5 Star Frog Splash #128 – Great Calls of Tiredness

Che bella la nuova politica aziendale WWE. Davvero, la apprezzo molto. Più che altro perché non capisco per quale allucinante motivo una compagnia di wrestling dovrebbe avere interesse a far passare per fesso il suo intero roster face. Voglio dire, se quelle sono le loro reali intenzioni meritano decisamente un plauso. Se invece non sono questi i loro piani… beh, vuol dire che abbiamo un problema. Benvenuti a Great Balls of Fire, ultimo PPV di creazione stamfordiana nonché oggetto di scherno da mesi per il suo nome alquanto pittoresco e creativo. Come creative sono state anche le scelte di booking a cui abbiamo assistito durante l'evento visto che, per esempio, al PPV hanno vinto solo wrestler heel. A meno che non consideriate face Brock Lesnar, d'altronde Samoa Joe non faceva altro che attaccarlo alle spalle… ma no dai, Lesnar è heel, come anche Joe. Ed è forse il motivo per cui il loro match era il più atteso della card. Però in effetti Sasha Banks ha vinto, anche se solo per count out. Ma sempre una cretina è sembrata, quindi direi che non conta. Ah ecco quale wrestler face ha vinto, Heath Slater! Non lo abbiamo visto vincere, dite che vale? No eh? Vabbè dai giusto, ha vinto Braun Strowman. A giudicare da come viene acclamato ogni volta che grida a Roman Reigns “I'm not finished with you!” direi che è indubbiamente face.
Scherzi a parte, Great Balls of Fire può essere riassunto con un solo aggettivo: inutile. Non tanto per quello che abbiamo visto, ma per quello che non abbiamo visto: la prosecuzione delle storie attualmente in corso a Raw. Abbiamo assistito invece a un PPV che è tale solo di nome, come ormai la stragrande maggioranza dei PPV WWE. Nessun evento da ricordare, nessun match particolarmente bello, a maggior ragione niente che sia in grado di sorprendere o che ti faccia saltare dalla sedia. Great Balls of Fire, come praticamente tutti gli ultimi PPV WWE è stato solo un'altra puntata di Raw. Anche la lunghezza è la stessa, quindi non c'è davvero qualcosa che permetta di distinguere i due show. Cosa inevitabile visto che l'evento a cui abbiamo assistito domenica era il nono PPV della compagnia in 6 mesi di questo 2017. Non c'è tempo. Tempo di elaborare idee che abbiano un minimo di senso, tempo di generare una nuova faida in modo efficace, tempo di darle il tempo di svilupparsi e di occupare tutto il tempo che merita. La WWE è fagocitata dalle sue stesse dinamiche e ne paga il prezzo, vomitando uno dopo l'altro show che non lasciano alcun segno tangibile del loro passaggio. Anche un match come Brock Lesnar vs Samoa Joe, che era senz'altro il più atteso di tutta la card, non ha avuto il clamore e l'attenzione che meritava. E ora che è passato è come se non fosse mai accaduto.
Ma parliamone di questo Joe vs Lesnar. Faccio una premessa, che spero non irriterà nessuno: io non ce la faccio a considerare Brock Lesnar qualcosa di avulso dalle consuete dinamiche della WWE. Forse lo era prima, quando i titoli massimi della compagnia non rientravano assolutamente nei suoi piani e se la vedeva con i vari John Cena, Triple H, CM Punk, Undertaker e compagnia cantante. Ora, però, Brock Lesnar è lo Universal Champion. E per me è impensabile che un match titolato, main event dello show, possa durare 6 minuti. Può durare 6 minuti quella pantomima di Goldberg vs Lesnar a Wrestlemania, perché di pantomima si è trattata (e sempre con il titolo di mezzo, ma quantomeno non era il main event dello show). Uno scontro come Brock Lesnar vs Samoa Joe, però, non può durare 6 minuti. Non quando è certamente il match più atteso di tutta la card vista la buona costruzione che una volta tanto aveva avuto la contesa. Non quando ti aspetti che questi due si cartellino di botte per 20 minuti e invece si assiste a un coito interrotto in questa maniera. Perché Lesnar vs Joe soffre dell'esatto problema di cui ha sofferto Lesnar vs Ambrose a Wrestlemania 32: non puoi vendermi uno scontro come una guerra senza quartiere del tipo “Io mi rialzerò sempre, non starò mai al tappeto” e poi far finire tutto alla prima F-5. Ammazzi la storia dietro al match e, contestualmente, anche il senso e lo status dell'avversario di Lesnar in quel match. Sì ok, possiamo dire che Joe ne sia uscito bene perché ha lottato “ad armi pari” con Lesnar per quei 6 minuti. Ma lo ha messo in difficoltà con la Coquina Clutch e poi è stato schienato alla prima F-5. Quest'è. Niente da ricordare o che possa innalzare lo status di Joe nel prossimo futuro.
