5 Star Frog Splash #138 – Helluvakick! XVII – War Games Rise

5 Star Frog Splash #138 - Helluvakick! XVII - War Games Rise

Negli ultimi tempi si è parlato poco di NXT Takeover: War Games, secondo me del tutto immeritatamente. Forse Survivor Series ha assorbito tutta l'attenzione del pubblico con le mille modifiche a cui è andato incontro, con i cambi di titolo e con tutti i part-timer che vi hanno preso parte, ma lo special event di NXT è stato un evento molto solido, con match del tutto giustificati e che si sono rivelati tutti meglio di quanto la vigilia lasciasse presagire. Compreso Kassius Ohno vs Lars Sullivan che di tutti gli scontri che hanno composto Takeover era senza dubbio quello più tirato per i capelli e quello con meno sbocchi narrativi. Tuttavia Kassius Ohno è il Cesaro di NXT (non a caso) e dunque è riuscito a raccontare da solo una storia per tutto il match rendendolo nonostante tutto più che soddisfacente, lasciando al suo avversario il solo compito di vendere a malapena le sue mosse e di fungere da quello che è, ovvero l'ennesimo big man mostro uscito dal cantiere WWE. Non che Sullivan si sia comportato male, sia chiaro, ma NXT in questo è l'esatto opposto del main roster: riuscire a colmare le lacune dei suoi atleti piuttosto che esporne tutta la mediocrità. Nonostante questo devo ammettere che Sullivan mi intriga perché sono curioso di vedere dove vogliano arrivare con lui. La stessa curiosità ce l'ho anche per Kassius Ohno… tuttavia con presentimenti decisamente diversi nei confronti dell'ex Chris Hero.


Aleister Black vs Velveteen Dream… e chi se lo aspettava. Se non ci fosse stato il main event questo sarebbe stato certamente il match della serata, per certi versi mi ha intrigato e mi ha coinvolto ancora di più dei War Games. Semplicemente perché ha saputo raccontare alla perfezione una storia, partita forse con un pretesto un po' ridicolo ma che nonostante tutto alla fine ha raggiunto il suo scopo: elevare entrambi i contendenti. Alesteir Black vince e si conferma nel suo cammino della vittoria, ma sfido chiunque a dire che la contesa di Takeover non abbia dato una marcia in più a Patrick… ops scusa, a Velveteen Dream. Semplicemente dipingendolo come uno che con Black potesse avere a che fare ad armi (quasi) pari, supportato dalla sua furbizia e dal suo character completamente fuori dagli schemi sono riusciti a costruirlo molto di più che facendolo vincere contro un midcarder a caso. Al contrario della contesa precedente, poi, qui non è stato il solo Black ad avere i meriti della piena riuscita del match. Velveteen Dream si è dimostrato perfettamente a suo agio e capace di portare avanti un match del genere. Lo stravagante atleta non sarà una cima sul ring, un buon 50% lo deve al suo personaggio (ma l'altro 50% è tutto suo grazie al modo unico di portare quel character in vita e di dargli una sua efficacia sul ring)… ma se questo è Velveteen Dream direi che mi sta benissimo. Che si godesse la vita a NXT, però, conscio che quando salirà nel main roster la pacchia finirà.

E siamo al match per il titolo femminile, che forse è il più deludente di tutta la serata. Per me la pecca più evidente del match è che le quattro atlete coinvolte non sono riuscite a legare bene, a dare una trama unica al match. A NXT ne abbiamo visti di Fatal 4-way belli, ma belli davvero. Questo invece è un'eccezione, risultando pur sempre sufficiente… ma si ferma lì, non va oltre. Eppure le quattro avevano già disputato prima il match durante i live event, dunque avrebbero potuto sperimentare diverse cose e mettere a punto un piano congegnato per far risultare il match nel modo migliore possibile. A vincere è stata Ember Moon, scelta che ho sentito criticare abbastanza. Non sono d'accordo: Ember non sarà un fulmine di guerra, tuttavia i suoi match sono sempre solidi e lei è una campionessa più che dignitosa. Per la recente storia raccontata di “Ember Moon non sa vincere i grandi match” forse ci sarebbe stata meglio l'ennesima sconfitta dell'ex allieva di Booker T, tuttavia la neocampionessa veniva da due sconfitte pesanti e soprattutto decisive contro Asuka, in cui la sconfitta è stata chiara e netta. Farle perdere un altro appuntamento importante forse sarebbe potuto stroncarla. Si sarebbe forse potuta tentare una ennesima “redemption”, tuttavia è ormai molto tempo che Ember è a NXT ed è giusto che si faccia il suo regno titolato e che poi salga nel main roster.

