5 Star Frog Splash #111 – A Spark of Brilliance

Che bella soddisfazione poter cominciare a scrivere su un foglio di Word per parlare bene di una puntata di Raw. Succede abbastanza raramente, soprattutto in questo periodo in cui, complici le feste e la preparazione della Road to Wrestlemania, la WWE si riduce al minimo sindacale nei suoi tentativi di creare show settimanali godibili. Soprattutto per Raw, che rispetto a SmackDown si porta dietro il pesantissimo fardello delle tre ore e che dunque si ritrova spesso in condizioni enormemente più difficoltose rispetto allo show blu, al quale basta un po' di scrittura organica alle storie per funzionare meglio ed essere più godibile. La puntata di Raw andata in onda lunedì, invece, l'ho apprezzata particolarmente perché per la prima volta da tantissimo tempo ho trovato al suo interno dei fili conduttori. Non la classica puntata spezzettata con un po' di roba casuale in mezzo, no, bensì dei veri e propri leitmotiv che hanno accompagnato l'intera puntata e che sono anche andati a intrecciarsi, risultando funzionali l'uno all'altro e riuscendo dunque nell'intento di far passare le tre ore abbastanza agevolmente. Mi riferisco ovviamente al record del New Day di Tag Team Champions con il regno più lungo della storia, alla storyline tra Zayn e Fol… e Strowman e ai vari intrecci tra Owens, Jericho, Reigns e Rollins.
Partiamo dal record del New Day, da tempo precipitato in un'ecatombe creativa ma che per un giorno è tornato a essere interessante. La storyline in cui è coinvolto il magico trio da qualche settimana è piuttosto semplice: dimostrare di essere davvero i migliori della Tag Team Division per dare valore al record e renderlo legittimo. La storia a dire il vero va avanti già da qualche settimana, tuttavia io l'ho trovata coerente e ben interpretata solo in questo caso. Nonostante la loro caratterizzazione dai tratti abbastanza superficiali e non ben definiti, il New Day rimane un tag team face. Non ho approvato, dunque, la scelta di far sì che il trio riuscisse a sconfiggere i suoi avversari delle ultime settimane approfittando di scorrettezze e interferenze. Innanzitutto perché non ha senso considerato che per tutta la durata del regno i tre sono stati presentati come un team dominante, non come tre tizi qualsiasi che vincono grazie agli imbrogli, in secundis perché ciò va a stridere grandemente con la storyline del record, tanto che qualcuno aveva anche avanzato l'idea che per i tre si riprospettasse un turn heel, date le tempistiche e le modalità delle vittorie. Questa settimana invece si è fatto un lavoro migliore, benché si sia deciso di perseguire la stessa strada. Perché il New Day ha vinto nuovamente in maniera non proprio limpidissima, in entrambi i 3-way match a cui ha preso parte. Tuttavia stavolta sono stati venduti come un team padrone del territorio e con un ottimo gioco di squadra, che vince perché è più furbo e non perché imbroglia a ogni piè sospinto. Una buona mossa che permette ai tre di entrare nella storia in maniera soddisfacente. Ora per i tre a Roadblock si profila nuovamente la sfida di Cesaro e Sheamus… e considerando che i due sono gli unici che non sono stati battuti su tutta la linea direi che il cambio di titolo è dietro l'angolo. O almeno lo spero.
FINALMENTE Sami Zayn è al centro di qualcosa… al centro di una storia, soprattutto. Devo dire che non avevo dato credito alla WWE inizialmente, pensavo che la compagnia considerasse tutta la faccenda con Strowman un ottimo modo per perdere tempo e allo stesso tempo per dare a Strowman una vittoria di rilievo e a Zayn l'ennesima sconfitta. E invece… invece mi sbagliavo e anche in maniera piuttosto netta. La storyline con Strowman puntava a un obiettivo piuttosto netto (anche se fatico ancora a credere che fosse questo fin dall'inizio), ovvero puntare sulla caratterizzazione di Zayn per farlo crescere come personaggio. Perché Zayn è un underdog, uno che normalmente contro Strowman non avrebbe alcuna possibilità di vittoria. Lo abbiamo già visto a NXT, creare il momentum di Zayn non è una cosa che può succedere dall'oggi al domani. Passa attraverso umiliazioni, debacle totali, sconfitte continue, casuali e spesso anche immeritate, gente che lo frega di continuo. Eppure lui rimane sempre lì, a un passo dall'obiettivo. Presumibilmente sarà così anche stavolta, con quell'inconsueto time limit fissato a dieci minuti che sembra gridare “Helluva Kick! 1…2…E NO, il tempo è scaduto!”. Ma potrebbe anche non andare così, Zayn potrebbe anche perdere… e ciò potrebbe anche non essere un male. Dipenderà sempre come tutto ciò avvenga. Pensando a questa faida mi è venuto in mente uno Jeff Hardy che al suo ritorno in WWE iniziò a essere scritto prevalentemente come Zayn, come un giovane di belle speranze che non sarebbe mai arrivato al premio finale, come un underdog sempre a un passo dalla meta ma che non ci arriva mai. Emblematico fu il suo feud in due tranche con Umaga, la prima che lo vide sconfitto senza appello, la seconda che infine lo vide trionfatore al termine di un'impresa che innalzò il suo status più che mai. Per Zayn può anche funzionare una cosa di questo tipo… mi basta che lo tengano in una storia. Perché senza una storia il character di Zayn non ha motivo di esistere, mentre con una storia… toglie la scena a tutti, persino a Foley, persino a Strowman che da protagonista di questa storia ne è diventato il personaggio secondario.
