5 Star Frog Splash #131 – The Big Brooklyn Feast

5 Star Frog Splash #131 - The Big Brooklyn Feast

Siamo reduci dai quattro giorni della WWE a Brooklyn, una vera e propria abbuffata di wrestling (14 ore, considerando anche i due kickoff) che da un lato ci lascia molto soddisfatti, mentre dall'altro… beh, l'immagine più appropriata credo sia quella di un punto interrogativo. Questo perché, come spesso accade quando la WWE è alle prese con i suoi Big Four, la cartina al tornasole che ci restituiscono NXT Takeover: Brooklyn III, Summerslam, Raw e SmackDown è fondamentalmente in chiaroscuro. Credo sia inutile dire qual è stato il fiore all'occhiello di questi quattro giorni: Takeover Brooklyn, ovviamente, con una card e una costruzione che aveva fatto alzare qualche sopracciglio ma che in realtà si è rivelato uno show perfettamente all'altezza, che non ha annoiato nemmeno un attimo dal primo all'ultimo secondo, con match tutti buoni se non ottimi. Devo dire che non sono stato d'accordo con tutto ciò che è successo sabato sera, soprattutto per quanto riguarda lo stupendo opener tra Johnny Gargano e Andrade Cien Almas e il match femminile tra Asuka ed Ember Moon con l'NXT Women's Title in palio. NXT però non naviga a vista, quantomeno dà l'impressione di non farlo: ogni match racconta una storia ben precisa e quando questo accade, anche se il finale può non essere proprio quello che avevamo auspicato e desiderato, in fin dei conti va bene lo stesso. Io non avrei fatto perdere un Gargano fresco di split da Tommaso Ciampa e alla sua prima prova importante in singolo, ma l'andamento del match e quella maglia dei #DIY lanciatagli da Zelina Vega mi hanno consolato, per il momento. Anche Almas, in fin dei conti, aveva bisogno di una vittoria per dimostrare l'utilità della Vega e lasciar trasparire il suo vero talento. Ora però Gargano è chiamato a rimediare, dopo il passo falso di Takeover.


Sono molto più scettico, invece, sul match femminile. Non perché Asuka non meritasse di uscire ancora campionessa da Brooklyn, nient'affatto. Il problema è che così è come se si fosse vanificato tutto ciò che si è fatto finora con Ember Moon, dal suo esordio a oggi. Fin da quando è arrivata nello show giallo, infatti, l'ex allieva di Booker T sembrava un po' la predestinata a spodestare Asuka, colei che avrebbe battuto l'Empress of Tomorrow. Anche la storia che ha portato al match sembrava lasciar presagire questo esatto risultato: il primo scontro tra i due terminato sporco, l'attacco di Asuka che ha causato un infortunio (legittimo) a Ember, infine il nuovo match in un palcoscenico importante. Invece è stata Asuka a portare a casa la vittoria, nel modo più pulito possibile. E la cosa mi lascia perplesso perché la sfidante non esce bene da questo match: la sua Eclipse è stata spezzata per la prima volta e non solo ha perso, stavolta pulitissimo, ma ha anche ceduto. Avrebbero potuto farla svenire nella Asuka Lock, se avessero voluto. Invece questo tap out mi sembra proprio indice di una bocciatura bella grossa, che forse Ember non merita. Ovviamente i valori tra le due wrestler non sono nemmeno paragonabili, non c'è bisogno che io lo dica. Ma nel wrestling ci sono i fenomeni e poi ci sono i buoni prospetti; i fenomeni vengono fuori da soli, i buoni prospetti spesso e volentieri hanno bisogno di un aiutino. Ed Ember secondo me meritava questo aiutino, che non le è stato concesso.

Ma passiamo al main roster, che per certi versi ha dimostrato l'opposto rispetto a NXT. Se nello show giallo una buona storia può facilmente rimediare a una scelta di booking non proprio azzecatissima, nel main roster la mancanza TOTALE di una qualsivoglia storia fa sì che anche scelte che potrebbero avere un loro perché sembrino totalmente campate in aria e senza senso. Mi riferisco ovviamente al kickoff e alla prima metà di Summerslam, che sembrano usciti fuori direttamente da un manicomio criminale. Dal Raw Women's Title match il PPV si riprende notevolmente, la seconda metà dello show presa da sola (possibilmente escludendo il match per il WWE Title che è un ABOMINIO, ma ne parleremo abbondantemente) sarebbe un ottimo show. Ma i match del kickoff… credo si siano impegnati per non scrivere nemmeno un esito giusto. Jason Jordan è già completamente rovinato, nonché l'ennesimo tizio con cui il pubblico ha deciso di iniziare a prendersela. Akira Tozawa batte Neville e conquista una vittoria storica, poi sei giorni dopo perde pulitissimo come se quanto accaduto a Raw fosse stato un attimo di follia momentanea. Lo stesso accade nel match per gli SmackDown Tag Team Titles, in cui gli Usos ribattono a casissimo il New Day alla prima difesa. Motivo di tutto questo? Boh. La follia, come detto, dilaga anche nella parte iniziale del PPV vero e proprio. Niente da dire su Cena vs Corbin, a parte che è stato un match mediocre e che Corbin deve aver fatto incavolare più di qualcuno nel backstage. Poi Natalya conquista lo SmackDown Women's Title. Completamente a casissimo. Senza una storia, senza un perché. Naomi bookata quasi da imbattibile in questi mesi perde sonoramente, cedendo e venendo battuta su tutta la linea. Big Cass vs Big Show inutile e patetico, per Enzo Amore vale lo stesso di quanto ho detto su Corbin. Rusev vs Orton… questi seriamente stanno male col cervello.