A tal proposito permettetemi una digressione sull'Absolution e sulla Riott Squad (carini in WWE a regalare una T in più a Ruby): davvero questi hanno usato lo stesso identico act per due show consecutivi in due roster diversi… e pretendono che la cosa sia completamente casuale? Voglio dire, l'idea di base non è male. Prendere una ex campionessa amata dal pubblico (Paige) e una wrestler più che capace, immediatamente riconoscibile e in grado di reggersi sulle sue gambe nel main roster (Ruby Riot…t) e metterle a capo di due stable in modo da dare la possibilità alle varie Mandy Rose, Sonya Deville, Liv Morgan e Sarah Logan di farsi conoscere il pubblico e di coprire le loro lacune per il maggior tempo possibile. Tuttavia, non fare in modo che i due gruppi siano collegati rende automaticamente ridicola la cosa. Voglio dire, i due gruppi sono praticamente interscambiabili, ne hanno parlato estesamente e anche bene al Wrestling Cafè. Ci sono la dark capo del gruppo, la bionda e la “powerhouse”. Le tre stanno insieme e annichiliscono tutto il roster. Perfetto: ma tra i due terzetti deve esserci un collegamento. Inventatevi che è tutto un piano di Paige e Ruby per diventare campionesse dei rispettivi brand, inventatevi che Paige vuole impadronirsi dell'intera divisione femminile WWE e che non le bastava un solo brand, inventatevi che è tutta opera di un deus ex machina che verrà rivelato al momento opportuno (questo forse no dato che per le logiche della WWE il suddetto deus ex machina sarebbe certamente Stephanie McMahon). Ma fate in modo che la cosa abbia un senso, dato che così non ce l'ha. E fermo subito chi sicuramente mi sarebbe venuto a dire che forse riveleranno il collegamento in seguito: la cosa è stata praticamente ignorata al commento. Quindi non sono ottimista che la cosa possa venire ripresa in futuro… ma stiamo a vedere.

Ma torniamo a Takeover e a un cambio di titolo che di certo non mi aspettavo, ovvero quello che ha visto Andrade “Cien” Almas diventare il nuovo NXT Champion. E dico subito che la cosa non mi convince. Con il senno di poi la mossa è andata più che bene alla WWE dato l'infortunio occorso a Drew McIntyre a match quasi ultimato, tuttavia dare il titolo ad Almas così presto per me è fretta immotivata. Cosa ha fatto Almas da quando perdeva con gente come Cezar Bononi? Chi ha battuto? La risposta è: lo stesso Cezar Bononi e poi un Johnny Gargano in caduta libera. Non esattamente due fulmini di guerra. Inoltre… ok Zelina Vega, era forse la spinta che ci voleva per rivitalizzare Almas e renderlo un contendente credibile (oh, ogni tanto si può usare questa parola non a sproposito). Ma il suo uso durante i match è troppo troppo invasivo. Distrae l'arbitro, interagisce fisicamente con gli avversari (senza che questi possano torcerle un capello, ovviamente), lancia magliette in faccia agli avversari… credo che nemmeno Maryse durante i match di The Miz sia arrivata a tanto. Occorre ridimensionarla un po', innanzitutto, poi dare qualche buona vittoria ad Almas. Anche se al momento non immagino davvero contro chi… anche se immagino già chi gli toglierà il titolo. Un certo signor A.B. Per quanto riguarda Drew McIntyre, dispiace che sia arrivato questo infortunio nel momento in cui probabilmente sarebbe stato rispedito nel main roster, forse anche con qualche buona idea in mente. Dovrà aspettare qualche mese, forse il dopo Wrestlemania, sperando che per allora si ricordino ancora della sua esistenza.

Arriviamo finalmente al main event, che è valso tutta questa attesa e questa pubblicità. Devo dire che alla vigilia dei War Games per me questi rappresentavano un po' un'incognita, nel senso che non avevo idea se una stipulazione del genere, ripresa dopo vent'anni, potesse funzionare anche al giorno d'oggi. Il giudizio è un sì convinto, anche se devo dire che credo che molto sia merito dei nove wrestler coinvolti nella contesa. Lì in mezzo c'erano quattro fenomeni assoluti (Cole, Fish, O'Reilly, Strong), due performer di assoluto rispetto (Young, Dain), un onestissimo worker (Wolfe) e due ex-disastri-poi-mediocri-ora-sufficienti, che grazie ai miglioramenti fatti passano quasi per dei buoni big man. Non so se l'esperimento avrebbe ugualmente successo nel caso in cui venisse ripetuto con wrestler di caratura minore. Per adesso prendiamoci quello che ci è stato dato, ovvero un main event spettacolare con quasi tre quarti d'ora di lotta senza quartiere. I vincitori sono quelli giusti, The Undisputed Era aveva bisogno di un lancio potente… e quale lancio più potente dei War Games. Gli Authors of Pain sono agli sgoccioli a NXT, SAnitY pure mi sa che è al canto del cigno, il tempo di consegnare i titoli a Cole e compagni, e poi anche loro partiranno per le lande del main roster. Sarà interessante sapere cosa rimarrà della Tag Team Division poi… gli Street Profits? Dei rientranti TM-61? Jobber vari ed eventuali? Mi sa che è venuto finalmente il momento di quel torneo dedicato ai tag team. Nel mentre sono proprio dei tag team a fare la figura migliore a Takeover: War Games, tanto da renderlo un esperimento da ripetere assolutamente.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
Parliamo di: