5 Star Frog Splash #15 – Shades of a Turn

5 Star Frog Splash

The Rock. John Cena. Il primo è indiscutibilmente uno dei più grandi wrestler che abbiano mai calcato un ring WWE, una delle icone della compagnia, uno dei mostri sacri di questo business. Il secondo è forse il wrestler più controverso di tutti i tempi: controverso nel senso che non tutti riescono a riconoscere il vero valore di questo wrestler, arrivato in WWE dieci anni fa e sulla cresta dell'onda ininterrottamente da otto. Un feud tra due Superstar di questa caratura avrebbe dovuto essere stellare, avrebbe dovuto fare la differenza, avrebbe dovuto essere ricordato per gli anni a venire… e sicuramente lo sarà, ma solo con il senno di poi, così come John Cena, quando lascerà, si vedrà finalmente riconosciuto per quel che è, ovvero un'icona alla pari di Hulk Hogan, Stone Cold Steve Austin, lo stesso The Rock. Ma per il momento niente di tutto questo: la rivalità tra The Rock e John Cena è sopportata a malapena, riscuote cauti consensi e critiche non troppo velate, non ha sicuramente quell'aura di evento epocale che gli andrebbe riconosciuta. Perché? John Cena e The Rock interagiscono ormai da ben due anni, ma quanti sono i faccia a faccia degni di essere ricordati, quanti i confronti memorabili tra i due?


Pochi, pochissimi. Nel feud di un anno da Wrestlemania 27 alla 28 faccio fatica a ricordare anche solo qualche momento, qualche attimo sconnesso della faida tra i due. Ricordo il John Cena rap & The Rock concert, dove in due minuti di rap John Cena espresse tutti i suoi motivi di lottare nel feud. Ricordo gli esilaranti segmenti registrati a Boston, nella città natale di John Cena, dove The Rock lanciò tutto il merchandise dell'avversario nel Boston Harbor, esprimendo tutte le sue ragioni del voler affrontare John Cena. Segmenti sicuramente molto buoni, ma non certo memorabili. Così come non memorabile è stato il loro match della scorsa Mania: un buon match, con un buon storytelling e un'ottima psicologia, ma che ho sempre trovato dissonante dal resto del feud, la storia narrata in quel match l'ho sempre trovata poco conseguente a quanto espresso nella rivalità fino a quel momento. È uno di quei casi in cui, vedendo il match senza storia pregressa, forse lo si valuta meglio e con più oggettività. Il match di Wrestlemania 28 verrà ricordato principalmente per un fattore, forse il più banale: il risultato. Un risultato inatteso, su cui forse nessuno avrebbe puntato i classici due centesimi. In un confronto tra due ere, tra due generazioni diverse, l'Icona del vecchio ritorna e, non mettendo piede in un ring da otto anni, batte l'Icona del nuovo, ergendo se stesso e la sua generazione su un piedistallo rispetto alla top star di quella attuale.

Fu un risultato controverso, un po' come gran parte di ciò che riguarda John Cena. Fu un risultato che destò scalpore e che suscitò diverse polemiche, ma che fu fondamentale per John Cena. Anche per The Rock in un certo senso, unico a battere a Wrestlemania le tre Icone assolute Hulk Hogan, Stone Cold Steve Austin e John Cena, ma soprattutto per John Cena. La sconfitta contro The Rock ha portato John Cena ad un'annata molto particolare, un'annata di redenzione, a partire dal feud con Brock Lesnar. E ciò riconduce il tutto al famoso discorso sul “pessimo anno” di John Cena, sul quale tutti si sono fatti una sana risata… ma se fosse davvero così? Ovviamente non parlo sul livello dei meri risultati. I risultati contano ben poco in una disciplina predeterminata, è una cosa evidente. Parlo dei valori del personaggio, di ciò in cui John Cena crede e di cui si fa portatore da anni e anni. Che costituisce, diciamolo, anche il perché Cena sia inviso a tanta gente: un personaggio apparentemente immutabile, inaffondabile, impenetrabile, sempre ligio al dovere e fermissimo nei suoi propositi e nelle sue azioni. Il classico face “Superman” che prima o poi finisce per stancare e che prima o poi necessita di una rinfrescata per non cadere vittima dei soliti cliché. Forse anche per questo il “Batman” del roster, CM Punk, pur sempre face ma di un'indole completamente diversa e tutt'altro che incrollabile, come abbiamo potuto constatare, ha riscosso tutto questo successo e ha condotto il regno più lungo dell'ultimo quarto di secolo senza mai stancare e risultare fisso nei propri schemi, offrendo sempre un prodotto fresco e nuovo in ogni sua accezione… ma sto divagando.