E veniamo al quartetto che da qualche tempo monopolizza il main event di Raw, vale a dire Kevin Owens, Chris Jericho, Roman Reigns e Seth Rollins. I feud incrociati tra questi quattro in realtà non esaltano granché dati gli enormi limiti di scrittura che si sono palesati durante i vari scontri. Solo Jericho sembra immune da tutto questo ma più per meriti suoi e per la sua capacità di mantenere sempre over il suo character che per merito dei writer. Gli altri navigano in un limbo di disinteresse e pressappochismo che sembra uccidere tutto ciò che gravita attorno a loro: Owens è stato spogliato di tutto ciò che lo ha reso un personaggio over e di successo, Reigns ha i suoi soliti problemi e si porta in spalla lo US Title come se fosse un giocattolino, un accessorio del suo ring attire, piuttosto che un titolo da legittimare e da portare con fierezza, Rollins è il più grande spreco del writing team da molto tempo a questa parte. Sarebbe potuto tornare come un face di successo con un turn adeguato, invece lo si è fatto tornare in sordina e lo si è reso face in maniera poco incisiva, tanto che per il pubblico non è minimamente over come prima e questo si sente, tanto che anche Rollins nel complesso rende molto meno di prima. Almeno nell'ultima puntata si è fatto un lavoro adeguato per costruire i rapporti supplementari tra loro. Emblematico lo “split” tra Owens e Jericho… che per me split non è, infatti mi sa che è la classica mossa che la WWE prepara per uno swerve inatteso tipo Jericho che dal nulla a Roadblock andrà a interferire in favore di Owens consentendogli di mantenere il titolo. Fatto sta che si può e si DEVE fare molto meglio: lo US Title e soprattutto lo Universal Title al momento non valgono nulla. E la colpa è principalmente dei writer ma anche dei wrestler che non si pongono il problema.
Qual è il risultato di una serie essenzialmente positiva di Raw, culminata con un go home show accattivante e in grado di creare mordente per lo show rosso? Semplice, un PPV che quantomeno non si presenta come una zavorra ma che ha diversi punti d'interesse. Primo fra tutti il match di Zayn, divenuto l'inaspettato punto pregiato di una card che prima di lunedì sembrava estremamente fiacca e povera. C'è poi il match tag, molto atteso… anche se teoricamente per i motivi sbagliati visto che tutti lo guarderanno per sperare di vedere i New Day perdere contro gli Shesaro e veder terminare così il loro regno del terrore. Vago interesse anche per i due incontri del main eventing maschile, quanto meno per capire cosa ha in mente il writing team per loro. Se a questo si aggiunge addirittura un Iron Man match tra Charlotte e Sasha Banks (peccato che anche qui la WWE abbia inflazionato il tutto e ora c'è gente che vuole vedere finire la rivalità ) ecco che improvvisamente è servito un PPV più che decente, almeno sulla carta e nelle aspettative. Nella pratica invece… Vabbè, direi di aspettare Roadblock per giudicare. Quel che è certo è che la WWE ha dimostrato ancora una volta quanto le sia perfettamente chiaro cosa debba fare per rendere appetibili i suoi show e i suoi PPV. Possiamo solo sperare che dopo Roadblock decidano di farlo in maniera costante. Soprattutto perché poi sarà tempo di Road to Wrestlemania.
P.S. Immancabili, come ogni volta che critico la WWE o che addirittura mi permetto di dire che qualcosa di quel che propone la compagnia non mi interessa (!!!), la scorsa volta nei commenti del mio editoriale ci sono state delle lamentele riguardo al fatto che io passo il mio tempo solo a sparlare della WWE, “Che cosa la guardi a fare se ti fa schifo?” e bla bla bla. È vero, concordo pienamente, ci ho pensato su e ho capito che stavolta quelle critiche sono veramente fondate. E dunque tra due settimane, per chiudere l'anno in bellezza, ho deciso di dedicare il mio editoriale alla Year In Review del 2016, con la classifica dei dieci migliori momenti dell'anno della WWE! Se avete qualche pensiero che volete condividere sull'argomento o se avete voglia di dire la vostra su qualche momento particolarmente bello dell'anno made in WWE ormai quasi agli sgoccioli potete scrivermi alla mail lorenzo_pierleoni@hotmail.com e dirmi cosa ne pensate o raccontare qualche momento per voi particolarmente iconico. I migliori messaggi saranno inclusi nell'ultimo numero del 5 Star Frog Splash 2016 e parteciperanno alla mia Top 10 of the Year!