5 Star Frog Splash #126 – To Bury or Not To Bury

Chissà perché vedere una storia che abbia un senso, uno qualsiasi, sembra ormai un vero e proprio miraggio in WWE. Penso in particolare a Raw, al booking allucinante a cui abbiamo assistito a Extreme Rules e alla capacità incredibile della WWE di rovinare qualsiasi cosa positiva si ritrovi per le mani. La WWE certe volte mi pare un pazzo masochista, che freme eccitato alla follia al solo pensiero di potersi fare del male da solo. Ecco, la WWE mi sembrava esattamente questo domenica scorsa, quando è riuscita nell'arduo compito di seppellire la quasi totalità dei babyface del roster con sconfitte senza appello, mentre la fazione heel invece si affermava grazie a vittorie schiaccianti e di peso. Un ottimo modo per danneggiare chiunque, insomma: sia i face, le cui sconfitte pulite dovrebbero essere centellinate e ridotte al lumicino, sia gli heel, che invece dovrebbero ricorrere ai trucchi più biechi per andare over conseguentemente a quello che richiede la loro fazione. Mi sento stupido anche solo a spiegare tutto questo in realtà, perché per me che seguo il wrestling da quindici anni queste sono cose lampanti, talmente chiari da risultare banali e noiose. Quando si parla di WWE si entra invece spesso e volentieri nel mondo dell'assurdo, succede tutto e il contrario di tutto e la compagnia se ne vanta anche. Come se fosse un pregio dare i numeri a cielo aperto e non riuscire a creare delle narrazioni che diano un peso ai face e facciano odiare gli heel..
Ma prendiamo il frutto più evidente dell'operato allucinante del writing team WWE (e vi garantisco che davvero non posso esimermi perché ce l'ho lì, sulla punta della lingua in attesa di esprimermi al riguardo, da dieci giorni): it's Bayley! La nostra Hugger è andata incontro a una trasformazione notevolissima nel corso dell'ultimo anno: da meritevole campionessa di NXT, unica a essere riuscita a fermare l'inarrestabile Sasha Banks e ad averla battuta in un Iron Woman match di 30 minuti, a bambina con qualche evidente problema di testa che si esibisce in discutibili segmenti backstage che suscitano sincero imbarazzo e che viene massacrata, si potrebbe dire quasi addirittura squashata, a Extreme Rules. Ma rivediamo un secondo il percorso di Bayley in questi dieci mesi scarsi di main roster. Fa il suo esordio già ai piani alti, in un piano contro Charlotte che poi viene ridimensionato in un piano con Dana Brooke (con annessa sconfitta pulita da parte di quest'ultima perché la Brooke è talmente scarsa da non riuscire a organizzarsi per schienare Bayley tenendo i piedi sulle corde). Dopo la parentesi Brooke torna a misurarsi con Charlotte, venendo da lei battuta alla Royal Rumble. Si guadagna un rematch per Fastlane e vince, conquistando il titolo e interrompendo la streak di Charlotte in PPV! La cosa le arreca qualche beneficio? No, perché i writer geniali che popolano lo show del lunedì sera la fanno vincere sporco (BAYLEY vince SPORCO) e quindi anche l'aver conquistato la Streak non le serve a nulla. Mantiene il titolo a Wrestlemania e il suo regno sembra in crescita salvo poi perdere il titolo in maniera inspiegabile alla prima occasione contro Alexa Bliss.
Ma la cosa scandalosa non è tanto la sua sconfitta contro Alexa, né il fatto che sia stata battuta nuovamente a Extreme Rules in un Kendo Stick on a Pole match. Ci può stare. Quello che non ci può stare è il MODO in cui Bayley ha perso. Perché fin dall'inizio del feud Alexa è andata dicendo prima che Bayley non fosse alla sua altezza, poi che non fosse in grado di diventare estrema. E l'ha sempre battuta. Ciò che vuol dire? Che in storyline Alexa ha ragione se il modo geniale dei writer di far perdere Bayley consiste in un semi-squash in cinque minuti di match contro Alexa Bliss, senza che Bayley sia riuscita nemmeno a toccarla con il kendo stick. E lo ribadisco, prima che arrivi l'analfabeta funzionale di turno a insultarmi perché secondo lui io odio Alexa Bliss: io adoro Alexa Bliss. Mi piaceva sin dal suo esordio a NXT da simil-fatina, era chiarissimo che avesse del potenziale e mi incuriosiva sapere dove sarebbe potuta arrivare. Ma se devo soppesare lei e Bayley, beh direi che il paragone non sussiste. Alexa è un bel personaggio, ha verve, carisma, scioltezza al microfono che pochi hanno e capacità recitative notevoli. Ma Bayley è Bayley: ottima sul ring, capacissima di fare un promo, identità chiara e definita, sostegno infinito da parte del pubblico. Questo è Bayley o meglio lo era, a NXT. Nel main roster tutto questo non esiste più. Già, nemmeno il supporto del pubblico visto che il writing team di Raw è riuscito a far FISCHIARE Bayley. I writer di Raw meritano senza dubbio un Emmy Award, raggiungono traguardi irraggiungibili per chiunque altro.
Qualche settimana fa, parlando di Sami Zayn, avevo scritto che la WWE dimostra quotidianamente di non avere assolutamente compreso il concetto di underdog, credendo che basti far perdere sempre qualcuno per poi dargli una vittoria incredibile a sorpresa per farne un underdog. La questione può essere allargata tranquillamente al concetto generale di face visto che a Raw e SmackDown non esiste un face degno di questo nome, visto che la WWE si impegna con tutte le sue forze a distruggerli tutti. Extreme Rules ne è la prova lampante: oltre al caso lapalissiano che risponde al nome di Bayley abbiamo di che divertirci. Abbiamo Dean Ambrose, che invece di essere lasciato libero di essere un po' più estremo viene costretto a una stipulazione ridicola e perde l'Intercontinental Title come un fesso. Abbiamo gli Hardy Boyz, gabbati da una stipulazione stupidissima che in storyline loro stessi hanno scelto e che invece ha finito col fargli perdere i titoli. Abbiamo Austin Aries, castrato ancora una volta da questo booking WWE che vuole mantenere fortissimo Neville ma vuole comunque dare una via d'uscita allo sfidante. Ciò non toglie che, esattamente come tutti i suoi colleghi face dieci giorni fa, Aries abbia perso anche lui come un fesso e in una maniera pulitissima che gli concede davvero pochi alibi. In parole povere, la WWE sembra divertirsi moltissimo ragionando al contrario. Peccato che questo abbia creato uno squilibrio ora fortissimo tra face e heel. Basti pensare che il main event di Extreme Rules lo ha vinto Samoa Joe, che è diventato #1 contender e che è stato descritto come worst case scenario da Paul Heyman. E Rollins e Balor stanno a guardare.
Questa domenica, invece, c'è Money in the Bank. Dopo il periodo veramente atroce del post-Wrestlemania SmackDown è tornato decente, sicuramente su livelli più alti di Raw (anche solo perché lo show è di due ore e non di tre, cosa che già fa la differenza). Ciò non vuol dire che a SmackDown tutto abbia un senso eh. Abbiamo per esempio come #1 contender allo SmackDown Women's Title Lana, che non ha ancora disputato un match singolo on screen in WWE. Eppure è già diventata #1 contender, con buona pace delle altre cinque che invece domenica si batteranno per il possesso della prima valigetta del Money in the Bank della storia riservata alle donne. Tutto molto bello. E non crediate che lo show blu sia esente dalla questione face che è la vera e propria piaga di Raw. Nono, affatto. Basti guardare al destino del povero AJ Styles, un tempo vera e propria punta di diamante di SmackDown, adesso face stereotipato dalla catchphrase ossessiva che improvvisamente ha perso un centinaio di punti di QI ed è diventato improvvisamente vittima del terribile infortunio face al ginocchio, che quest'anno avrà fatto già cinquanta vittime nella sola SmackDown. Urge che i writer WWE capiscano che l'equazione face = fesso, benché l'assonanza regga, non è più una via percorribile, non a questi livelli. Per il resto godiamoci questo Money in the Bank che sulla carta (e anche nella pratica) dovrebbe essere meglio di quella cosa immonda che è stata Extreme Rules. Anche solo per la mancanza del writing team di Raw.