5 Star Frog Splash #106 – Background Boys

Se due settimane fa avevo descritto Raw come uno show “spento, noioso e lento”, devo dire che dopo Clash of Champions il mio giudizio è cambiato. In peggio. L'ultimo PPV in casa WWE è stato uno show francamente imbarazzante, con praticamente nessun acuto e con situazioni risolte spesso nel peggiore dei modi, tanto da indebolire le posizioni di tutti coloro che vi prendevano parte. Basta paragonare Clash of Champions a Backlash per rendersi conto del pessimo lavoro fatto dal writing e dal booking team dello show rosso: Backlash era un PPV sulla carta dimenticabilissimo, che però ha saputo capitalizzare sui propri punti di forza e nascondere al meglio quelli di debolezza, risultando in uno show solido; Clash of Champions ha fatto l'opposto visto che la card dell'evento era di primo livello ma la realizzazione del tutto è stata davvero infima. Cosa ci ha lasciato il PPV di Raw? Nulla. Sono state tre ore di nulla che non sono servite praticamente a nessuno e che non hanno fatto altro che alzare il livello di noia reso già elevatissimo da tre ore settimanali di uno show che non ha nessuno spunto. E che, al contrario del suo rivale del martedì sera, sembra lavorare per mettere in risalto tutti i propri punti deboli.


Cominciamo dal main event visto che per me è paradossale che una rivalità tra due fenomeni assoluti quali sono Seth Rollins e Kevin Owens stia passando così sotto traccia, quasi ignorata. Quasi sopportata a malapena. Quali sono le ragioni di tutto questo? Semplice, che Rollins e Owens non sono i protagonisti della storia. E dunque chi sono i protagonisti? Gli stessi dal 2013: Triple H e Stephanie McMahon, con l'aggiunta di un Mick Foley che se ne sta lì a fare il buono della situazione che viene fregato irrimediabilmente. L'ho già detto due settimane fa: il turn di Rollins non avrebbe potuto essere orchestrato in maniera peggiore. È chiaramente il face della storyline, o meglio lo sta diventando, ma ad oggi per quale motivo uno dovrebbe tifare per lui? Dopo aver vinto il titolo contro Roman Reigns e averlo perso immediatamente contro Dean Ambrose ha avuto una serie di titleshot che non ha saputo sfruttare in nessuna maniera. L'ultima proprio a Clash of Champions, dove l'Architect è stato protetto… ma non così tanto in fondo visto che il pin pulito dopo la Powerbomb di Owens se l'è preso tranquillamente. Il bello è che questo non ha nemmeno aiutato Owens che sembra quasi un campione illegittimo, visto che non ha praticamente ottenuto nessuna vittoria chiara da quando è diventato campione. Direte voi che questo per un heel non conta molto. Per un heel no, per Kevin Owens sì visto che non ha nessun bisogno di questo tipo di booking per ottenere uno status da campione. Senza contare che è in chiara contraddizione con la sua gimmick essere il cocco dell'Authority che viene aiutato in ogni modo. E questo è un chiaro passo indietro in una storyline che avrebbe avuto molto più senso di esistere se l'Authority avesse fatto passare il messaggio che era stanca di aiutare continuamente un immeritevole (Seth) e che per questo ha prescelto un nuovo campione (Kevin) che non ha bisogno di essere portato sempre a spasso con la manina. Ma ovviamente qui stiamo parlando di una storia, qualcosa di completamente estraneo al writing team di Raw che si limita a mettere in stand-by Triple H, mettendo su di lui tutta l'attenzione e togliendola a Rollins e Owens. Chapeau.

Dopo il main event, occupiamoci del VERO main event. Come cos'è il vero main event? Ma è Roman Reigns, ovvio. Che benché riesca settimanalmente nell'impresa di farsi fischiare sempre di più, a risultare sempre più noioso e stereotipato, a far cadere anche l'ultimo baluardo del tifo assicurato da parte del pubblico, ovvero il patriottismo, continua a esserci ficcato in gola e ad aprire o a chiudere Raw con una facilità inaudita. Le stanno provando praticamente tutte per provare a recuperare il pargolo della famiglia reale Anoa'i, senza capire che insistono sempre e comunque nel medesimo errore madornale: viene messo in un feud, l'avversario fa tutto il lavoro di storyline e di costruzione della faida, nonché se lo porta a spasso generalmente anche durante il match, lui va con il suo odiosissimo Superman Punch-Spear e vince. Sempre. Non capiscono che così nessuno potrà mai simpatizzare per un character del genere. Non capiscono che devono dargli qualcosa da fare che sia nelle sue corde. Non capiscono che se qualcuno fischia uno che teoricamente dovrebbe apparire come un “badass face” c'è qualcosa che non va. Questa settimana sono usciti dei rumor secondo cui sarebbe stato in programma un doppio turn Rollins-Reigns. Una mossa sensata: da una parte hai un heel tifato tutto il tempo che torna da un infortunio, al quale viene dedicato un documentario in seguito al quale non puoi non tifarlo; dall'altra hai un face insopportabile che ha un'urgente bisogno di una smossa prima di essere bruciato per sempre a suon di gestioni assolutamente folli e fischi continui da parte del pubblico. E invece no, meglio un face che perde il momentum per le continue sconfitte e perché il pubblico non sa più se sostenerlo o fischiarlo e un altro face assolutamente ingestibile e indigeribile. Contenti loro.