Fortunatamente da lì lo show ritorna in carreggiata e ci sono diversi bei momenti di cui parlare: la vittoria titolata di Sasha Banks (ma se riperde di nuovo il titolo alla prima occasione questi sono dei criminali), la vittoria dei titoli da parte di Dean Ambrose e Seth Rollins (che potrebbe sembrare anche questa un po' a casissimo ma almeno qui hanno provato a costruire qualcosa e a dare una giustificazione al tutto), Owens vs AJ, l'ottimo main event. Un plauso a Brock Lesnar, Braun Strowman e Samoa Joe che hanno veramente messo su una contesa degna di questo nome. C'era anche il distributore automatico di finisher di nome Roman Reigns, che quantomeno non è stato molto dannoso e si è preso il pin finale. Meglio così. Ma veniamo all'ABOMINIO: Jinder Mahal che batte Shinsuke Nakamura e gli fa perdere l'imbattibilità. Tralasciamo che anche solo leggere di un match del genere in un PPV che non si chiami December to Dismember sia già abbastanza imbarazzante, visto che Jinder Mahal dovrebbe essere al massimo nei 3MB v2.0 invece che essere WWE Champion, e che invece questo match si è disputato a Summerslam. Tralasciamo che Jinder Mahal non è altro che JBL riproposto pari pari… più o meno, quantomeno con JBL erano più creativi e non facevano finire ogni match NELLA STESSA IDENTICA MANIERA: i Singh Brothers che distraggono, Khallas, 1, 2 e 3. Il dramma sapete qual è? Che questi hanno visto che il prossimo PPV di SmackDown sarà Hell in a Cell e hanno deciso di far conquistare il titolo a Nakamura lì, in un PPV in cui altri eventi memorabili non ce ne saranno, piuttosto che “disperderlo” nella bolgia di Summerslam. E di base avrebbero anche ragione. Solo che rimandare la vittoria di Nakamura si poteva fare in altre mille maniere ma loro no, devono farlo battere pulito. Da Jinder Mahal. Un po' come se in un film chiamassero una comparsa a fare il protagonista e Leonardo di Caprio a fare il personaggio di supporto.

Fortunatamente Raw e SmackDown post-Summerslam sono stati show tutto sommato positivi, con qualche sorpresa sparsa qua e là e un po' d'aria fresca negli show. John Cena a Raw è certamente una variabile interessante visto che ha match inediti con un bel po' di gente: Reigns, Joe e Strowman, tanto per menzionarne tre a caso. E la storia del free agent ai tempi fu bollata come una fesseria ma direi che è ora di rivalutarla: Cena a SmackDown avrebbe comunque finito, chi altro avrebbe potuto affrontare? L'unico sarebbe stato Mahal, ma credo che la WWE voglia che il 17º titolo di Cena, quello del sorpasso, abbia un po' più di valore rispetto a uno preso a Jinder Mahal. A SmackDown invece è stato chiamato in tutta fretta Bobby Roode e me ne chiedo il motivo. Il motivo della fretta ovviamente, non del perché lo abbiano chiamato. Più che altro sembra che abbia esordito da face e non mi convince questo cambio di rotta totale nei suoi confronti. Sì ok, non è la prima volta che la WWE ci dimostra che per lei il main roster e NXT siano due mondi distinti e separati, ma io sono un convinto sostenitore del mantra “Se una cosa funziona lasciala così”. Roode face, con il suo Glorious e senza una rotta fissa, rischia di diventare un po' una macchietta o quantomeno noioso. Spero che abbiano piani precisi per lui… ma sono speranze vane, lo so. Mi diverte infine pensare che la WWE sia convinta che tra Jason Jordan e Chad Gable fosse il primo a dover essere lanciato da singolo e il secondo imprigionato in un eterno ruolo da Tag Team player quando è proprio il contrario. Jordan navigava nell'anonimato prima degli American Alpha, mentre Gable oltre alle abilità tecniche simili a quelle di Jordan ha anche il carisma e la presenza scenica. Mi auguro che questo tag team improvvisato con il redivivo Shelton Benjamin sia solo un modo per lanciarlo da singolo e non per tenerlo ancora bloccato in un tag team di cui francamente non ha bisogno. Gable ha tutto per sfondare, la WWE deve solo crederci.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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