5 Star Frog Splash #108 – Joke in a Cell

5 Star Frog Splash #108 - Joke in a Cell

Sono sempre stato un fan delle storie fatte bene. Per esempio mi piace moltissimo Star Wars, la storia del jedi eletto Anakin Skywalker che, dopo essere stato corrotto dal lato oscuro della Forza, si ritrova a fronteggiare suo figlio Luke in uno scontro epico… lo uccide e domina incontrastato su tutta la galassia. Anche Aladdin è una delle mie storie preferite, parla di un mendicante che, rinvenuta una lampada magica contenente un genio, riesce a diventare un principe e a conquistare il cuore della principessa Jasmine finché il perfido Gran Visir Jafar non smaschera la sua vera identità, lo spedisce in una landa desolata… dove Aladdin viene schiacciato da una torre e muore. Da piccolo, invece, una delle mie fiabe preferite era indubbiamente Hansel e Gretel. Sapete, la storia di quei due fratelli che vagando in un bosco trovano una casa di marzapane dove vive una cattivissima strega, che attira i bambini in casa… li mette nel forno, li cuoce vivi e se li mangia. Un po' come accaduto nel più bel PPV della WWE di tutti i tempi, Hell in a Cell, dove l'eroica Sasha Banks, dopo essere stata attaccata a tradimento dalla cattivissima Charlotte Flair, dà tutta se stessa davanti al suo pubblico di casa per coronare il suo sogno, riesce a mettere alle strette la sua acerrima nemica… finché Charlotte non sfrutta un suo momento di debolezza, la schianta contro due tavoli, la colpisce con la sua finisher e la sconfigge senza appello. Che belle queste storie avvincenti, soprattutto molto coerenti, dove l'eroe vive una grandiosa epopea, affronta mille difficoltà… solo per poi fallire miseramente. Già, proprio belle. Talmente belle da fare schifo.


Solitamente la valutazione di un match di wrestling prescinde dal risultato, che in quanto predeterminato non può essere fondamentale nello stabilire se un match sia stato pregevole oppure no. L'Hell in a Cell match di domenica tra Sasha Banks e Charlotte Flair è la classica eccezione che conferma la regola, perché io credo di non aver mai visto nella mia vita un finale tanto assurdo in un match di wrestling. Perché Charlotte ha battuto Sasha, che l'aveva sconfitta a Raw tre settimane fa in un match sancito un po' a caso, dopo che la stessa scena si era ripetuta pari pari due mesi prima, a Summerslam. Dopo che a Wrestlemania Sasha aveva visto sfumare incomprensibilmente la sua prima vittoria titolata in quella che era pressoché la cornice perfetta, con suo cugino Snoop Dogg ad accompagnarla al ring e con indosso l'attire dedicato al suo idolo Eddie Guerrero. E domenica è successa la stessa cosa, se non ancora più grave, poiché Sasha aveva l'opportunità di fare la storia vincendo il primo Hell in a Cell femminile in quella che è la sua città natale ma quest'occasione le è stata negata. È la seconda volta che Sasha Banks ha il momentum perfetto dalla sua. È la seconda volta che questo momentum non viene sfruttato e, di conseguenza, viene azzerato. È la seconda volta che Sasha Banks vede terminare il suo regno nel momento più sbagliato e senza alcun motivo. È la seconda volta che Sasha perde la cintura alla prima difesa. È la seconda volta che Sasha viene completamente fatta a pezzi. È la seconda volta che a Sasha si presenta l'opportunità di fare la storia ma che, suo malgrado, non la coglie.

E dire che ce n'è voluto d'impegno eh, perché io non so come si sia potuto anche solo pensare di dare la vittoria a Charlotte domenica. Una vittoria che va in controtendenza non solo con la storia raccontata dal feud fino a quel momento, ma che non ha senso nemmeno nell'economia del match stesso. Ma analizziamo in dettaglio il match, magari ce ne facciamo una ragione. Il match comincia quando Charlotte viene messa di fronte al fatto compiuto di stare per disputare un Hell in a Cell match contro la sua nemesi e decide di attaccarla scorrettamente, provando a metterla KO per evitare il match e a prendersi la cintura per forfait. Da lì comincia il solito teatrino (fatto giusto quel centinaio di volte nell'ultimo decennio, viva l'originalità del creative team WWE) in cui il wrestler ferito, quasi costretto a rinunciare al match, si rialza con un moto d'orgoglio e decide di prendere parte comunque alla contesa. Parte dunque il match, dominato come giusto che fosse da Charlotte, che approfittava in ogni modo dell'infortunio causato alla rivale per cercare di costringerla alla resa. Il match in sé è stato bello, molto più bello di quanto ho letto in giro dove molti, tanto per non cambiare, si sono concentrati su cose inutili come gli spot sbagliati, i tavoli che si sono incrinati ma non rotti, l'angolazione errata del tavolo piazzato all'angolo da Sasha. Tutte cose superflue, che passano in secondo piano di fronte alla storia del match. E la storia raccontava di due performer completamente nuove a questo tipo di stipulazione. Quanto sarebbe stato innaturale vederle maneggiare tavoli e kendo stick come delle professioniste navigate nonostante fosse la prima volta che li usavano? La risposta giusta è indubbiamente molto. Si è poi arrivati al finale, abbastanza slegato dalla storia e completamente anticlimatico, in cui Charlotte lancia due volte Sasha a rotolare su un tavolo, connette la Natural Selection e porta a casa il match nel silenzio tombale di Boston, Massachusetts. Bello, davvero bello. Un momento storico, un Hell in a Cell match femminile nel main event di un PPV, offuscato da un finale totalmente insensato, da una partecipazione del pubblico pressoché nulla e dalla sensazione di aver appena assistito a qualcosa di paradossale.