Ma passiamo a un'altra attrazione di Raw, o meglio a quella che una volta era un'attrazione: il New Day. I Jeri-KO lunedì a Raw gli hanno fatto notare di aver “saltato lo squalo” sei mesi fa. Sono stati anche troppo buoni. E benché questi leggeri riferimenti contro la quarta parete siano sempre interessanti, per me aprono un tema che trovo assolutamente insopportabile: la WWE sa di tutti i suoi errori e non fa assolutamente nulla per correggersi e migliorarsi. Daniel Bryan a Talking Smack prende in giro le figure d'autorità di Raw dicendo che il focus dello show rosso è sempre su di loro e che non permettono a nessuno di emergere. Adesso i Jeri-KO puntano i riflettori su una delle chiarissime falle dello show del lunedì sera. Perché è evidente che il New Day abbia smesso di essere interessante da mesi e che abbia ormai cominciato una propria routine sempre uguale a se stessa che ormai non ha più motivo d'interessare nessuno. E dire che ne ha avute di occasioni per cambiare, per evolversi. Ne ha avute con il feud con i Wyatt, ne ha avute nel feud con il Club che aveva messo fuori gioco Big E e minacciava di fare lo stesso con gli altri due. Ma loro no, sempre lì a saltellare e a fare battute ormai viste e riviste. La loro caratterizzazione si annulla ogni lunedì e loro risultano sempre vincenti: il modo migliore per annullare tutto ciò che gravita intorno a loro. Come il Club, ad esempio.

Ma parliamo della divisione femminile, che al netto del buon main event di lunedì continua ad avere difetti evidenti. Perché a me la divisione femminile di Raw sembra tutta apparenza e poca sostanza: sì ok, il record di Charlotte, la consacrazione di Sasha, il primo main event di Raw da anni e anni… ma poi cosa c'è dietro alla divisione femminile? C'è una storia spezzettata portata avanti chiaramente navigando a vista, senza un vero focus e senza una direzione. L'unico punto fermo è Charlotte perché è evidente che vogliano sempre e comunque puntare su di lei, il resto è decisamente frammentario e poco convincente. Sono riusciti perfino a far attirare qualche critica a Sasha Banks che è tipo la wrestler con più talento che sia mai approdata nel main roster WWE. Hanno chiamato su Bayley per la pura voglia di farlo, senza avere pronto un percorso per lei, tanto che adesso non si sa dove andrà a parare. Danno attenzione a Dana Brooke che è tipo la wrestler più inutile di tutta la divisione femminile di Raw e di SmackDown. Portano avanti Nia Jax estraniandola dal resto del roster e senza darle un vero e proprio senso. Ed EmmaLINA… per adesso non commento perché voglio vedere dove andranno a parare. Ma le premesse non sono affatto buone.

E infine, la perla. O meglio, quella che avrebbe potuto essere la perla di Clash of Champions ma che infine si è rivelata un guscio vuoto: Cesaro vs Sheamus. Se l'averli messi in una Best of 7 Series era già un motivo sufficiente per pensare che non avessero idea di cosa fare con loro e che stessero solo trovando un escamotage per prendere tempo, il modo in cui la serie è finita e la direzione che hanno preso Cesaro e Sheamus lo hanno confermato al 100%. Un tag team. Cesaro e Sheamus, dopo aver battagliato per mesi e dopo una decina di match cruenti che hanno lasciato intravedere quello che questi due possono fare davvero (solo quello di Clash of Champions ovviamente, gli altri lasciamo perdere che è meglio), sono stati messi nell'ennesimo tag team disfunzionale. Se questo non è un modo di dire “Creative has nothing for you” non so davvero cos'altro potrebbero inventarsi per farlo capire. Io non critico a priori l'idea di metterli in un tag team, sono dell'idea che nel wrestling si possa fare qualsiasi cosa e si possa arrivare a qualsiasi risultato benché ci sia una storia e una ragione dietro. Vuoi metterli in tag team? Benissimo. Fai vincere la serie a Cesaro (che ne aveva bisogno visto che per i primi tre match è sembrato un imbecille totale) e fai in modo che questo porti a una crisi per Sheamus, che il Celtic Warrior si renda conto di non stare più dando il meglio e di poterlo fare solo al fianco di Cesaro. POI li metti in tag team. Non li forzi insieme con l'ennesima presa di posizione della figura d'autorità del caso. È qualcosa di poco originale, di già visto e di decisamente inflazionato. E poi questo a cosa porterà? A far interrompere il regno di 400+ giorni del New Day a un tag team messo insieme per caso senza alcuna alchimia? Al New Day che batterà anche loro e che tornerà a farli scornare e scontrare nell'ennesimo match di questi mesi? Onestamente, non so la WWE cosa possa fare per uscire da questa situazione in cui si è messa. So solo che lo show rosso deve darsi una svegliata, perché se SmackDown con il minimo sindacale riesce sistematicamente a creare uno show più interessante di Raw… beh, c'è chiaramente qualcosa che non va.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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