5 Star Frog Splash #103 – Summertest

Mancano appena dieci giorni al primo PPV WWE post-Brand Extension – ovvero Summerslam al quale, ironia della sorte, parteciperanno comunque entrambi i roster – e sono passate ormai tre settimane dal Draft che ha ripartito nuovamente i wrestler WWE in due show distinti. Abbiamo assistito a una prima parvenza di impostazione di Raw e SmackDown Live, che già dal primo impatto sono sembrati immediatamente due show del tutto diversi. Raw resta indiscutibilmente il “flagship show”, lo show su cui la compagnia punta di più; SmackDown invece è a un passo indietro e vive una situazione complessa: se da un lato la tendenza dello show blu sembra quella di voler sperimentare, quindi di provare cose meno convenzionali, dall'altro la gente su cui puntare per una (ri)costruzione è poca perché le persone adatte a SmackDown si trovano quasi tutte a Raw. Quel che è certo è che dopo Summerslam la WWE dovrà raddoppiare il suo impegno poiché i PPV interbrand saranno solo quattro e per il resto del tempo gli special event della compagnia si baseranno su un roster solo. Cosa che al momento è una prospettiva che mette un po' i brividi. Direi di fare un punto sulla situazione della WWE in vista di Summerslam, facendo una divisione netta tra ciò che va, ciò che non va a stento e ciò che non va, almeno per quanto è stato dimostrato in queste prime tre settimane di Draft.
COSA VA: I main event dei due show con i rispettivi match titolati a Summerslam. Almeno su una cosa credo che possiamo essere d'accordo tutti: la WWE si è decisamente impegnata per garantire due match di qualità e di livello per Summerslam. Forse vi sembrerà strana un'affermazione del genere dopo che due settimane fa non avevo lesinato critiche su Ambrose vs Ziggler, o meglio sulla vittoria dello Show Off tirata un po' fuori dal cappello piuttosto che costruita in maniera intelligente. E la penso ancora così eh, solo che dopo aver toppato alla grande in quel modo la WWE si è ripresa benissimo e ha cominciato a costruire il feud per il WWE Championship nella maniera corretta. E come lo ha fatto? Semplice: ha tirato dentro la storyline tutti i dubbi e le perplessità che aleggiano intorno a Ziggler e alla legittimità della sua posizione nel Biggest Party of the Summer. Ziggler che si allontana leggermente dal pubblico che prima lo vuole al top e poi lo ripudia, Ambrose (che come campione si sta rivelando fenomenale, continuo nonché affidabile) che gli dice in faccia ciò che pensa di lui, i litigi con la dirigenza… Tutto molto bello, soprattutto fatto in maniera corretta per legittimare Dolph. Che, nonostante tutto, perderà … bisogna vedere come. Mi sta piacendo anche il modo in cui stanno tirando su Seth Rollins vs Finn Bálor, nonostante alcuni errori di valutazione come quello di mettere l'irlandese a confronto con Rollins al microfono e sperare che Finn non venga fatto a pezzi dalla parlantina dell'Architect. Buona l'idea di questa settimana di spedire Seth sul ring con un microfono e poi di mandare in onda un videopackage di Bálor, tecnica che può aiutare quest'ultimo a essere più naturale. E nel caso ve lo stiate chiedendo NO, non è una bocciatura: semplicemente si tratta di una gestione delle risorse più appropriata. È inutile girarci intorno: Bálor non vale minimamente Rollins con un microfono in mano. Quindi è totalmente inutile piazzarli lì nuovamente insieme e sperare che accada un miracolo, tanto vale inserire ognuno nel proprio “habitat” naturale. Per una settimana può funzionare.
