5 Star Frog Splash #105 – Talking Smack

Guardare Raw al martedì e poi SmackDown al mercoledì si sta rivelando pian piano un'esperienza abbastanza particolare. Noia, apatia e banalità dello show rosso fanno da contraltare alla freschezza, alla fantasia e alla voglia di osare dello show blu, che a parte un paio di passi falsi si può dire che sia stato praticamente sempre godibile sin dal nuovo brand split. Ok, senza dubbio le tre ore di Raw sono più difficili da seguire rispetto alle due di SmackDown, ma la differenza non sta solo qui. Raw è un prodotto spento, sempre uguale a se stesso, che non ha idee. L'unico guizzo di questi due mesi di vita dello show rosso si è verificato all'infortunio di Finn Bálor, quando la situazione di inaspettata novità ha risollevato un po' gli animi. Per il resto, il nulla più totale. SmackDown, invece, sembra aver costantemente voglia di sorprendere. All'annuncio del nuovo draft tutti abbiamo provato un brivido di terrore quando hanno iniziato a circolare voci di PPV monobrand o di cinture doppie per le divisioni femminile e di coppia, eppure Eppure ora questi timori sembrano svaniti nel nulla. Molto del merito di questa situazione positiva va al writing team dello show blu, il cui lead writer è quel Ryan Ward che ha fatto la fortuna di NXT negli anni passati. E infatti in questo SmackDown possiamo denotare gli stessi pregi: personaggi ben caratterizzati, storie per ogni personaggio, situazioni ben definite che portano interesse anche intorno a categorie che all'inizio erano evidentemente monche come quella di coppia e quella femminile. Anche un meccanismo semplice come Talking Smack funziona bene. Ma analizziamo entrambi gli show più approfonditamente e cerchiamo di capirci qualcosa.
Raw, come detto, sembra in una situazione catatonica. Più che altro la mia netta impressione è che nulla sia cambiato rispetto al pre-draft: è sempre lo stesso show stanco, che si trascina per le tre ore e al termine del quale uno arriva spossato. Il problema è che ora hanno molta meno gente a disposizione per riempire quelle tre ore, quindi la situazione è ancora più grave di prima. Le figure d'autorità sono sempre su schermo e occupano tempo considerevole, esattamente come prima. Qualcuno potrebbe obiettare che ci sia Foley ora ma perché, c'è Foley? No perché io fatico a ricordare più di qualche attimo distinto in cui Foley sia stato utile nelle dinamiche dello show rosso. Lo è stato quando si è rifiutato di sospendere Seth Rollins un paio di settimane fa, è vero. Ma poi basta. Sta lì ma è come non ci fosse. Da un ultraface come lui ci si aspetterebbero contrasti continui con Stephanie McMahon, attriti enormi con gli heel niente di rilevante. E, lasciatemelo dire, difficilmente Foley avrebbe potuto fare peggio di come ha fatto lunedì quando ha presentato il segmento dei cruiserweight. Svogliato, scocciato, sembrava un pupazzo messo lì a dire la poesia con un fogliettino in mano. Spero che Foley si renda conto di quanto stia influendo così poco a fronte di uno screentime elevatissimo e che faccia qualcosa in merito. L'unica cosa interessante dello show rosso rimane quella che è sempre stata: la zona main event, in particolare il feud per lo Universal Title. Tuttavia non lo è per meriti di scrittura, bensì per la bravura dei performer in questione. Che è un po' il leitmotiv di Raw da tanto, troppo tempo.
Perché guardiamo un attimo a quello che è facilmente uno dei top player della WWE attuale, Seth Rollins. La WWE avrebbe potuto fare un lavoro peggiore di così nel gestire il suo ritorno e poi nell'impostare il suo turn heel? No, non credo proprio. Torna con uno slogan che dice Redesign. Rebuild. Reclaim., torna con uno dei pop più grandi visti ultimamente, torna con un documentario sul suo ritorno che urlava babyface! a ogni fotogramma. Torna ovviamente da face, giusto? E invece no, torna da heel praticamente uguale a come se n'era andato. Per poi cominciare un turn face praticamente per inerzia per l'assalto subito da Triple H e con molto meno clamore di quanto ci si aspettasse. A me sta benissimo un turn graduale eh, per carità, ma quanto visto nell'ultima puntata di Raw a me è sembrato forzatissimo, non so a voi. Mi riferisco ovviamente al run in di Rollins che si avventa su Owens e Rusev e salva a tutti gli effetti Reigns. Sì ok, Owens e Rusev sono il suo avversario di Clash of Champions e quello della serata. Ma un intervento come quello visto non si addice per niente al personaggio che Rollins sta portando avanti. Nemmeno in pieno turn heel. Tantomeno per salvare Reigns. Rollins resta comunque un performer straordinario e il suo feud con Owens sarà certamente uno dei piatti forti in vista di Clash of Champions. Sì ok, ma Raw si ferma praticamente lì. Ottimo Chris Jericho (per meriti suoi), altalenante la gestione della Women's Division che potrebbe rendere molto di più con tre fenomeni come Charlotte, Sasha Banks e Bayley tutto il resto fa venire più di qualche dubbio. A partire dalla Best of 7 Series tra Cesaro e Sheamus, un buco nero d'interesse, proseguendo con l'intera divisione Tag Team che ormai fa ridere i polli, continuando ancora con il poco spazio dato a gente come Sami Zayn e Neville e potrei continuare ancora. Dico solo che mi sembra assurdo, con tre ore a disposizione, fare un lavoro così sciatto e superficiale.