La crisi dei valori di Cena, dicevamo. Qualcosa di impensabile, qualcosa di assolutamente inedito. Ed è per questo che l'istantaneo arrivo di Brock Lesnar e la sua sfida a Cena dopo la sua caduta a Wrestlemania costituirono qualcosa di incredibile. Brock Lesnar, titano apparentemente inarrestabile e impossibile da battere, arriva ed affronta Cena nel suo momento di maggior défaillance, quando è più vulnerabile. Privo dei poteri a causa della kryptonite. Uno scontro costruito in maniera magistrale e terminato con la vittoria di Cena, una vittoria che però non dimostra per niente la totale superiorità di Cena, costretto per tutto l'incontro a cercare la sua vecchia catena, nient'altro che il simulacro dei suoi vecchi valori. John Cena riabbraccia i vecchi valori gettati via come niente nel main event di Wrestlemania 28, e tramite quel gesto simbolico vince, battendo il mostro invincibile. Un percorso perfetto, che riporta Cena sui suoi vecchi binari… ma non del tutto. Durante l'anno Cena è andato incontro a diversi altri errori, come la vittoria gettata al vento contro John Laurinaitis a Over The Limit, peccando di una presunzione che gli è costata cara. Per questo, in fin dei conti, la redenzione tanto paventata da John Cena per questo rematch con The Rock a Wrestlemania 29 non è poi così campata in aria: non deve essere una redenzione per il pessimo anno a livello di risultati, bensì un ritorno ai suoi valori classici simboleggiato da ciò che ha rappresentato al meglio il percorso di John Cena in questi ultimi otto anni: il WWE Title.

E tutto questo è stato reso alla perfezione nello scontro verbale (e poi fisico) tra John Cena e The Rock nel main event dell'ultimo Raw. Alla domanda di Booker T sul perché John Cena vincerà a Wrestlemania, quest'ultimo ha visto crollare quella sorta di perbenismo, di “politically correct” che lo accompagna da sempre e ha detto davvero come stanno le cose. Mostrando ancora una volta una certa presunzione che sembra andare oltre la consapevolezza dei propri mezzi e che sembra portare il character di John Cena su binari totalmente diversi dai soliti. Perché è questo che ha sempre attirato la maggior attenzione su John Cena nel corso di questi anni in WWE: la messa in crisi della sua posizione classica di top player che però si considera sempre un underdog e non confessa mai la verità, ovvero di essere – e di ritenersi – il migliore. Ed infatti per questo ha destato tanto scalpore l'ennesimo grande confronto tra John Cena e CM Punk di Raw 1000, che tanto ha cambiato CM Punk: l'ammissione da parte di Cena di non essere un underdog e, anzi, di essere un top player da dover battere per poter conquistare il primato. I famosi New York Yankees citati magistralmente da CM Punk come termine di paragone perfetto per descrivere ciò che è e cio che rappresenta John Cena. Ma John Cena ha perso di nuovo, uscendo battuto dall'ennesimo confronto con The Rock e, come gli diceva lo stesso Rock, rimanendo lì a chiedersi il perché.

E se ciò dovesse avvenire di nuovo proprio a Wrestlemania 29? “Per essere il migliore bisogna battere il migliore”, gli ha ricordato un Rock di flairiana memoria. E se Cena contro tutte le aspettative facesse proprio la fine prospettata dal suo avversario? È un'ipotesi alla quale non credo nemmeno io, intendiamoci. È un'ipotesi talmente fantasiosa e talmente infondata… ma se si rivelasse reale? Avremmo un John Cena inedito. Un John Cena che non riesce ancora una volta a superare l'ostacolo e, messo davanti all'evidenza, rigetta i propri valori e “abbraccia l'odio”, trasformandosi nel più viscido degli heel che magari riesce a far suo il WWE Title a Extreme Rules. Ovviamente, la WWE vuole che il pubblico si ponga queste domande. Per questo da mesi va avanti questa storia della crisi esistenziale di John Cena, riportata prepotentemente alla ribalta lunedì dopo che i trionfi di John Cena alla Royal Rumble e contro CM Punk a Raw avevano riportato il wrestler di West Newbury sulla strada giusta. E ci riesce, spostando ancora una volta Cena dalle sue posizioni fisse e mettendolo in una posizione incerta, nella quale si trova a disagio. Non è una cosa nuova, la WWE lo ha fatto più volte. Nel feud contro Kane terminato a Elimination Chamber dell'anno scorso e nella già citata rivalità con Lesnar. Ma Cena è poi sempre tornato sulle sue posizioni classiche, vittoria, theme song e mani sopra la testa. Possibilissimo, anzi, probabilissimo che anche stavolta, a Wrestlemania 29, accada lo stesso, con John Cena che vince, riconquista il WWE Title dopo un anno e mezzo e torna il John Cena di sempre. Ma se tutto ciò non avvenisse, in fin dei conti? Se Cena compisse il fantomatico turn heel che un po' tutti reclamano da lungo tempo? Voi vi sentite di escludere un'eventualità del genere, per quanto improbabile? Io no… ed è merito della WWE. E di John Cena.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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