5 Star Frog Splash #156 – “Becky! Becky! Becky!”


Un sincero ringraziamento alla pagina Instagram @thelistof_wrestling, che ha reso l'introduzione di questo pezzo infinitamente più semplice.

Parliamo di Summerslam ovviamente, di quello che ci ha lasciato, delle sue infinite contraddizioni. Metto le mani avanti: non è stato un PPV orrendo. Non è stato nemmeno brutto. È stato un PPV tra il sufficiente e il discreto, anche se io credo che ormai i Big Four della WWE non si riescano più a valutare oggettivamente per la loro vicinanza con gli NXT Takeover del giorno prima (e di Takeover: Brooklyn IV ne parleremo abbondantemente tra due settimane). Ma oggi parliamo di Summerslam dove si sono viste cose positive, soprattutto nella prima parte dello show, ma anche cose che lo sono state molto meno. Partiamo dalle prime, così magari addolciamo un po' la pillola prima di sparare a zero sull'inadeguatezza di alcune scelte della WWE.

Parliamo innanzitutto di Daniel Bryan vs The Miz. Era ovvio che la faida in corso da ormai otto anni non si risolvesse con un solo scontro all'acqua di rose a Summerslam, quindi era abbastanza scontato che il primo punto andasse a The Miz. Ciò nonostante, la possibilità di commettere qualche errore era abbastanza alta, un errore che avrebbe potuto svalutare Bryan ancora in cerca di una vittoria importante in singolo dopo più di quattro mesi dal suo ritorno. Invece il rischio è stato scongiurato con la solita interferenza di Maryse, che stavolta quantomeno non è stata fine a se stessa ma ha contribuito a preparare il terreno alla prossima fase del feud: il Mixed Tag di Hell in a Cell tra Bryan/Brie e Miz/Maryse. Immagino che molti di voi abbiano storto il naso all'annuncio di questo match. Per me invece ci sta benissimo a livello di storyline. È comprensibile che Maryse interferisca, è altrettanto comprensibile che Brie voglia accorrere in difesa del marito soprattutto quando provocato apertamente. Piccola parentesi su Brie: è abbastanza evidente che come wrestler sia la peggiore delle Bella Twins, ma a livello di atteggiamento in storyline si mangia praticamente la sorella. Tutto quello che Nikki fa sembra costruito e artefatto, mentre Brie sembra molto più spontanea e realistica. E mi è piaciuto il segmento che l'ha coinvolta a SmackDown Live. Detto ciò, la vittoria dei Danielson a Hell in a Cell è abbastanza chiamata, con un pin quasi certo di Brie su Maryse in modo che la faida possa continuare ancora. Tutto fatto molto bene, anche meglio di come mi aspettassi.

Mi è piaciuta molto anche la qualità di diversi match che abbiamo visto al Biggest Party of the Summer. Tra tutti spicca ovviamente Seth Rollins vs Dolph Ziggler, anche perché non era semplice non far sembrare questo match un passo indietro della rivalità dopo che un mese fa i due si erano sfidati in un Iron Man match. Invece i due ci sono riusciti – non che dovremmo sorprenderci, d'altronde Rollins come detto è in forma strabiliante e Ziggler sul ring se ha l'avversario giusto può superare se stesso facilmente. Giusto anche il risultato, d'altronde con il ritorno di Ambrose si è ristabilita la parità numerica e, come giusto che sia, il face vince. Buono anche AJ Styles vs Samoa Joe, che ha lasciato presagire il potenziale che questi due insieme possono raggiungere. Freno a mano tirato, com'è giusto che sia. Ma il finale è stato fatto molto bene e apre allo scontro successivo tra i due visto che è AJ a essersi fatto squalificare. Cosa che ci sta, una volta tanto, perché è cosa buona e giusta vedere un face che fa a pezzi un heel ogni tanto e non sempre il contrario. Piaciuto molto anche Cedric Alexander vs Drew Gulak, cosa che evidenzia l'ottimo lavoro che si sta facendo a 205 Live da un po' di tempo a questa parte. Alexander in particolare a volte può sembrare un po' anonimo perché pecca un po' in carisma, ma sta facendo un ottimo lavoro come campione e il modo in cui Gulak è stato sconfitto non toglie niente a quest'ultimo, come visto poi nella successiva puntata dello show viola. La faida proseguirà e c'è una buona probabilità che Gulak si prenda la cintura, cosa che non mi dispiacerebbe considerato che anche lui ha lavorato molto sul suo personaggio considerando che fino a qualche mese fa ero lo sgherro di Enzo Amore. Lasciamo perdere.

E arriviamo alle note dolenti di questo Summerslam. Ricominciamo dall'immagine con cui ho aperto questo editoriale e parliamo dell'assurda situazione dello SmackDown Women's Championship match, in particolare del “turn” di Becky Lynch. Perché quanto accaduto non fa altro che evidenziare uno dei più grossi problemi che il main roster patisce da anni e dal quale non accenna a riprendersi: la ormai completa incapacità da parte dei writer, e soprattutto di chi ne dirige il lavoro, di rendersi conto di cosa vuole il pubblico, di cosa si aspetta, di cosa vuole vedere e cosa no. Ed è successo esattamente questo domenica nel Triple Threat match con lo SmackDown Women's Title in palio. Scritto magistralmente per quello che voleva raccontare eh, per carità. Becky e Charlotte che si dimostrano di un altro pianeta rispetto a Carmella, Becky contrariata dalla presenza di Charlotte, Becky che durante la costruzione del match dice che sapeva di poter vincere al 100% in un match uno contro uno con Carmella e che l'inserimento di Charlotte le dà fastidio per questo. E infatti… Dis-Arm-Her su Carmella, Charlotte la sorprende con una Natural Selection, 1…2…3. Tutto perfetto. Se non fosse che dopo il match Becky ha attaccato Charlotte, compiendo nella mente della WWE un turn heel. Peccato che questo turn sia rimasto esattamente lì, nella mente della WWE, completamente rigettato dai fan. Fischiata la fine del match con la vittoria di Charlotte, fischiato il successivo abbraccio tra le due, OVAZIONE per Becky nel momento in cui attacca Charlotte brutalmente e la lascia KO. Se è davvero un turn questo… lo è in effetti, è un turn superface.

E a SmackDown Becky ci ha provato a validare il suo turn eh, ci ha provato con tutte le sue forze. Insultando il pubblico, insultando Charlotte, cercando di spiegare le sue ragioni nel modo più egoista e bastardo possibile. Peccato che non ci siano santi che tengano: Becky ha RAGIONE. È sempre stata la più vessata delle Four Horsewomen (il che è tutto dire), sia a NXT che nel main roster. Se facciamo un rapido conteggio di titoli vinti Charlotte tra NXT, Raw e SmackDown è arrivata a quota OTTO domenica. Becky è a quota UNO. Sempre vista come una spalla nel main roster fin dal suo esordio nel Team PCB. Il suo unico momento di gloria è avvenuto con il passaggio a SmackDown e la vittoria del suo primo e unico titolo: oltre a quello solo frustrazione, sconfitte deprimenti e match di secondo piano. E questo è francamente inspiegabile per una come Becky Lynch, che se la gioca con Sasha Banks come miglior wrestler femminile del roster. Comprensibile, anzi condivisibile, che alla fine Becky esploda. E lo capiscono TUTTI. Tutti tranne la WWE. Che dopo Summerslam avrebbe dovuto fare una decisa marcia indietro e far turnare Charlotte, invece ha deciso di proseguire per la strada già tracciata. Perché ora hanno una heel acclamata e una face ignorata, dato che nessuno la tifa contro Becky e non c'è motivo per fischiarla. Bello, ottimo davvero. Ma d'altronde, fin quando in WWE pensano di poter turnare ad capocchiam chiunque giustificando il tutto con “Dove eravate voi fan quando avevo bisogno di voi?” (Risposta: a tifare per te e a fischiare Charlotte) non ci si può sorprendere che le cose non funzionino. Non sanno costruire un face, eppure turnano tutti i face naturali in grado di farsi acclamare da sé, e tutti con la stessa giustificazione. Sami Zayn, Dolph Ziggler, Becky Lynch. E se già i turn dei primi due facevano acqua da tutte le parti, beh… questo non è altro che un fallimento totale.

Non che il match per il Raw Women's Title sia stato buono eh, anzi. Cominciamo con il dire che un match durato 4 minuti e 40 secondi in cui di wrestling si vede poco o nulla… altro che Evolution, è un netto passo indietro per la divisione femminile. E no, il fatto che si voglia far passare Rowdy Ronda come dominante non giustifica tutto questo, anzi. Perché non puoi far passare Alexa Bliss come la punta di diamante della Divisione, tanto da riuscire a vincere cinque titoli in un anno e mezzo, e poi farla perdere così. In un match veramente brutto poi, con Ronda che le volte le spalle e le permette di attaccarla per poi scrollarsela di dosso come se fosse una zanzara. No, non va bene per niente. Ero tra i sostenitori del push forse esagerato a Ronda e della sua vittoria titolata così prematura, ma non per farla avvenire così. E infine, il main event. Un altro match farsa durato 6 minuti e 10 secondi, che rende praticamente vana una rincorsa titolata durata tre anni e conclusa così, in modo francamente ridicolo rispetto alle premesse. In cui tra l'altro Roman vince praticamente grazie a Braun Strowman. Che non solo fa una figura barbina a Summerslam, ma anche la sera dopo. E per mano di chi? Del ricongiunto Shield, riunito appositamente per non far fischiare Reigns ora che l'insopportabile Brock Lesnar si è tolto dai piedi. Cosa di cui dubito, considerato che già qualche fischio l'ho sentito lunedì sera nei confronti della fazione. E ora voglio vedere come la gestiranno. Come gestiranno un “fighting champion” che però ha bisogno dei suoi amichetti per non perdere il titolo e anche come gestiranno i suddetti amichetti considerato che uno dei due è appena tornato dopo 8 mesi di assenza e l'altro avrebbe appena vinto l'Intercontinental Title. Diciamo, per usare un eufemismo che il regno da Universal Champion di Roman non è partito con le migliori premesse.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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