loro sdegno.
Intendiamoci, non sto criticando qualsiasi genere di pubblico un po' più animato rispetto a quello che popola le arene d'America durante le puntate standard degli show WWE. Se fosse così dovrei criticare anche il magnifico pubblico del Raw post-WM28, quello che ha fatto nascere la “Yes!”-mania e portato Daniel Bryan decisamente più in alto nella considerazione dei dirigenti della WWE. Ed infatti non ho criticato affatto la nuova mania del momento, ovvero canticchiare la theme song di Fandango che tanto impazza nelle arene e che al momento si trova nella Top 10 di download di iTunes nel Regno Unito. No, la mia critica è rivolta proprio all'atteggiamento del pubblico nei confronti dello show, un atteggiamento totalmente incostante e scostante e che ha causato più di una difficoltà nella comprensione dello show. Prendiamo Ryback, ad esempio. L'attacco nei confronti di John Cena nel finale di puntata è stato il segno di un suo turn – già compiuto o ancora da compiere? Sì, no, boh. Non si sa, perché il pubblico che fino a poco prima lo fischiava quando ha attaccato Cena gli ha tributato la più grande ovazione della sua carriera. Ma anche solo la reazione nei confronti di John Cena è indicativa di quanto quel pubblico fosse casuale: tantissimi fischi, poi bastano un paio di battute ad effetto e quanto accaduto dopo Raw – per chi non lo sapesse, Cena ha lasciato la sua cintura di WWE Champion nel ring dedicandola ai fan – per farlo acclamare a dismisura. Sarò forse esagerato in questo mio giudizio, ma sinceramente non mi era mai capitato di trovarmi a non riuscire a seguire come si deve una puntata di Raw a causa del pubblico, un meccanismo totalmente imprevedibile quanto fondamentale per le dinamiche legate al wrestling. E lo è tanto da risultare determinante in tutti i suoi aspetti e tanto che forse dovrebbe rendersi conto di quanto a volte le sue reazioni possano condizionare un prodotto e renderlo potenzialmente indigesto.