Ma torniamo ai deliri della WWE nei confronti della sua popolazione face, nonché alla convinzione che un face debba per forza di cose essere un imbecille totale. Perché Akira Tozawa, dopo aver fatto la bella statuina nelle mani di Titus O'Neil nel feud con Neville, ha perso come un imbecille totale. Seth Rollins ha perso come un imbecille totale contro Bray Wyatt e “l'infortunio all'occhio” non è una scusante, ormai questa tattica della WWE di ricorrere a infortuni continui è straabusata e non funziona più. In più The Architect ha concesso il bis anche la notte successiva, tanto di cappello. Enzo Amore ha perso contro Big Cass senza mettere a segno nemmeno una mossa offensiva. Gli Hardy Boyz si sono presi 4 pin su 4 come degli imbecilli totali. Sasha Banks ha perso come una imbecille totale per count out, ma almeno poi si è “rifatta” con il pestaggio post-match. Dean Ambrose ha perso per l'ennesima volta come un imbecille totale contro The Miz e la sua ormai numerosissima stable e Roman Reigns, sempre se di face stiamo parlando in questo caso, ha perso anche lui come un imbecille totale volando lui stesso dentro l'ambulanza.
Ora, io ripeto un concetto forse in modo ossessivo, ma onestamente mi sembra fuori dal mondo doverlo rimarcare per i match di quella che dovrebbe essere la maggiore compagnia di wrestling al mondo: non è così che si costruiscono dei face. La WWE è la sola compagnia del mondo che fa dei suoi heel dei personaggi assoluti, al punto che poi questi iniziano a essere tifati. Poi passano tra i face… e cala il gelo. Dean Ambrose è l'esempio lampante di tutto questo: nello Shield sembrava dovesse conquistare il mondo, subito dopo è diventato un personaggio di secondo piano. Solo perché face. E questo non è colpa delle capacità di Ambrose, attenzione, perché quando poi il Lunatic Fringe è stato gestito bene l'anno scorso in occasione del suo regno titolato sembrava di nuovo che dovesse spaccare il mondo. Ma forse il caso di Seth Rollins è ancora più allucinante, qualcuno di voi si ricorda i pop che si prendeva Rollins fino all'infortunio? E che proseguirono anche subito dopo il suo rientro? Bene, dove sono andati a finire? Chiedetelo ai writer WWE perché il personaggio di Rollins adesso è completamente insipido, non ha più una dimensione chiara. Sta lì a fare il face da cheap pop quando da heel, benché non sia mai stato un genio del microfono, intratteneva le arene ogni settimana e si misurava ad armi pari con Paul Heyman. Adesso… adesso boh. E nel discorso rientrerebbe anche AJ Styles da SmackDown, eh. Solo che AJ è una bestia rara, di tutt'altra caratura e quindi riesce a cavarsela. Seth Rollins, come Dean Ambrose e tanti altri a Raw, no. E tutti loro andrebbero aiutati, ma il writing e il booking team non sono in grado di farlo. E lo dimostrano ogni settimana.
P.S. E comunque volevo fare veramente i miei complimenti a chiunque abbia deciso di far fare il match a Slater e Hawkins in PPV salvo far vedere solo le loro entrate e disinteressarsi completamente di tutto il resto, finale compreso. Molto più interessante vedere gente smontare un'ambulanza per tirare fuori Braun Strowman, che tra l'altro manco si apriva. L'ambulanza di adamantio, la chiamavano. Roba che se un'ambulanza di quelle ha un incidente stradale mentre trasporta un passeggero quello è già bello che spacciato. Bah.