COSA VA A METÀ: Orton vs Lesnar e la nuova gestione di Rusev. Partiamo da uno dei (se non IL) match di cartello di questo Summerslam: Randy Orton vs Brock Lesnar. Finora si tratta di un lavoro ben fatto dal punto di vista della storia, d'altronde era prevedibile che decidessero di impostare il tutto in questo modo perché è quantomeno intrigante vedere un feud in cui la bestia vede del pericolo intorno al suo dominio incontrastato a causa dell'arma definitiva del (ritrovato?) Legend Killer. Anche perché, soprattutto, vediamo qualcosa di diverso da parte di Lesnar che non il solito feud dominato e giocato su di lui che fa a pezzi i suoi avversari. Almeno qui ci sarà il brivido che inevitabilmente scorrerà lungo la schiena quando (non “se”) Orton connetterà la sua RKO. Cos'è che non va del feud? Beh, innanzitutto il fatto che dopo tre settimane in pratica il Draft non è servito a niente perché la gente fa quello che vuole e si sposta tra gli show quasi senza conseguenze (e c'è già stato perfino un principio di alterco tra Mick Foley e Daniel Bryan). In secondo luogo la possibilità che questo match di Lesnar finisca come quello di Wrestlemania, ovvero con The Beast che decide di fare quello che gli pare e che non punta ad altro che non sia portare a casa la pagnotta. Si tratta di una cosa non da poco, considerate le aspettative riposte in Ambrose vs Lesnar a Wrestlemania XXXII e poi la grande delusione di dover assistere a un match scadente. Degna di nota anche la nuova gestione di Rusev, che da fessacchiotto della League of Nations è tornato a essere uno United States Champion con uno status notevole, tanto da risultare appropriato quando va a protestare per l'imminente incoronazione del WWE Universal Champion. Il punto debole di tutto questo è fin troppo evidente: non serve a lanciare Rusev, bensì a far ripartire Roman Reigns da un livello più basso che maggiormente gli si addice. Peccato che la WWE abbia già provato questa strategia in passato. E che questa sia andata immancabilmente a rotoli.
COSA NON VA: Le situazioni di tutti gli altri titoli e i roster sottilissimi. Fino a qualche mese fa il titolo Intercontinentale era uno dei cardini degli show WWE: dopo l'errore immane di non darlo a Cesaro e di farlo tenere inutilmente a The Miz il valore della cintura è precipitato non si è più ripreso. Il New Day da attrazione principale è diventato una macchietta di se stesso visto che non si smuove dai suoi binari nemmeno a pagarlo; a poco è servito il feud con la Wyatt Family, poco conta che Big E sia stato infortunato dal Club, tanto Kofi Kingston e Xavier Woods usciranno sempre sorridenti e saltellanti. E le prenderanno ancora. Un attimo in disparte il Women's Title, visto che il regno di Sasha è decisamente interessante ma il rematch contro Charlotte a Summerslam sarà solo un +1 dal risultato non scontato, di più. Oltre a questi buchi di scrittura, la pecca più grande della Road to Summerslam è la consapevolezza che i roster non abbiano alcuno spessore. A SmackDown la divisione tag (esclusi gli American Alpha) e femminile (al netto di Becky Lynch) fanno paura e non in senso positivo; la WWE richiama midcarder e lowcarder (un esempio per tutti: Jinder Mahal) il cui unico obiettivo è fare da jobber, visto che la compagnia si è vista costretta nelle ultime settimane a ricorrere a wrestler locali; alcuni wrestler sono palesemente nel roster sbagliato e faticano a trovare uno spiraglio all'altezza del loro status (Sami Zayn, Kevin Owens e Cesaro su tutti)… insomma, le cose che non vanno non mancano affatto.
Stando all'evidenza di quanto appena analizzato il quadro attuale della WWE non sembra molto allegro. Di positivo c'è che il prossimo PPV, come già detto ampiamente, è Summerslam, che non ha bisogno di costruzioni particolari e impegnative per vendere, soprattutto quando poi come main event ci sono Rollins vs Bálor, Ambrose vs Ziggler e Lesnar vs Orton. Il resto lascia abbastanza a desiderare al momento, è vero; tuttavia non me la sento di bocciare incontrovertibilmente la situazione attuale. Siamo ancora in fase di rodaggio con i due roster e Summerslam sarà importante, inoltre, per riassestare alcuni equilibri nella compagnia. Insomma, il tempo di reagire agli errori e di porvi rimedio c'è. Ma la WWE deve rendersi conto che dopo Summerslam ci sarà Backlash, PPV esclusivo del roster di SmackDown, e a quel punto gli alibi lasceranno il tempo che trovano. Occorrono soluzioni e un riassestamento generale: vedremo se la compagnia sarà in grado di imboccare la strada corretta o se l'esperimento relativo ai PPV monobrand fallirà ancora prima di cominciare. Per il momento gustiamoci Summerslam (e Takeover: Brooklyn, che male non fa).