A SmackDown, come abbiamo detto, la situazione è ben diversa. Per rendersi conto di questa cosa basti guardare alla puntata di questa settimana, in particolar modo al segmento iniziale dello show. Quando mai avremmo potuto scommettere di vedere un segmento bello come quello tra Becky Lynch e Alexa Bliss? E non sto togliendo niente alle due talentuosissime wrestler eh. Solo che, parliamoci chiaro: da quando Becky è arrivata nel main roster il writing team le ha riservato solo figuracce e mai un ruolo centrale, mentre Alexa è stata chiamata nel main roster prematuramente dato che passare altro tempo a NXT le avrebbe fatto solo che bene. Eppure il writing team ha preso loro due e le ha trasformate in due personaggi vincenti. Verosimilmente il match tra le due a No Mercy sarà solo un +1 per Becky perché la Bliss difficilmente conquisterà il titolo, ma la storia in corso non sta legittimando anche la sfidante? Certo che lo sta facendo. E lo stesso sta succedendo con Carmella, anche lei chiamata in anticipo rispetto ai tempi dallo show giallo. Eppure il turn heel a discapito di una tifatissima Nikki Bella ha giovato a lei e alla ex Divas Champion. Ora la faida tra le due non dico sia un capolavoro, ovviamente no, ma è discreta e può tranquillamente arrivare a un match in PPV. Soprattutto se sarà un No DQ match come paventato da Bryan a Talking Smack (e ribadisco: Talking Smack è uno show che funziona. Se potete guardatelo). Quando mai ci saremmo sognati di dire una cosa del genere per una faida tra Nikki Bella e Carmella? Mai nella vita, credo.
E la stessa resurrezione è avvenuta anche nella categoria tag, con degli Usos turnati heel che stanno funzionando alla grande e che presumibilmente a No Mercy soffieranno i titoli a Heath Slater & Rhyno (altro act riuscitissimo del writing team, che ha fatto appassionare il pubblico al jobber #1 della compagnia e penso di aver detto tutto) per poi arrivare lanciatissimi all'inevitabile feud contro gli American Alpha. E la zona main event? Funziona anche quella molto bene al momento, anche se nelle settimane precedenti a Backlash la qualità non è stata altrettanto elevata. Più che altro non si è dato il giusto spazio alla faida tra Dean Ambrose, che meritava una fine di regno più dignitosa, ed AJ Styles, che meritava un inizio di regno più altisonante dopo aver trionfalmente battuto John Cena pulitissimo a Summerslam. Con l'inserimento di John Cena e i dissapori accesi tra tutti e tre i contendenti al titolo la situazione è più intrigante e sta tirando fuori scenari inattesi, tipo Dean Ambrose che schiena John Cena con un Roll Up. Non che sia tutto rose e fiori in quel del martedì sera eh. Il triangolo delle Bermuda Crews-Corbin-Swagger, ad esempio, è allucinante. Se però questo è bilanciato da un The Miz vs Ziggler (e Miz in questo periodo è in uno stato DI GRAZIA, come forse mai prima nella sua carriera), improvvisamente tutto diventa più sopportabile. Se invece arrivano Braun Strowman o Bo Dallas con uno dei loro squash beh, allora no.
La differenza tra i due show è lampante, talmente lampante che sembra di guardare due compagnie diverse. E chissà, forse quanto dichiarato da Vince McMahon al momento dell'annuncio della nuova brand extension non si limita solo alla sfera della finzione, forse non è solo un promo fine a se stesso. Forse era proprio questo l'intento reale del nuovo brand split: creare una rivalità vera tra i due roster, spingerli a sfidarsi a vicenda in tutto e vedere chi ne sarebbe uscito vincitore, chi sarebbe risultato il più forte. E se quella tra Shane e Stephanie è solo una storyline, il predominio assoluto di uno show lineare, piacevole e sensato come SmackDown rispetto a uno spettacolo abulico, noioso e inconcludente com'è Raw ogni lunedì è tutt'altro che finzione.