Perché io onestamente non mi capacito di come si sia potuto scegliere di fare deliberatamente a pezzi Sasha in questa maniera. È esattamente quello che è successo domenica sera: Sasha Banks è stata presa e spedita al massacro, a perdere un match che solo lei avrebbe potuto vincere e che avrebbe potuto finalmente elevarla per l'eccellenza che è. Si è invece scelto di far brillare Charlotte, ancora una volta, di concederle un'affermazione di cui non aveva alcun bisogno e di puntare alla sua striscia di vittorie consecutive in match singoli in PPV, ormai arrivata a 16. E chissenefrega, aggiungo io. La WWE si sta dimostrando per l'ennesima volta molto miope, sta scegliendo di puntare ancora una volta sul cavallo sbagliato. Il talento più sopraffino del roster dimostra settimana dopo settimana di essere il migliore, poi viene contrapposto al poster boy, al tizio designato dalla dirigenza per essere il nuovo volto della compagnia e perde inesorabilmente, facendo la figura del cretino ma rimanendo comunque nelle preferenze assolute del pubblico, mentre il suo avversario inizia a essere fischiato perché insopportabile. Di chi sto parlando? Ma di Daniel Bryan, ovvio, che un anno e mezzo fa affrontò lo stesso identico percorso di Sasha, patendo le stesse difficoltà. E la cosa è di una gravità immensa, non solo perché per l'ennesima volta la compagnia si dimostra completamente incapace di venire incontro ai gusti del pubblico, ma perché non è in grado di gestire contemporaneamente più di un talento alla volta.

Quel talento in questo caso è Charlotte, che in meno di un anno e mezzo di main roster ha conquistato il titolo giusto quattro volte, roba che in quattro anni sarà lei a eguagliare il record del padre. E il paragone con la gestione scellerata di un anno e mezzo fa continua, perché se Sasha Banks viene bistrattata come Daniel Bryan allora Charlotte in questa storia non può che occupare il ruolo di Roman Reigns in quanto a gestione. Il poster boy (o poster girl in questo caso) della situazione, l'unico a cui il creative team presta attenzione, il talento designato a priori come il volto della compagnia, il talento imposto e presto reso insopportabile. E Charlotte si sta avviando esattamente su questa strada eh, la sua gestione non è poi tanto differente da quella dell'attuale United States Champion. L'unica cosa che cambia è che Charlotte è una performer di tutt'altra caratura rispetto a Reigns. La figlia di Ric Flair ha delle qualità formidabili e si è guadagnata il rispetto del pubblico in questi anni non solo migliorando costantemente, ma anche offrendo delle prove sul ring mica da ridere. Ed è per questo che il pubblico non si sta lamentando di lei, come invece accade da ormai due anni per Reigns. Per questo e perché stavolta hanno aggiustato il tiro: Charlotte è heel, quindi ricevere dei fischi per lei equivale a un'ovazione. Il problema è quando ai fischi si sostituisce il mutismo, come accaduto nei minuti finali di Hell in a Cell quando Charlotte era lì col titolo in mano, incerta sul da farsi, circondata solo da un gran silenzio.

Ho sentito molti giustificare la scelta di far vincere Charlotte in diversi modi: “Eh ma stanno preparando la faida di Charlotte con Bayley”, “Eh ma stanno costruendo questa streak di Charlotte nei PPV”, “Eh ma Sasha è sopravvalutata e Charlotte è una worker molto migliore di lei”… a me di tutte queste giustificazioni non me ne frega nulla. Mi frega che a distanza di un anno e mezzo (come se fosse stata la prima volta che la WWE abbia proposto il suo modus operandi catastrofico ma vabbè, lasciamo stare…) la WWE non ha ancora imparato nulla e non sceglie i suoi uomini immagine con un criterio condivisibile, seleziona quelli che secondo loro sono più adatti fisicamente, quelli che hanno il look giusto, e decide unilateralmente di farne delle star. Fregandosene che ci sia gente più brava di loro che scalpita per un'opportunità, facendo finta di non accorgersi che i tempi sono cambiati e che i criteri di scelta sono andati a modificarsi drasticamente. Mi frega che non abbiano ancora capito che l'unico modo per avere un piano per la costruzione di più wrestler allo stesso tempo è di creare dei piani validi da qui a mesi di distanza, non di navigare a vista e di cambiare il nome del vincitore di continuo nel corso di una stessa giornata. Mi frega constatare come sia la WWE per prima a non credere in questa “Women's Revolution” che dovrebbe cambiare le cose ma che in realtà è più uno specchietto per le allodole che altro. E non mi frega nemmeno dei piani futuri, di chi andrà ora in faida contro Charlotte e di quando vincerà il titolo Bayley. Il titolo doveva compiere una transizione molto semplice, l'unica sensata, passando dalla vita di Charlotte a quella di Sasha per poi arrivare a Bayley a Wrestlemania. Ma no, in WWE sono fan delle storie fatte bene, come me. Ed è per questo che la migliore esponente della divisione femminile in WWE dovrà ripartire per l'ennesima volta da zero nella sua ricerca di redenzione contro Charlotte. Che avverrà sicuramente durante un Raw sfigato qualsiasi. Mentre Charlotte si riprenderà la cintura alla prima difesa, al PPV successivo, preservando la sua importantissima e fondamentale streak, che sono l'unica cosa a cui la WWE pare riservare notevoli attenzioni.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
Parliamo di: